Berlino, 14 dicembre 2025 – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sembra pronto a cambiare rotta nei negoziati con Mosca. Ha annunciato la disponibilità a rinunciare alla richiesta di adesione di Kiev alla Nato in cambio di garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti e degli alleati europei più influenti. La notizia arriva a poche ore dal vertice di Berlino, in programma domenica, dove si discuterà del futuro della sicurezza in Europa orientale e delle possibilità di pace dopo mesi di stallo diplomatico.
Zelensky apre al dialogo sulle garanzie bilaterali
Ieri sera, in una chiacchierata con i giornalisti via WhatsApp, Zelensky ha spiegato che l’Ucraina è pronta a valutare “garanzie di sicurezza bilaterali tra Ucraina e Stati Uniti”, ispirandosi al modello dell’Articolo 5 della Nato, che prevede la difesa collettiva in caso di attacco a uno Stato membro. “Stiamo parlando anche di garanzie da parte dei nostri partner europei e di Paesi come Canada, Giappone e altri”, ha aggiunto, sottolineando come ora l’obiettivo sia ottenere un impegno concreto e condiviso per la difesa del Paese.
Secondo il Financial Times, questa posizione segna un cambio rispetto alle richieste fatte finora, quando Kiev aveva insistito a più riprese sull’ingresso nella Nato come unica garanzia di sicurezza. Ora, l’apertura a un accordo diverso – più flessibile ma comunque vincolante – potrebbe sbloccare i colloqui con Mosca e creare un clima più disteso in vista del summit di Berlino.
La situazione sul campo e le pressioni internazionali
La mossa di Kiev arriva in un momento delicato. Da settimane, le capitali occidentali cercano di evitare una nuova escalation militare nell’est dell’Ucraina, dove le tensioni restano alte nonostante i ripetuti appelli al cessate il fuoco. Gli Stati Uniti, attraverso il segretario di Stato Antony Blinken, hanno ribadito che “la sicurezza dell’Ucraina resta una priorità”, ma hanno anche sottolineato l’urgenza di una soluzione diplomatica che tenga conto delle preoccupazioni di Mosca.
A Bruxelles, fonti della Commissione europea confermano che “sono in corso contatti continui” con Kiev e Washington per definire un pacchetto di garanzie di sicurezza che possa andare bene a tutti. La Germania, che ospita il vertice, punta a un’intesa che chiuda l’incertezza strategica nella regione e apra la strada a una normalizzazione dei rapporti tra Russia e Occidente.
Le reazioni europee: prudenza e attesa
La proposta di Zelensky è stata accolta con cautela nelle capitali europee. A Parigi, fonti dell’Eliseo hanno commentato che “ogni passo verso la pace è benvenuto”, ma hanno ricordato che “le garanzie di sicurezza devono essere serie e condivise”. A Londra, il Foreign Office ha evitato commenti dettagliati, limitandosi a ribadire il sostegno “all’integrità territoriale dell’Ucraina”.
In Italia, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato questa mattina: “L’Italia sostiene ogni iniziativa che possa portare a una soluzione pacifica”, precisando però che “la questione delle garanzie va affrontata in sede multilaterale”. Anche Polonia e Paesi baltici hanno espresso dubbi sulla possibilità di rinunciare all’adesione alla Nato senza un quadro giuridico chiaro e vincolante.
Berlino, il momento della verità
Il vertice di Berlino, fissato per domenica alle 10 nella sede della Cancelleria federale, sarà cruciale per capire se la nuova posizione ucraina potrà tradursi in un accordo concreto. Fonti diplomatiche tedesche parlano di diverse opzioni sul tavolo: da un memorandum multilaterale a un trattato bilaterale tra Kiev e Washington, fino a un possibile coinvolgimento diretto dell’Unione europea.
Nel frattempo, a Kiev si vive un clima di attesa con prudenza. Nelle vie del centro, tra Maidan Nezalezhnosti e Khreshchatyk, la gente segue gli sviluppi con attenzione. “Vogliamo solo vivere in pace”, confida Olena, insegnante di 42 anni. “Se queste garanzie funzionano davvero, forse è la strada giusta”.
Resta da vedere come reagirà Mosca. Per ora, il Cremlino non ha fatto commenti ufficiali. Ma tra gli osservatori c’è chi pensa che la partita sia ancora tutta aperta.
