Export in crescita per Federlegnoarredo: la filiera resiste, ma la Francia segna un -2,4%

Export in crescita per Federlegnoarredo: la filiera resiste, ma la Francia segna un -2,4%

Export in crescita per Federlegnoarredo: la filiera resiste, ma la Francia segna un -2,4%

Matteo Rigamonti

Dicembre 13, 2025

Milano, 13 dicembre 2025 – Il settore legno-arredo italiano tiene botta nei primi otto mesi del 2025, nonostante le incognite che arrivano da fuori. I dati appena diffusi dal centro studi di FederlegnoArredo, basati su statistiche Istat, raccontano di un export in calo del 4,7% solo ad agosto rispetto allo stesso mese del 2024. Tuttavia, guardando al periodo gennaio-agosto, il valore complessivo resta praticamente stabile, a 12,7 miliardi di euro, con un lieve -0,2%. Un risultato che il presidente Claudio Feltrin interpreta come la prova della capacità delle aziende italiane di “tenere salde le posizioni sui mercati esteri”, nonostante le difficoltà e le tensioni commerciali.

Produzione in ripresa dopo due anni di difficoltà

Sul fronte della produzione industriale, il settore dei mobili dà segnali incoraggianti. A ottobre, la crescita è stata del 4,3%, seguendo il trend positivo dei primi dieci mesi dell’anno, con un +4,1%. Dopo due anni di numeri in rosso – il 2024 aveva chiuso con un -2,9%, il 2023 addirittura a -5,7% – la produzione torna a livelli che si avvicinano alla “normalità pre-Covid”. Gli esperti di FederlegnoArredo attribuiscono questa ripresa soprattutto al mercato interno, spinto anche dalla conferma dei bonus edilizi che hanno dato una mano al comparto.

Nel legno, invece, la produzione resta quasi ferma (-0,3% tra gennaio e ottobre), con mesi altalenanti e risultati diversi a seconda del tipo di prodotto.

Mercati esteri: segnali contrastanti tra Europa e Asia

L’analisi dei principali mercati mostra luci e ombre. Tra i primi dieci paesi di destinazione dell’export italiano, la Francia fa un passo indietro del 2,4%, fermandosi poco sotto i 2 miliardi di euro, penalizzata dalla crisi interna. La Germania segna un lieve -0,4%, mentre la Svizzera cala del 2,8%, con 544 milioni. Il dato più pesante arriva dalla Cina, con un -10,9% (293 milioni), colpita dal rallentamento del settore immobiliare e dalle tensioni commerciali con gli Stati Uniti.

Non mancano però buone notizie. Il Regno Unito cresce del 4,2%, la Spagna continua a salire (+1%), e i Paesi Bassi segnano un +7,4%, anche se con numeri ancora limitati. Gli Emirati Arabi Uniti avanzano del 4,7%, toccando i 309 milioni.

Stati Uniti: calo contenuto e speranze per la chiusura dell’anno

“Gli Stati Uniti restano il secondo mercato di destinazione”, spiega Feltrin. Nei primi otto mesi l’export verso gli USA è sceso dell’1,7%, toccando quasi 1,4 miliardi di euro. Il presidente di FederlegnoArredo racconta così l’andamento: “All’inizio dell’anno c’è stato un tentativo di anticipare i dazi – con aumenti dell’8,2% a marzo e del 4,8% ad aprile – poi la situazione è peggiorata, fino a un calo del 16,4% ad agosto rispetto allo stesso mese del 2024”. L’obiettivo è chiudere il 2025 con una perdita “a una sola cifra” negli USA e mantenere una sostanziale tenuta sul resto dei mercati.

Nuovi mercati e scenari per il 2026

Tra i mercati emergenti, spicca il Marocco, con una crescita vicina al 50% (109 milioni), grazie agli investimenti nell’edilizia e nel settore dell’ospitalità. In rialzo anche Turchia (+23,3%), Portogallo (+22,4%) e ancora i Paesi Bassi (+7,4%). Però, a parte il Regno Unito, questi mercati restano ancora piccoli in termini assoluti.

Nel periodo gennaio-agosto 2025, l’Europa UE27 si conferma la principale destinazione dell’export italiano, con 6,5 miliardi di euro e una leggera crescita dello 0,4%, nonostante i cali di Francia e Germania. Fuori dall’Europa, l’export cresce del 2,2%, trainato da Regno Unito e Canada (+8%), mentre il Messico segna un -18,7%. Il Medio Oriente perde il 3,1%, l’Asia cala dell’8,4%, soprattutto a causa della Cina.

Importazioni in crescita e il ruolo chiave del Salone del Mobile

Sul fronte delle importazioni, l’Italia ha comprato dalla Cina per 1,5 miliardi (+2,2%) tra gennaio e agosto; dall’Europa sono arrivati beni per 20,4 miliardi (+8,8%), con la Germania sopra i 3 miliardi. Sono numeri che segnano una crescita importante rispetto alla seconda metà del 2024, quando le importazioni erano aumentate del 32%.

L’Africa mostra segni di vivacità (+15,4%), soprattutto grazie a Marocco (+48,7%) e Libia (+8,7%). “Per il 2026 ci aspettiamo un primo semestre stabile e più movimento nella seconda metà dell’anno”, confida Feltrin. “La nostra sfida sarà accompagnare le aziende verso nuovi mercati e rafforzare la competitività puntando su qualità e innovazione. Il Salone del Mobile, fiore all’occhiello della filiera italiana – conclude – sarà ancora una volta il nostro biglietto da visita internazionale e una leva fondamentale per tutto il settore”.