La semplicità in cucina trionfa: il ruolo degli agriturismi secondo Grillo dell’Unesco

La semplicità in cucina trionfa: il ruolo degli agriturismi secondo Grillo dell'Unesco

La semplicità in cucina trionfa: il ruolo degli agriturismi secondo Grillo dell'Unesco

Matteo Rigamonti

Dicembre 13, 2025

Roma, 13 dicembre 2025 – La cucina italiana è stata ufficialmente riconosciuta come Patrimonio immateriale dell’Umanità dall’Unesco. La notizia è arrivata ieri da New Delhi, dove la commissione internazionale ha dato il via libera. Un traguardo che, secondo Mario Grillo, presidente di Turismo Verde, non è solo un motivo di orgoglio per l’Italia, ma il risultato di decenni di lavoro e passione di migliaia di agriturismi sparsi nel Paese. “L’agriturismo è il vero gioiello del turismo italiano, ammirato e invidiato in tutto il mondo”, ha detto Grillo, contattato telefonicamente nel pomeriggio.

Un riconoscimento che celebra tradizione e convivialità

Dopo mesi di attesa e grazie a una candidatura sostenuta da istituzioni e associazioni di categoria, l’Unesco ha sancito il valore della cucina italiana come espressione culturale. Non si tratta solo di ricette, ma anche di gesti, riti e momenti di condivisione. “È un patrimonio fatto di saperi che vanno oltre la cucina, includendo la socialità, tramandati di generazione in generazione in tutta Italia”, ha spiegato Grillo. Parliamo di una tradizione che affonda le radici nella vita contadina e familiare, nei gesti delle nonne e bisnonne che, anche nelle difficoltà, sapevano trasformare ingredienti semplici in piatti capaci di unire.

Grillo ha voluto sottolineare che questo riconoscimento è anche un omaggio a chi, nelle campagne italiane, ha preservato e portato avanti la cultura del cibo. “Questa vittoria è anche merito dei nostri 26.000 agriturismi, che negli ultimi 50 anni hanno lavorato con fatica, orgoglio e passione”, ha aggiunto. Spesso a conduzione familiare, queste strutture sono diventate il simbolo di un’accoglienza rurale unica, capace di attrarre visitatori da tutto il mondo.

Agrichef e amore per la terra: il valore degli agriturismi

Negli ultimi anni, Turismo Verde ha promosso la figura degli Agrichef, cuochi contadini che uniscono la tradizione agricola con la cucina contemporanea. “Siamo orgogliosi di aver dato spazio a questa nuova figura, oggi veri e propri ambasciatori del cibo sano e di qualità”, ha raccontato Grillo. Questi professionisti non solo valorizzano i prodotti del territorio, ma spesso formano anche i giovani degli istituti alberghieri.

Il rispetto per la stagionalità e la biodiversità resta al centro di tutto. Grillo ricorda come la cucina contadina abbia sempre fatto della creatività una necessità: “Gettare via il cibo è più facile, ma la cucina tradizionale ci insegna il contrario: rispettare le stagioni, salvaguardare la biodiversità, usare con fantasia ingredienti poveri e avanzi”. E fa un esempio con un sorriso: “Del maiale non si butta via niente, quante volte l’abbiamo sentito dire?”.

La tavola come luogo di incontro e legame sociale

In campagna, sottolinea Grillo, “non si è mai detto no a un piatto di legumi, a un tagliere di formaggi e salumi o a un pezzo di pane appena sfornato a chiunque bussasse alla porta”. Qui, la cucina è anche accoglienza e socialità. L’atmosfera degli agriturismi, intima ma senza eccessi, favorisce la conversazione e costruisce quel senso di comunità che oggi è sempre più prezioso.

“Viviamo tempi incerti”, riflette Grillo, “ma siamo convinti che a tavola, soprattutto nelle campagne, si trovino la coesione sociale e quella pace che tutti cerchiamo”. La cucina italiana, insomma, è un mosaico di tradizioni locali e familiari che parlano tra loro e si aprono al mondo.

Un’identità che si apre al mondo

Non manca un accenno alle influenze straniere che hanno arricchito la nostra cucina. “Dobbiamo ringraziare le tante culture che, nei secoli, hanno contribuito a plasmare il nostro modo di mangiare”, ammette Grillo. Dai pomodori arrivati dall’America alle origini arabe della pasta secca: la cucina italiana è fatta di incontri e scambi.

Oggi questo patrimonio è riconosciuto in tutto il mondo. Eppure, conclude il presidente di Turismo Verde, il legame con le radici resta forte: “Chi ama la nostra cultura, il nostro stile di vita, fa parte di questa storia”. Una storia che si rinnova ogni giorno sulle tavole delle famiglie italiane e nei cortili delle aziende agricole.