Il volo Ita e il passeggero sovrappeso: una questione di priorità?

Il volo Ita e il passeggero sovrappeso: una questione di priorità?

Il volo Ita e il passeggero sovrappeso: una questione di priorità?

Matteo Rigamonti

Dicembre 13, 2025

Roma, 13 dicembre 2025 – Antonio D’Amore, passeggero italiano in partenza dal Cairo International Airport lunedì 7 dicembre sul volo AZ897 di Ita Airways diretto a Roma Fiumicino, racconta di essere stato spostato dal posto scelto vicino all’uscita di emergenza per via della sua corporatura. L’episodio, avvenuto su un Airbus 321 neo, riapre il dibattito sulle regole di sicurezza e su come le compagnie aeree le mettono in pratica.

Il cambio di posto: cosa è successo a bordo

D’Amore aveva prenotato la poltrona F nella fila 34, proprio accanto all’uscita di emergenza, per una questione di comodità, dato il suo fisico robusto. “Non sono così grande da dover prendere due sedili, ma spesso chiedo la prolunga della cintura”, ha detto al Fatto Quotidiano. Quando è arrivato il momento di salire sull’aereo, però, la situazione è cambiata. Due assistenti di volo, dopo una breve consultazione a poca distanza da lui, lo hanno invitato a spostarsi: “Lei non può stare qui, capirà, c’è l’uscita di sicurezza e lei…”, riferendosi chiaramente alla sua “stazza”.

Secondo D’Amore, il tono delle hostess è stato poco garbato. “Mi hanno detto che in caso di emergenza, con me lì, gli altri passeggeri non riuscirebbero a uscire”, ha raccontato. Dopo qualche minuto di incertezza e sguardi tra il personale, gli hanno trovato un posto libero nella fila 30, sedile centrale, subito dopo la premium economy. “Mi hanno fatto spostare lì”, ha aggiunto.

Le regole di Ita Airways sulle uscite di emergenza

Ita Airways ha regole precise per chi può sedersi vicino alle uscite di emergenza. Come confermato dallo stesso D’Amore e dal sito ufficiale della compagnia, quei posti sono riservati a chi ha almeno 16 anni, può aiutare in caso di evacuazione e capisce le istruzioni in italiano o inglese. Non possono sedersi lì persone con mobilità ridotta, disabilità visive o uditive, donne in gravidanza, chi viaggia con bambini o animali in cabina e – punto delicato – chi è in “grave sovrappeso”, cioè chi ha difficoltà di movimento tali da ostacolare l’accesso alle uscite.

D’Amore fa notare che proprio gli operatori al check-in gli avevano assegnato quel posto accanto all’uscita. “Se le regole sono così chiare, perché me lo hanno dato?”, si domanda. La compagnia non ha ancora risposto. Intanto, la procedura adottata dall’equipaggio sembra rispettare le norme di sicurezza.

Il problema della sensibilità nel trattamento

Quello che ha colpito D’Amore è come è stato gestito il cambio di posto. “Sono rimasto in piedi nel corridoio mentre le hostess si chiedevano ad alta voce dove mettermi”, racconta. Una scena che, secondo lui, avrebbe potuto essere affrontata con più discrezione. “Alla fine, l’unico che cambia posto è il ciccione. Perché dà fastidio”, conclude con amarezza.

Il tema della sensibilità verso i passeggeri sovrappeso torna così a galla. Le regole di sicurezza sono chiare e condivise a livello internazionale, come conferma anche l’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), ma mettere in pratica queste norme può creare disagio e far sentire esclusi.

Sicurezza o discriminazione? Il nodo resta aperto

Fonti del settore aeronautico ribadiscono che la priorità è la sicurezza di tutti a bordo. “Chi siede vicino alle uscite deve poter agire rapidamente senza ostacoli, soprattutto in caso di evacuazione”, spiegano da Ita Airways. Ma casi come quello di D’Amore mettono in luce la necessità di una formazione più attenta del personale anche sul piano umano.

Intanto, sui social e tra i viaggiatori si moltiplicano storie simili: c’è chi accetta le regole e chi invece denuncia un trattamento poco attento alle persone. In attesa di un chiarimento ufficiale dalla compagnia, resta aperto il quesito: tra sicurezza e rispetto della dignità, dove si trova il giusto equilibrio?