Roma, 15 dicembre 2025 – Martedì 17 dicembre scade il termine per pagare la seconda rata dell’Imu, la tassa sugli immobili che riguarda milioni di italiani. Come ogni anno, a finire nel mirino sono soprattutto le seconde case, gli immobili di lusso, le proprietà commerciali, le aree edificabili e i terreni agricoli. Sono invece esclusi dall’imposta gli alloggi principali, alcune tipologie di edilizia popolare e gli alloggi sociali, come stabilito dalla legge.
Imu 2025: chi paga e chi resta fuori
Secondo gli ultimi dati della Uil, basati sulle rilevazioni dell’Agenzia delle Entrate, sono oltre 26,1 milioni i proprietari chiamati a versare l’Imu. Una platea molto ampia e variegata: il 41% è formato da lavoratori dipendenti e pensionati. Nel 2024 il gettito totale ha raggiunto i 19,4 miliardi di euro. Per la seconda rata in scadenza questa settimana, si prevedono incassi intorno agli 11 miliardi, anche se la cifra può cambiare molto da città a città.
Non tutti però devono pagare. L’Imu non si applica alle prime case (tranne quelle di lusso), agli immobili delle cooperative edilizie a proprietà indivisa destinati ad abitazione principale dei soci assegnatari e agli alloggi sociali. Ogni anno questa distinzione crea dubbi e richieste di chiarimenti agli sportelli dei Caf e dei Comuni.
Come si calcola la seconda rata: le novità
Quest’anno il calcolo della seconda rata presenta qualche novità. La prima, pagata a giugno, corrispondeva all’imposta per il primo semestre, con aliquote e detrazioni valide per il 2024. Ora invece il saldo si calcola tenendo conto delle nuove aliquote che i Comuni hanno potuto fissare solo tra quelle indicate dal decreto ministeriale del 7 luglio 2023 (poi aggiornato).
“Da quest’anno i Comuni non possono più scegliere liberamente le aliquote dell’Imu”, ha spiegato Confedilizia, l’associazione dei proprietari immobiliari. “Le amministrazioni devono approvare il prospetto delle aliquote usando un’apposita piattaforma sul portale del federalismo fiscale”. Solo a quel punto – e non più con una semplice delibera consiliare – le aliquote vengono pubblicate sul sito del Dipartimento politiche fiscali del Ministero dell’Economia.
Un passaggio tecnico che ha richiesto un po’ di tempo per abituarsi. “Abbiamo ricevuto tante richieste di chiarimento”, ammette un funzionario del Comune di Milano. “Il nuovo sistema informatico ha cambiato le procedure interne”.
Imu, Nord e Sud a confronto
Il peso dell’Imu cambia molto da città a città. A Milano, dicono i Caf, la seconda rata può superare i 1.000 euro per una seconda casa di media grandezza in zona semicentrale. A Roma si va tra gli 800 e i 1.200 euro, mentre a Napoli spesso si resta sotto i 700 euro per immobili simili. Nei piccoli centri o nei comuni montani, invece, si pagano cifre decisamente più basse.
Tutto dipende dalle scelte dei singoli Comuni sulle aliquote e dal valore catastale degli immobili. “Ogni anno ci sono sorprese”, racconta un consulente fiscale di Torino. “Molti proprietari scoprono solo all’ultimo momento quanto devono versare”.
Scadenze e pagamenti: cosa fare
Il termine ultimo per il saldo è martedì 17 dicembre. Si può pagare con il modello F24 o con bollettino postale, sia online sia agli sportelli bancari e postali. Chi paga in ritardo rischia sanzioni e interessi, anche se sono previste riduzioni per chi si mette in regola entro pochi giorni.
Chi ha dubbi sul calcolo o sulle aliquote applicate dal Comune può consultare il portale del federalismo fiscale o rivolgersi a un Caf abilitato. “Meglio chiarire tutto adesso, piuttosto che rischiare multe dopo”, consiglia un operatore della Cgil.
In queste ore gli uffici comunali stanno restando aperti più a lungo per aiutare chi ha ancora bisogno di informazioni. La corsa contro il tempo è partita: martedì sera si chiude la possibilità di pagare senza sanzioni la seconda rata dell’Imu 2025.
