Roma, 14 dicembre 2025 – L’euro digitale potrebbe diventare realtà entro quattro anni. Se la legge sarà pronta entro fine 2026, la Banca Centrale Europea punta a iniziare i test già a settembre 2027, con il lancio definitivo previsto per il 2029. A dirlo è stato Piero Cipollone, membro del comitato esecutivo della BCE, intervenuto ieri pomeriggio ad Atreju, la manifestazione politica romana.
Euro digitale, la tabella di marcia della BCE
Secondo Cipollone, tutto dipende dall’ok al regolamento europeo. “Il consiglio direttivo della BCE non deciderà nulla finché il regolamento non sarà approvato nel trilogo”, ha spiegato, riferendosi ai negoziati tra Parlamento, Consiglio e Commissione UE. Solo dopo il via libera ufficiale delle istituzioni europee si potrà partire con la fase pratica.
Insomma, il calendario è nelle mani della politica. “Serve che il Parlamento prenda posizione, poi partirà il trilogo. Probabilmente ci vorrà buona parte del prossimo anno”, ha detto Cipollone. La palla, quindi, è ora nel campo dei legislatori europei.
Dalla legge al test sul campo
Se tutto andrà come previsto, la BCE conta di “mettere in piedi tutta la struttura entro la prima metà del 2027” e poi partire a settembre con una fase di sperimentazione – chiamata “pilot” – che coinvolgerà cittadini e operatori. Solo dopo questa prova, e dopo aver raccolto dati e opinioni, si potrà pensare al lancio vero e proprio dell’euro digitale, fissato per il 2029.
Cipollone ha sottolineato che servirà tempo per “fare tre cose”: costruire l’infrastruttura, organizzare il pilot e comunicare in modo chiaro con cittadini e legislatori. “Sarà un processo che coinvolgerà i cittadini”, ha detto, sottolineando l’importanza di spiegare “come funzionerà, quali saranno le caratteristiche e i vantaggi”. Un passaggio fondamentale per evitare malintesi e resistenze.
Cosa cambierà per cittadini e imprese
L’euro digitale non sostituirà il contante, ma offrirà una nuova forma di moneta elettronica garantita dalla banca centrale. Secondo le prime anticipazioni, si potrà usare per pagamenti quotidiani, trasferimenti immediati e acquisti online o nei negozi, senza costi extra e con alti standard di sicurezza.
Resta da vedere come saranno protetti privacy e dati personali, un tema su cui la BCE promette massima trasparenza. “Dobbiamo continuare a parlare con i legislatori e soprattutto con i cittadini”, ha ribadito Cipollone ad Atreju. L’obiettivo è costruire fiducia e chiarire ogni dubbio prima del via ufficiale.
Le reazioni e le prossime mosse
La tabella di marcia della BCE arriva mentre l’Europa osserva da vicino le valute digitali di banca centrale già testate in Cina e altrove. In Italia il dibattito è acceso: c’è chi teme rischi per la privacy e chi invece vede nell’euro digitale un’opportunità per modernizzare i pagamenti.
Nel frattempo, la BCE continuerà a lavorare dietro le quinte per definire regole e modalità operative. Solo quando il quadro normativo sarà chiaro si potrà davvero parlare di una rivoluzione nei portafogli degli europei. Per ora, tutto resta in attesa delle decisioni che arriveranno da Bruxelles nei prossimi mesi.
