Manovra in stallo: la commissione rimandata crea incertezze

Manovra in stallo: la commissione rimandata crea incertezze

Manovra in stallo: la commissione rimandata crea incertezze

Matteo Rigamonti

Dicembre 14, 2025

Roma, 14 dicembre 2025 – Serata di attesa e incertezza a Palazzo Madama: la commissione Bilancio del Senato, convocata per le 23, non si riunirà. La decisione è arrivata nel tardo pomeriggio, dopo una giornata segnata da rinvii e trattative a porte chiuse sulla legge di Bilancio. Nessun voto dunque sulla manovra che il Parlamento deve approvare entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio.

Stop improvviso e rinvio a sorpresa

Fonti parlamentari raccontano che la seduta notturna della commissione Bilancio è stata cancellata poco dopo le 19. Una mossa che ha sorpreso molti senatori, già nei corridoi del Senato in attesa. “Non ci sono ancora i testi definitivi degli emendamenti più delicati”, ha detto un esponente della maggioranza, lasciando intendere che le trattative sono ancora aperte. Saltati anche gli incontri bilaterali tra relatori e gruppi parlamentari previsti nel pomeriggio. I lavori riprenderanno domani, con orari ancora da decidere.

Legge di Bilancio: tempi stretti e nodi ancora da sciogliere

La legge di Bilancio è in prima lettura al Senato, dove deve ottenere l’ok prima di passare alla Camera. Il calendario è serrato: il testo deve essere approvato entro fine anno. Altrimenti scatterà l’esercizio provvisorio, uno scenario che il governo vuole a tutti i costi evitare. “Stiamo cercando un’intesa su alcuni punti chiave”, ha rivelato una fonte vicina al Ministero dell’Economia. Tra le questioni ancora aperte ci sono il pacchetto sugli enti locali, alcune novità sulla sicurezza sul lavoro e la riformulazione dell’emendamento sull’oro di Banca d’Italia.

Emendamenti ancora in alto mare

Molti emendamenti attesi non sono ancora stati depositati in commissione. In particolare, il pacchetto sugli enti locali – che dovrebbe portare risorse in più a Comuni e Regioni – è ancora al centro di trattative tra governo e maggioranza. “Le amministrazioni locali hanno fatto richieste precise”, ha spiegato un senatore della Lega, evidenziando la necessità di bilanciare le esigenze dei territori con i vincoli di bilancio. Anche sulla sicurezza sul lavoro si aspettano modifiche: l’obiettivo è rafforzare controlli e sanzioni, ma il testo definitivo non c’è ancora.

L’oro di Banca d’Italia resta un caso aperto

Particolare attenzione è puntata sull’emendamento relativo all’oro di Banca d’Italia, già al centro di dibattiti nelle settimane scorse. La riformulazione dovrebbe chiarire come usare le riserve auree dell’istituto centrale, tema che ha diviso partiti e esperti. “Serve la massima trasparenza su una questione così delicata”, ha sottolineato un esponente dell’opposizione, chiedendo che il Parlamento possa valutare ogni passaggio con attenzione.

Tensione alle stelle tra maggioranza e opposizione

L’atmosfera a Roma resta tesa. Da una parte la maggioranza, impegnata a trovare un accordo su questioni tecniche e politiche; dall’altra l’opposizione, che denuncia ritardi e poca chiarezza. “Non abbiamo ancora visto i testi degli emendamenti più importanti”, ha detto in serata un senatore del Partito Democratico. Anche i gruppi centristi mostrano malumore: “Così non si può andare avanti”, ha ammesso un parlamentare di Italia Viva.

Domani decisivo: si rischia l’esercizio provvisorio

Domani sarà una giornata cruciale. I lavori della commissione Bilancio dovrebbero ripartire in mattinata, ma tutto dipende dalla capacità di relatori e governo di risolvere i nodi ancora aperti. Il rischio di arrivare a fine anno senza manovra approvata è concreto. Solo allora si capirà se la corsa contro il tempo ha avuto successo o se il Parlamento dovrà fare i conti con l’esercizio provvisorio, uno scenario che, almeno a parole, nessuno vuole considerare.