Brescia, 15 dicembre 2025 – Bortolo Giorgio Oliva, imprenditore 66enne, torna al centro dell’attenzione dopo un nuovo arrivo in elicottero sulle piste da sci di Maniva. Partito direttamente dalla sede della sua azienda, la Olifer srl di via Marconi a Odolo, ha scelto ancora una volta il volo per raggiungere la montagna. Non è una novità: già ad aprile aveva fatto lo stesso, finendo però con una multa di duemila euro. “Non avevo tempo, dovevo sciare subito”, ha commentato Oliva, confermando quella passione per la neve che, dicono, non l’ha mai abbandonato.
L’elicottero sulle piste: il paese si divide
Sabato mattina, poco dopo le 9, il rombo delle pale ha di nuovo sorpreso chi abita a Odolo. “Non riesce proprio a farne a meno, nonostante tutto quello che è successo”, racconta un vicino. Ma in paese l’aria è protettiva. I clienti della Olifer si scambiano battute: “Hai sentito del Giorgio?”. Davanti ai giornalisti, però, il tono cambia subito: “Lo hanno massacrato, ma noi lo difendiamo tutti”. E aggiungono: “È una persona buona, generosa. Non va in giro a mostrare soldi, vive semplice”. Chi ha lavorato con lui parla di un ambiente quasi familiare: “Per me era come una seconda casa. Giorgio è uno di noi, gli vogliamo bene”.
Una famiglia e un’eredità industriale
La famiglia Oliva è una presenza storica nell’industria bresciana. Il padre Carlo, morto nel 2024 a 98 anni, ha fondato un gruppo che oggi include la Iro (Industrie riunite odolesi) e la Olivatt. Giorgio, presidente, guida i tre figli – due donne e un uomo – portando avanti l’impero di famiglia. “Ha sempre lavorato con serietà”, dicono in paese. Ma la sua vera passione resta il volo e la montagna.
Nel 2020, un grave incidente ha segnato la sua vita. A bordo di un Robinson R44 insieme all’amico Alfredo Buda, 59 anni, Oliva si è schiantato contro il Monte Rosa a causa della nebbia fitta. Buda è morto sul colpo; Oliva è stato ricoverato in terapia intensiva a Berna. “Fu una tragedia, ne soffrì tanto”, ricordano i suoi amici più stretti.
Guai giudiziari e nuovi problemi
Dopo l’incidente, Oliva ha patteggiato otto mesi per omicidio colposo: secondo gli esperti, quel giorno avrebbe volato in condizioni non sicure. Ora rischia di perdere il titolo di volo e deve affrontare una nuova inchiesta. Recentemente, la Forestale ha sequestrato un’area di circa 4.500 metri quadrati vicino alla fabbrica. Sei persone, compreso Oliva, sono state denunciate per gestione illecita di rifiuti. Il cartello dei lavori edili è ancora ben visibile vicino all’ingresso chiuso dello stabilimento.
Tra affetto e polemiche, Odolo resta divisa
Nonostante le critiche sull’uso dell’elicottero e le multe già arrivate, in paese prevale un sentimento di affetto. “Sciare è la sua vera passione, forse l’unica che si concede”, spiega un ex dipendente. “Dubito che lo troviate a casa, è sicuramente sulla neve”. Ma questa storia continua a far discutere, sollevando dubbi sul rispetto delle regole e su come la comunità veda certi privilegi.
Intanto, tra le strade di Odolo e i corridoi della Olifer, si respira una solidarietà che va oltre i titoli. “Gli vogliamo bene”, ripetono in molti. Ma resta la domanda: fino a che punto una passione può giustificare certe scelte? E quanto conta davvero l’opinione della comunità quando parliamo di chi ha dato lavoro e identità a tutto un territorio?
