Il mistero di Pasquale Caridi: l’imbroglione dei finanziamenti e i tesori da 2 milioni di euro

Il mistero di Pasquale Caridi: l'imbroglione dei finanziamenti e i tesori da 2 milioni di euro

Il mistero di Pasquale Caridi: l'imbroglione dei finanziamenti e i tesori da 2 milioni di euro

Matteo Rigamonti

Dicembre 13, 2025

Reggio Calabria, 13 dicembre 2025 – Pasquale Caridi, 52 anni, che per anni si è spacciato per promotore finanziario, è stato smascherato come il capo di un gruppo criminale dedito alla gestione abusiva del risparmio e alla vendita di strumenti finanziari falsi. Stamattina la Guardia di Finanza ha eseguito la confisca di beni per oltre due milioni di euro: gioielli, orologi di lusso, polizze assicurative. Tutto disposto dalla Procura di Reggio Calabria. L’operazione, guidata dal procuratore aggiunto Stefano Musolino, segna un nuovo passo nell’inchiesta “Piramide”, partita nel 2024.

Un tesoro nascosto tra Italia, Spagna e Germania

Gli investigatori hanno scoperto che il patrimonio di Caridi includeva più di 4mila pezzi preziosi: 63 diamanti, 14 collane, 33 bracciali e oltre 200 anelli d’oro. Tra i beni sequestrati ci sono anche 46 orologi Rolex, 21 Tudor e 7 Cartier, oltre a una collezione di pietre preziose. Le somme trovate non erano solo in Italia, ma anche in Spagna e Germania, confermando una rete internazionale per spostare il denaro.

Le indagini hanno ricostruito i movimenti di denaro e il vero valore del patrimonio dell’indagato. “Abbiamo seguito ogni traccia, dai bonifici alle polizze – ha detto un ufficiale della Guardia di Finanza – e abbiamo visto subito che i redditi dichiarati da Caridi non reggevano di fronte a tutto questo”.

Il sistema piramidale e le promesse ai risparmiatori

Al centro dell’inchiesta c’è un presunto schema piramidale, una specie di truffa Ponzi che avrebbe coinvolto centinaia di risparmiatori in tutta Italia. Caridi, secondo gli investigatori, usava società create apposta per proporre investimenti con rendimenti “troppo belli per essere veri”. In pratica, i guadagni promessi ai primi investitori venivano pagati con i soldi dei nuovi arrivati, senza alcuna attività reale dietro.

“Mi aveva promesso un interesse del 10% all’anno – racconta uno dei truffati – sembrava tutto a posto, c’erano contratti e documenti con nomi che ispiravano fiducia”. Ma col tempo i pagamenti sono rallentati, le comunicazioni si sono fatte sempre più rare. Qualcuno ha denunciato già nel 2024, dando il via alle prime verifiche.

La confisca e il giudizio sulla pericolosità sociale

La confisca arriva dopo un lungo lavoro del Nucleo di polizia economico-finanziaria e del Nucleo speciale polizia valutaria della Guardia di Finanza. I beni erano già stati sequestrati l’anno scorso, ma solo ora, con i nuovi elementi emersi dall’operazione “Piramide”, è scattata la confisca definitiva.

Per la Procura la differenza tra i redditi dichiarati da Caridi e i suoi veri beni è “incompatibile con qualsiasi attività lecita”. Le testimonianze dei risparmiatori truffati hanno rafforzato l’accusa. “Abbiamo riconosciuto la pericolosità sociale dell’indagato”, ha spiegato il procuratore aggiunto Musolino.

Reazioni e cosa succederà adesso

La notizia della confisca ha diviso le vittime. Alcuni sperano che vendendo quei beni si possa almeno recuperare una parte dei soldi persi. Altri sono più pessimisti: “Non so se vedrò mai un centesimo”, confida una donna di Catanzaro che aveva investito i risparmi di una vita.

L’inchiesta continua per scoprire se dietro Caridi ci siano altre persone coinvolte. Gli investigatori stanno esaminando decine di contratti e movimenti sospetti. Solo così si potrà capire l’entità reale della truffa e quante persone sono state colpite.

Intanto la Guardia di Finanza lancia un avvertimento: diffidate dalle offerte di investimento “troppo vantaggiose” e controllate sempre che chi propone affari sia iscritto agli albi ufficiali. Un monito che arriva dopo mesi di indagini e centinaia di storie segnate dalla fiducia tradita.