Roma, 14 dicembre 2025 – Giorgia Meloni, presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia, ha lanciato un avvertimento chiaro agli alleati europei durante il suo discorso ad Atreju, la tradizionale kermesse politica del suo partito. Di fronte a una folla numerosa, Meloni ha commentato con tono preoccupato le recenti dichiarazioni di Donald Trump. L’ex presidente Usa, più netto del solito, ha ribadito la possibilità di un ritiro americano dalla difesa europea. “Buongiorno Europa, per ottant’anni abbiamo delegato la nostra sicurezza pensando che questo giorno non sarebbe mai arrivato e che fosse gratis”, ha detto dal palco, sottolineando che la protezione degli Stati Uniti ha sempre avuto un prezzo: quello del “condizionamento”.
Trump scuote l’Europa sulla sicurezza
Le parole di Trump, che in questi giorni ha rilanciato il tema della spesa militare europea e del ruolo americano nella NATO, hanno scatenato reazioni immediate nelle capitali europee. Per Meloni, la posizione degli Stati Uniti segna una vera svolta. “Ci sono stati segnali molto preoccupanti”, ha raccontato, riferendosi ai colloqui con altri leader europei. La premier ha sottolineato l’urgenza per l’Europa di “organizzarsi per difendersi da sola”, un argomento che da mesi infiamma il dibattito tra Bruxelles, Berlino e Parigi.
Dietro le quinte di Atreju, diversi esponenti di governo hanno ammesso che la questione della difesa comune europea è ormai un’emergenza. “Non possiamo più affidarci completamente agli Stati Uniti”, ha confessato un sottosegretario alla Difesa presente all’evento. Il riferimento è chiaro: per anni l’ombrello americano ha garantito stabilità, ma anche vincoli politici e dipendenza strategica.
Meloni: la libertà ha un costo
Nel suo intervento, Meloni ha ribadito un concetto già più volte espresso: “La libertà ha un prezzo e noi, a differenza di altri, non abbiamo mai accettato ingerenze straniere, da qualsiasi parte arrivino. Abbiamo sempre preferito una libertà costosa a una servitù apparentemente comoda, ma che costa molto di più”. Queste parole hanno scatenato applausi tra i militanti di Fratelli d’Italia, ma anche qualche sguardo interrogativo tra gli osservatori internazionali.
La premier ha poi ricordato come l’Italia abbia spesso pagato direttamente le conseguenze delle scelte geopolitiche altrui. “Non si può pensare che la sicurezza sia gratis”, ha aggiunto, citando i recenti aumenti delle spese militari decisi dal suo governo. Fonti di Palazzo Chigi confermano che il prossimo Consiglio europeo affronterà proprio questi temi: la creazione di una difesa comune e l’aumento dei contributi nazionali alla NATO.
L’Europa si interroga sul futuro
Le parole di Meloni arrivano in un momento delicato per l’Unione Europea. Dopo il discorso di Trump, diversi governi – dalla Francia alla Polonia – hanno rilanciato l’idea di rafforzare le capacità militari autonome del continente. A Bruxelles si parla apertamente di una “sveglia” per l’Europa. “Non possiamo più contare solo sugli Stati Uniti”, ha ammesso ieri sera un diplomatico europeo al termine di una riunione informale.
Secondo analisti vicini alla Commissione UE, un eventuale ritiro americano costringerebbe i paesi membri a rivedere priorità e bilanci. Il rischio, spiegano fonti della Difesa italiana, è quello di trovarsi impreparati davanti a nuove crisi internazionali. Solo allora – forse – si capirà fino in fondo il peso delle parole pronunciate oggi da Meloni.
Atreju, il palcoscenico della strategia di governo
La presenza della premier ad Atreju non è casuale. La manifestazione romana è diventata negli anni un laboratorio politico per la destra italiana e un palcoscenico dove lanciare messaggi all’Europa. Quest’anno, tra gli ospiti, c’erano ministri, ambasciatori e giornalisti delle principali testate internazionali. Un segnale chiaro: la questione della sicurezza europea non è più un tema riservato agli esperti.
Mentre il dibattito va avanti, resta la domanda che Meloni ha rivolto alla platea: “Siamo pronti a pagare il prezzo della nostra libertà?”. Dopo le parole di Trump, questa domanda suona meno teorica e molto più urgente.
