Roma, 15 dicembre 2025 – L’euro ha aperto la giornata sui mercati valutari senza grandi scossoni, oscillando intorno a 1,173 dollari nelle prime ore di contrattazione. Un avvio tranquillo, che rispecchia l’attesa degli operatori in vista dei dati economici europei e delle prossime mosse delle banche centrali. Nel frattempo, dall’Asia arriva una nota diversa: lo yen giapponese si rafforza, toccando quota 155 contro il dollaro, con un rialzo dello 0,4% rispetto alla chiusura precedente.
Euro fermo, si aspetta la svolta dai dati economici
Questa mattina la moneta unica europea è rimasta stabile. Alle 9:00 il cambio euro-dollaro si è mantenuto a 1,173, senza variazioni significative rispetto ai giorni scorsi. Gli esperti delle principali banche, da BNP Paribas a UniCredit, confermano che il mercato è in una fase di attesa. “Gli investitori guardano con attenzione alle prossime decisioni della Banca Centrale Europea e ai dati sull’inflazione dell’Eurozona”, ha raccontato un operatore di Piazza Affari raggiunto al telefono.
Anche i volumi di scambio sono più bassi della media settimanale. “Non ci sono eventi che spingono il mercato”, ha ammesso un trader milanese, “e questo mantiene il cambio euro-dollaro su un range stretto”.
Yen in ripresa dopo le parole di Tokyo
Diverso il clima in Asia, dove lo yen ha guadagnato terreno. La valuta giapponese è salita fino a 155 contro il dollaro, con un +0,4%. Questo movimento è arrivato dopo una dichiarazione del governo di Tokyo, che nella notte italiana ha ribadito l’indipendenza della Banca Centrale del Giappone (BoJ).
Un portavoce dell’esecutivo guidato da Fumio Kishida ha spiegato che “la BoJ continuerà a decidere in piena autonomia sulla politica monetaria”. Secondo gli osservatori locali, questa frase lascia aperta la possibilità di nuovi interventi sui tassi nei prossimi mesi. “Il mercato ha interpretato queste parole come un segnale di fiducia verso l’istituzione”, ha commentato un analista di Nomura Securities.
Reazioni sul mercato e cosa dicono gli operatori
Le reazioni non si sono fatte aspettare. A Tokyo, nelle prime ore del mattino, diversi desk di trading hanno visto un aumento degli acquisti di yen, soprattutto da parte di investitori istituzionali. “Si percepisce che la BoJ ha più margine per contrastare l’inflazione”, ha spiegato un gestore di fondi giapponese.
In Europa, invece, tutto resta in bilico. Gli operatori aspettano i dati sull’inflazione tedesca di domani e le indicazioni che arriveranno dal prossimo consiglio della BCE. “Il cambio euro-dollaro si muoverà solo se arriveranno sorprese dai dati economici”, ha detto un analista di Deutsche Bank.
Banche centrali sotto la lente: cosa succede nel mondo
Il quadro globale rimane incerto sulle mosse delle principali banche centrali. Negli Stati Uniti, la Federal Reserve ha fatto capire che i tassi resteranno fermi almeno fino al primo trimestre del 2026. In Europa, la BCE continua a osservare i prezzi e la crescita, senza anticipare tagli o aumenti dei tassi.
In Giappone, invece, il tema dell’indipendenza della banca centrale è tornato in primo piano dopo mesi di pressioni politiche e mediatiche. La dichiarazione del governo, arrivata poco dopo le 8:00 ora locale, ha dato un segnale di tranquillità ai mercati, confermando la volontà di mantenere una linea autonoma nelle scelte di politica monetaria.
Cosa aspettarsi nelle prossime settimane
Gli esperti restano cauti sulle valute principali. “L’euro potrebbe rimanere tra 1,17 e 1,18 dollari fino alla fine dell’anno”, ha previsto un esperto londinese. Per lo yen, invece, molto dipenderà dalle prossime mosse della BoJ e dall’andamento dell’economia giapponese.
In attesa di nuovi dati e decisioni ufficiali, il mercato sembra destinato a muoversi con prudenza. Solo eventi inaspettati – sia sul fronte economico sia su quello politico – potranno cambiare il quadro attuale.
