I lettini abbronzanti: il segreto per un invecchiamento precoce della pelle

I lettini abbronzanti: il segreto per un invecchiamento precoce della pelle

I lettini abbronzanti: il segreto per un invecchiamento precoce della pelle

Giada Liguori

Dicembre 13, 2025

Milano, 13 dicembre 2025 – I lettini abbronzanti possono far invecchiare la pelle molto più in fretta e aumentare il rischio di melanoma. A dirlo è uno studio pubblicato su Science Advances, firmato dall’Università della California a San Francisco insieme alla Northwestern University. Analizzando dati clinici e genetici, i ricercatori hanno scoperto che chi si sottopone spesso a sedute di abbronzatura artificiale accumula molte più mutazioni cutanee rispetto a persone molto più anziane, triplicando così le probabilità di sviluppare tumori della pelle.

Pelle “vecchia” a 30 anni: il peso delle mutazioni genetiche

Il team guidato da Bishal Tandukar (UCSF) e Pedram Gerami (Northwestern) ha studiato più di 32mila pazienti e analizzato 182 biopsie cutanee. I risultati hanno sorpreso anche gli stessi scienziati. “Abbiamo visto che chi usa i lettini tra i 30 e i 40 anni ha più mutazioni genetiche di chi ha tra i 70 e gli 80”, spiega Tandukar. Insomma, la pelle di questi giovani appare, dal punto di vista genetico, decenni più vecchia. E questo spiega perché il rischio di melanoma, uno dei tumori della pelle più aggressivi, è così alto in chi si abbronza artificialmente.

Danni ovunque: perché l’abbronzatura artificiale è più pericolosa

I raggi ultravioletti dei lettini causano mutazioni dannose praticamente su tutta la pelle. “Con il sole – dice Gerami – il danno interessa circa il 20% della pelle. Ma chi usa i lettini accumula mutazioni pericolose su quasi tutta la superficie cutanea”. Una differenza netta, che rende l’abbronzatura artificiale molto più rischiosa di quella naturale. Eppure, nonostante le campagne di sensibilizzazione, l’uso dei lettini resta diffuso soprattutto tra i giovani adulti.

Il monito degli esperti: vietare l’abbronzatura ai minorenni

Davanti a questi dati, i ricercatori lanciano un allarme chiaro. “Almeno per i minorenni – avverte Gerami – l’abbronzatura artificiale dovrebbe essere vietata”. In Italia il divieto esiste già per chi ha meno di 18 anni, ma associazioni di dermatologi chiedono controlli più severi e campagne informative più efficaci. “Molti ragazzi pensano che qualche seduta non faccia male – commenta la dermatologa milanese Francesca Rizzi – ma ogni esposizione si somma alle altre e il rischio cresce molto”.

Un’abitudine difficile da abbandonare

Nonostante tutto, il mercato dei lettini abbronzanti tira ancora. Nel 2024, solo in grandi città come Milano, Roma e Napoli, sono state fatte oltre 2 milioni di sedute, secondo l’Associazione Italiana Centri Estetici. Una cifra che preoccupa gli esperti. “Il melanoma aumenta tra i giovani – ricorda Rizzi – e spesso chi si ammala ha una storia di esposizione a raggi UV artificiali”. Le campagne di prevenzione puntano a scuole e social, ma la percezione del pericolo resta debole.

Cosa ci dice la ricerca e cosa fare

Lo studio su Science Advances aiuta a capire meglio come l’invecchiamento precoce della pelle e il melanoma siano legati ai danni causati dai lettini. Gli autori chiedono ulteriori ricerche per trovare modi efficaci di prevenzione e terapie mirate. Nel frattempo, il consiglio è uno solo: evitare i lettini abbronzanti. “La salute della pelle non vale una tintarella che sparisce in fretta”, conclude Tandukar.

In attesa di nuove regole a livello internazionale, la comunità scientifica invita a riflettere. L’abbronzatura artificiale non è senza rischi, anzi lascia tracce profonde e durature, ben oltre l’aspetto esteriore.