Sciopero generale: mezzo milione in piazza e una nuova legge per la sanità pubblica

Sciopero generale: mezzo milione in piazza e una nuova legge per la sanità pubblica

Sciopero generale: mezzo milione in piazza e una nuova legge per la sanità pubblica

Matteo Rigamonti

Dicembre 13, 2025

Firenze, 12 dicembre 2025 – Oggi in tutta Italia oltre mezzo milione di persone sono scese in piazza per lo sciopero generale promosso dalla Cgil, guidata da Maurizio Landini. La protesta ha coinvolto lavoratori, pensionati e cittadini in decine di città, con un’adesione media nazionale del 68%, secondo i dati della confederazione. A Firenze, uno dei cortei più affollati, Landini ha annunciato una nuova iniziativa: una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare sulla sanità pubblica.

Sciopero generale: numeri e richieste chiare

La Cgil parla di una partecipazione ampia e trasversale. Nel comunicato si legge: “Da tutta Italia sono arrivati messaggi netti: aumentare salari e pensioni, bloccare l’aumento dell’età pensionabile, combattere la precarietà, mettere mano a una riforma fiscale più giusta e progressiva, sostenere l’industria e il terziario, dire no al riarmo e chiedere più investimenti in sanità e scuola”. A Firenze, il corteo ha attraversato piazza della Signoria fino a piazza Santa Croce, con oltre 100mila persone secondo gli organizzatori. Anche a Milano, Torino e Napoli le manifestazioni sono partite fin dalle prime ore, con presidi davanti a sedi istituzionali e nelle piazze principali.

Landini: “Sanità pubblica e riforma fiscale al centro”

Dal palco fiorentino, Maurizio Landini ha rilanciato la battaglia per una “vera sanità pubblica”. “Nei prossimi giorni partiremo con la raccolta firme per portare in Parlamento una legge di iniziativa popolare”, ha spiegato. “Saremo impegnati anche a fermare con un referendum una riforma della giustizia che non c’entra nulla con la giustizia, e non molleremo sulla richiesta di aumentare i salari”. Il leader della Cgil ha poi attaccato la questione fiscale: “Non è possibile che il lavoro dipendente e le pensioni paghino più tasse dei profitti e delle rendite finanziarie. Serve una riforma fiscale davvero progressiva: chi ha di più deve pagare di più”. Ha proposto un contributo di solidarietà per le 500mila persone più ricche del Paese, per finanziare sanità pubblica, scuole, asili e politiche industriali.

Riarmo e crisi industriale nel mirino

Durante la manifestazione, Landini ha puntato il dito contro il governo per le scelte sul riarmo. “Alle spalle abbiamo 33 mesi di crisi industriale”, ha ricordato. “I giovani continuano a lasciare il Paese. Serve un piano di investimenti che crei lavoro stabile e giustizia sociale, non precarietà”. Il segretario Cgil ha sottolineato la necessità di restituire fiducia ai cittadini, anche a chi ormai non va nemmeno più a votare. “Solo così – ha detto – potremo parlare davvero di ripresa”.

Il difficile rapporto con il governo

Il confronto con l’esecutivo è stato uno dei temi caldi della giornata. “Oggi la politica e il governo mirano a mettere in discussione il ruolo stesso del sindacato confederale come interlocutore paritario”, ha detto Landini. Ha poi ricordato l’incontro del 10 ottobre sulla legge di bilancio con il ministro Giorgetti: “Quel giorno la presidente del Consiglio e i due vicepremier non sono venuti perché erano a Firenze a chiudere la campagna elettorale regionale”. Un episodio che, per il leader sindacale, dimostra quanto sia difficile aprire un dialogo vero con le parti sociali.

Mobilitazione che continua: firme e futuro

La giornata di oggi è solo un punto di partenza per la Cgil. Nei prossimi giorni partirà la raccolta firme per la legge sulla sanità pubblica, mentre restano al centro le battaglie su salari, pensioni e precarietà. “Non ci fermiamo qui”, ha avvertito Landini dal palco di Firenze. Le piazze, rumorose ma ordinate, si sono svuotate nel tardo pomeriggio tra cori, striscioni e qualche bandiera lasciata sulle transenne. La partita tra sindacati e governo resta aperta.