Roma, 16 dicembre 2025 – Oggi scade il termine per il pagamento del saldo IMU 2025. A ricordarlo è stata Confedilizia, che invita i proprietari di immobili a fare attenzione alle nuove regole per calcolare l’imposta. La scadenza riguarda milioni di contribuenti in tutta Italia, chiamati a versare la seconda rata dopo l’acconto di giugno.
Aliquote IMU, cambia tutto: cosa sapere per il saldo
La novità più importante riguarda le aliquote IMU. Dal 2025, i Comuni non possono più decidere liberamente le aliquote. Devono seguire quelle fissate dal decreto ministeriale del 7 luglio 2023, che è stato aggiornato nei mesi scorsi. Il calcolo del saldo va fatto quindi tenendo conto delle aliquote deliberate per quest’anno, pubblicate in un apposito prospetto informatico sul portale del federalismo fiscale.
Non si tratta più della classica delibera comunale. Ora il prospetto delle aliquote viene redatto e inviato solo attraverso la piattaforma digitale del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Le aliquote diventano ufficiali solo dopo la pubblicazione sul sito del Dipartimento politiche fiscali del Mef. “È fondamentale controllare il prospetto aggiornato – avverte Confedilizia – perché le regole sono cambiate rispetto al passato”.
Esenzioni e agevolazioni: cosa non dimenticare
Da non sottovalutare sono le esenzioni e le agevolazioni previste dalla legge. Confedilizia spiega che queste non compaiono direttamente nel prospetto delle aliquote, ma sono indicate nella sezione “precisazioni”. Tra le principali ci sono la detrazione di 200 euro per l’abitazione principale di categoria catastale A/1, A/8 e A/9, e la riduzione al 75% dell’imposta per gli immobili affittati con contratto a canone concordato.
Queste agevolazioni devono essere applicate automaticamente, senza che il Comune possa aggiungere o togliere qualcosa. “Le riduzioni e le esenzioni vanno considerate indipendentemente dalle decisioni degli enti locali”, sottolinea Confedilizia, invitando i proprietari a leggere con attenzione la sezione dedicata alle precisazioni sul prospetto online.
Cosa succede se il Comune non pubblica le aliquote in tempo
Non tutti i Comuni sono riusciti a pubblicare il prospetto delle aliquote entro i termini. Per il 2025, la scadenza era stata spostata al 15 settembre. Se il Comune non ha approvato o ha fatto tutto in ritardo, il saldo IMU si calcola usando le aliquote di base stabilite dalla legge nazionale, non quelle dell’anno passato.
Questa regola vale fino a quando il Comune non pubblicherà una nuova delibera secondo le norme del decreto ministeriale. “Se il prospetto non è stato pubblicato in tempo, si applicano le aliquote base”, chiarisce Confedilizia. Secondo alcune stime, questo potrebbe riguardare diversi Comuni, soprattutto nei piccoli centri.
Come pagare e dove trovare le informazioni giuste
Il pagamento del saldo IMU si fa con modello F24 o bollettino postale, usando i codici tributo specifici per l’imposta municipale propria. Tutte le informazioni aggiornate sulle aliquote e le agevolazioni si trovano sul sito del Dipartimento delle Finanze (www.finanze.gov.it), nella sezione dedicata al federalismo fiscale.
Confedilizia consiglia di controllare bene i dati pubblicati e, in caso di dubbi sul calcolo, di rivolgersi a un professionista. “Un errore può costare caro, con sanzioni o richieste di integrazione”, avverte l’associazione.
Ultime ore per mettersi in regola
Il termine ultimo per pagare è oggi, martedì 16 dicembre, entro le 23:59. Chi paga in ritardo rischia sanzioni e interessi, come previsto dalla legge. “Meglio non aspettare l’ultimo momento”, suggerisce un funzionario dell’ufficio tributi del Comune di Roma, dove stamattina si sono viste code agli sportelli e tante richieste di chiarimenti.
Chi ha immobili in più Comuni deve verificare la situazione in ciascun ente locale. Solo così si evita il rischio di errori o dimenticanze che potrebbero costare caro nei prossimi mesi.
