Roma, 14 dicembre 2025 – Settanta anni fa, il 14 dicembre 1955, l’Italia entrava ufficialmente a far parte delle Nazioni Unite, segnando una tappa fondamentale nella sua storia diplomatica. Oggi, nel giorno dell’anniversario, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto ricordare l’importanza di quell’ingresso e il ruolo che il nostro Paese continua a giocare all’interno dell’organizzazione internazionale.
L’Italia e l’ONU: una strada nata dalla Costituzione
Nel suo messaggio, Mattarella ha richiamato l’ONU come “il cuore imprescindibile di un ordine mondiale basato sul rispetto delle leggi e su istituzioni forti e condivise”. Un messaggio che arriva proprio in un momento segnato da tensioni e conflitti. “Come allora – ha scritto il Capo dello Stato – spetta agli Stati membri il compito di far funzionare questa organizzazione, per il bene di tutti”.
Il Presidente ha ricordato che l’ingresso dell’Italia fu frutto della lungimiranza dei padri costituenti, che nell’articolo 11 della Costituzione scelsero la via della cooperazione internazionale. “Bisognò aspettare dieci anni dalla fine della guerra per arrivare a questo traguardo”, ha spiegato Mattarella, “resosi possibile grazie a chi volle inserire nella Costituzione il principio che limitare la sovranità è necessario per garantire pace e giustizia tra i popoli”.
Un ruolo concreto e crescente nel mondo
Da allora, l’Italia ha giocato un ruolo sempre più attivo nelle Nazioni Unite, facendo dell’ONU uno dei pilastri della sua politica estera. “La partecipazione all’ONU è fondamentale, come lo sono l’Europa e l’Alleanza Atlantica”, ha sottolineato Mattarella. Non solo parole: nel nostro Paese ci sono sedi importanti dell’ONU, come la FAO a Roma e il Polo Onu di Torino.
L’Italia ha anche dato un contributo concreto con i suoi caschi blu, impegnati in missioni di pace in diverse aree di crisi, dal Libano ai Balcani, dall’Africa all’Asia. Un impegno riconosciuto nel mondo, che si affianca alle campagne italiane su temi universali, come la moratoria sulla pena di morte. “L’Italia è voce di campagne fondamentali per la civiltà”, ha ricordato il Presidente.
Le sfide di oggi e il futuro delle Nazioni Unite
Nel messaggio diffuso dal Quirinale, Mattarella ha evidenziato l’urgenza di rafforzare l’ONU proprio mentre il mondo affronta sfide pesanti: guerre, cambiamenti climatici, disuguaglianze, sicurezza alimentare. “Solo con l’impegno di tutti le Nazioni Unite potranno restare un bene comune per tutta l’umanità”, ha scritto.
Un appello che arriva in un momento in cui l’ONU fatica a far rispettare le sue decisioni e a trovare accordi condivisi. Ma per Mattarella resta chiaro che la responsabilità spetta agli Stati: “Solo collaborando e rispettando le regole si può sperare di mantenere pace e giustizia”.
Settanta anni di impegno: tra memoria e sfide attuali
La cerimonia per i settanta anni dell’ingresso italiano all’ONU si è tenuta questa mattina a Roma, con la presenza di rappresentanti istituzionali, diplomatici, ex ambasciatori italiani alle Nazioni Unite e studenti universitari interessati alle carriere internazionali. In sala si sono sentite parole di orgoglio, ma anche forti richiami a non fermarsi al ricordo: “Non basta celebrare il passato – ha detto un funzionario del Ministero degli Esteri – bisogna lavorare perché l’ONU funzioni davvero”.
Settant’anni dopo quel 14 dicembre 1955, l’Italia continua a vedere nelle Nazioni Unite non solo un luogo di incontri diplomatici, ma uno strumento essenziale per affrontare i problemi di oggi. Un’eredità che, come ha concluso Mattarella, va custodita e rilanciata: “Per il bene di ogni persona”.
