Tragedia a Bondi Beach: almeno dieci morti in un incidente devastante

Tragedia a Bondi Beach: almeno dieci morti in un incidente devastante

Tragedia a Bondi Beach: almeno dieci morti in un incidente devastante

Matteo Rigamonti

Dicembre 14, 2025

Sydney, 14 dicembre 2025 – Almeno dieci persone hanno perso la vita ieri sera a Bondi Beach, uno dei simboli di Sydney, quando due uomini armati hanno sparato sulla folla riunita per la festa di Hanukkah. L’attacco è avvenuto intorno alle 19.30 locali, proprio mentre circa 2.000 persone si preparavano ad accendere la prima candela della celebrazione. La notizia è stata confermata dalla polizia e rilanciata dai principali media, tra cui Sky News Australia.

Terrore a Bondi Beach: la sparatoria che ha scosso la città

Da quanto emerge, due attentatori hanno fatto irruzione sulla spiaggia, aprendo il fuoco contro la folla. Testimoni, contattati da alanews.it, raccontano scene di panico: urla, corse disperate verso le uscite più vicine. “Non capivamo cosa stava succedendo, poi sono partiti gli spari e tutti sono fuggiti”, dice una donna che si trovava a pochi passi dall’attacco.

La polizia di Sydney è arrivata in fretta sul posto. Secondo il quotidiano The Australian, gli agenti hanno neutralizzato i due assalitori durante il blitz. Poco dopo, due persone sono state fermate vicino alla spiaggia; gli investigatori stanno valutando il loro ruolo, senza escludere possibili legami con l’attacco.

Comunità ebraica in stato d’allerta

Jeremy Leibler, presidente della Federazione Sionista d’Australia, ha espresso il profondo choc della comunità: “Erano duemila i nostri membri riuniti per Hanukkah, a Bondi Beach, per accendere la prima candela. Ora siamo in massima allerta”, ha detto in una nota diffusa nella notte.

Le autorità hanno subito rafforzato la presenza delle forze dell’ordine nei quartieri ebraici di Sydney e davanti alle sinagoghe principali. La premier del Nuovo Galles del Sud, Jacinta Allen, ha ribadito che “la sicurezza della popolazione viene prima di tutto” e ha invitato tutti a collaborare segnalando ogni situazione sospetta.

Indagini aperte, ancora nessuna certezza sul movente

Gli inquirenti stanno cercando di capire cosa abbia spinto all’attacco. Fonti della polizia locale non escludono la pista dell’odio religioso, ma al momento non ci sono rivendicazioni ufficiali. Sono state raccolte le immagini delle telecamere lungo la promenade di Bondi Beach e ascoltati decine di testimoni.

Il commissario della polizia di Sydney, Karen Webb, ha spiegato che “le indagini sono delicate” e “ogni ipotesi è ancora sul tavolo”. Si cerca anche di capire se gli attentatori abbiano avuto complici o se abbiano agito da soli.

La reazione del mondo e il clima che si respira

La notizia ha fatto il giro del mondo. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha espresso solidarietà alla comunità ebraica in Australia e ha chiesto alle autorità locali di “fare chiarezza al più presto”. Messaggi di cordoglio sono arrivati anche dal presidente americano, Joe Biden, che ha definito l’attacco “un gesto vile contro persone indifese”.

A Bondi Beach, stamattina, restano i segni della tragedia: fiori sparsi sulla sabbia, candele accese in memoria delle vittime, pattuglie della polizia che controllano l’area. Alcuni residenti raccontano di non aver mai visto una simile mobilitazione di forze dell’ordine nella zona.

Sydney sotto choc, la città cerca risposte

Oggi Sydney si sveglia con un senso di smarrimento. Le autorità invitano a evitare assembramenti inutili e a mantenere la calma. La comunità ebraica, ancora scossa, si è raccolta in preghiera nelle sinagoghe. Solo nelle prossime ore si potrà avere un quadro più chiaro sulle ragioni dell’attacco e sull’identità delle vittime.

La polizia conferma che l’identificazione dei corpi è ancora in corso e che le famiglie sono state avvisate nel cuore della notte. “Bondi Beach è sempre stata un posto sicuro per tutti”, racconta un residente storico. Oggi, però, il clima è cambiato.