Parma, 14 dicembre 2025 – Blocchi prolungati della rete telefonica e dati hanno messo in ginocchio le attività economiche, lavorative, amministrative e sanitarie nell’area della montagna occidentale parmense negli ultimi due fine settimana. A chiederne conto è il capogruppo di Forza Italia in Regione, Pietro Vignali, che sollecita di capire le cause di questi blackout registrati tra Berceto e Tornolo. Un problema che, secondo le testimonianze raccolte sul posto, ha lasciato isolati cittadini, aziende e servizi pubblici, aggravando una situazione già difficile per la conformazione del territorio e la mancanza di vie alternative.
Connessione fuori uso, tutto bloccato: Vignali lancia l’allarme
I guasti alla copertura telefonica hanno colpito una vasta area lungo il crinale appenninico parmense, coinvolgendo piccoli comuni e frazioni. “Le interruzioni hanno fermato le normali attività economiche e sociali”, ha spiegato Vignali in una nota diffusa ieri mattina. Secondo lui, il blocco delle comunicazioni ha colpito non solo negozi e aziende agricole – molte dipendono dai sistemi digitali per ordini e pagamenti – ma anche uffici pubblici, studi medici e servizi di emergenza. “In diversi casi – ha aggiunto – le persone non sono riuscite a contattare il medico di base o a ricevere informazioni sugli appuntamenti sanitari”.
Perdite pesanti, si chiede il risarcimento
Il danno, spiega Forza Italia, va oltre il disagio momentaneo. “Qui si parla di perdite vere per le imprese locali”, ha sottolineato Vignali durante un incontro con operatori della zona. “Chi gestisce un’attività ricettiva o un negozio non ha potuto accettare prenotazioni o pagamenti elettronici”. Anche le amministrazioni comunali hanno segnalato difficoltà nel garantire i servizi essenziali. Di fronte a questo scenario, il capogruppo azzurro chiede alla Giunta regionale di intervenire per aiutare chi è rimasto senza rete: “Serve un sostegno concreto per ottenere indennizzi dai gestori telefonici”, ha ribadito.
Vecchi accordi e osservatorio mai decollati: dove si è inceppato il sistema
La vicenda riporta sotto i riflettori gli accordi firmati nel 2010 tra Regione Emilia-Romagna e principali operatori di telecomunicazioni. Allora l’obiettivo era aggiornare la mappa della copertura digitale e creare un osservatorio stabile sulla connettività nelle zone montane. “A distanza di anni – osserva Vignali – ci sono ancora troppe zone d’ombra”. Per lui, la mancanza di investimenti a lungo termine e la difficoltà nel monitorare subito i disservizi hanno lasciato le aree interne ancora più esposte. “Non possiamo accettare che intere comunità restino isolate per giorni”, dice un abitante di Berceto, che è riuscito a chiamare solo dopo il ripristino della linea.
La Regione risponde: tavolo tecnico e controlli più stretti
Fonti della Regione Emilia-Romagna assicurano che la questione è già sotto la lente dell’assessorato alle Infrastrutture digitali. “Abbiamo chiesto chiarimenti agli operatori”, spiegano dagli uffici regionali, “e stiamo pensando di mettere in piedi un tavolo tecnico per trovare soluzioni rapide”. L’obiettivo è evitare che episodi simili tornino a verificarsi, soprattutto con le feste di Natale alle porte, quando il turismo potrebbe mettere ancora più pressione sulle reti locali. Nel frattempo, la Regione invita cittadini e imprese a segnalare subito eventuali nuovi problemi attraverso i canali ufficiali.
Il nodo della montagna: un gap digitale che pesa
Il caso della montagna parmense riporta al centro il problema della digital divide nelle zone rurali e montane dell’Emilia-Romagna. Secondo dati dell’Unione dei Comuni Valli Taro e Ceno, circa il 15% delle famiglie tra Berceto, Tornolo e Bedonia fatica ancora ad avere una connessione mobile stabile. “Non è solo un problema tecnico”, spiega un tecnico comunale di Tornolo, “ma anche di sicurezza e di legami sociali”. Per molti abitanti, la rete è l’unico modo per restare in contatto con servizi essenziali e familiari lontani.
Quando la linea cade all’improvviso, si capisce quanto fragile sia l’equilibrio tra innovazione e isolamento. Eppure, dagli amministratori locali arriva un messaggio chiaro: “Non vogliamo restare indietro”. La partita è aperta, con Regione, operatori telefonici e comunità montane che devono trovare una soluzione. Nel frattempo, la montagna parmense resta in ascolto.
