Washington, 13 dicembre 2025 – Per la prima volta, il rover Perseverance della NASA ha catturato i suoni delle tempeste di polvere su Marte, regalando agli scienziati uno sguardo inedito sulla dinamica dell’atmosfera del Pianeta Rosso. L’audio, reso pubblico ieri dall’agenzia spaziale statunitense, è stato registrato il 6 settembre scorso nel cratere Jezero grazie al microfono SuperCam. Si sentono chiaramente il fruscio della polvere sollevata dal vento e il crepitio di piccole scariche elettriche. Un risultato che conferma un’ipotesi che da decenni aleggia nei laboratori di tutto il mondo.
Il primo suono delle scariche elettriche marziane
Nel file audio diffuso dalla NASA emergono distinti i rumori dei vortici di polvere che si sollevano sulla superficie di Marte. Ma la vera sorpresa, come sottolineano gli scienziati del progetto, è il crepitio prodotto dalle scariche elettriche: “Finalmente abbiamo la prova sonora che le tempeste di polvere su Marte generano elettricità statica”, spiega Roger Wiens, responsabile della SuperCam al Los Alamos National Laboratory. Come riportato sulla rivista Nature, questa è la prima registrazione diretta di questo fenomeno.
Polvere e scintille: il meccanismo marziano
Dietro questi suoni c’è l’effetto triboelettrico. Quando l’aria vicino al suolo marziano si riscalda, si formano vortici che sollevano polvere. Le particelle, urtandosi tra loro, si caricano elettricamente e rilasciano questa energia sotto forma di piccole scintille. “Non si tratta di fulmini come sulla Terra”, chiarisce Wiens, “ma di scariche minuscole, lunghe solo pochi centimetri”. È un fenomeno simile a quello che si prova quando si tocca una maniglia metallica dopo aver camminato su un tappeto.
Cosa cambia per la ricerca e le missioni future
La conferma delle scariche elettriche durante le tempeste di polvere è un tassello importante per capire la chimica dell’atmosfera e il clima marziano. Gli scienziati ipotizzano che queste micro-scariche possano influenzare la formazione di molecole complesse nell’aria e avere un ruolo sull’abitabilità del pianeta. “Conoscere questi fenomeni ci aiuta a preparare meglio le prossime missioni, sia robotiche che con equipaggio umano”, aggiunge Clara Ma, ingegnera della NASA. La polvere carica elettricamente può infatti mettere a dura prova i sistemi elettronici e i materiali dei rover.
Un salto avanti nella conoscenza di Marte
La registrazione firmata Perseverance – breve ma ricca di dettagli – è un passo avanti nell’esplorazione del Pianeta Rosso. Nel cratere Jezero, alle 14:37 ora locale marziana, il microfono SuperCam ha captato il passaggio di un mulinello di polvere. Un evento atteso da tempo dagli scienziati, che monitoravano la zona in cerca delle condizioni giuste. “Ascoltare quei suoni è stato emozionante”, confida Wiens, “ci fa sentire più vicini a un ambiente che resta misterioso”.
Nuove piste per la scienza
I dati raccolti da Perseverance mostrano che le tempeste di polvere su Marte sono più frequenti e intense di quanto si pensasse. La presenza di elettricità statica potrebbe influenzare anche la distribuzione delle particelle nell’atmosfera e la formazione delle nubi. Gli esperti stanno ora studiando le registrazioni per capire se ci sono differenze tra i vari tipi di tempeste e se queste scariche possano rappresentare un pericolo per le apparecchiature future.
Un ascolto che apre il futuro
Per la prima volta, grazie alla tecnologia a bordo del rover Perseverance, la comunità scientifica può sentire davvero cosa succede durante una tempesta su Marte. Un passo avanti che, come ricordano gli esperti, apre nuovi scenari per la ricerca e per la preparazione delle prossime missioni sul Pianeta Rosso. Eppure, tra i laboratori della NASA e le sale controllo di Houston e Pasadena, resta una domanda: quanto ancora c’è da scoprire sotto quei mulinelli rossi e silenziosi?
