Roma, 16 dicembre 2025 – Il patrimonio dei fondi immobiliari italiani non si ferma più: anche nel 2025 registra un nuovo aumento e le previsioni per il 2026 sono altrettanto positive. A confermarlo è il rapporto di Scenari Immobiliari, presentato oggi a Roma, che delinea un quadro in movimento sia a livello nazionale che internazionale.
Fondi immobiliari italiani: numeri in crescita e cosa aspettarsi
Secondo il report, il patrimonio gestito dai fondi immobiliari italiani pesa oggi per oltre il 14% del totale europeo. Un balzo di circa 80 punti base rispetto all’anno scorso, che gli esperti di Scenari Immobiliari interpretano come un segnale di forza nel panorama continentale. Nel dettaglio, sono 715 i fondi attivi in Italia, con asset diretti per 149,5 miliardi di euro. Si tratta di un +7,6% rispetto al 2024. E le stime indicano che questa tendenza dovrebbe continuare anche nei prossimi due anni.
Per il 2026 si prevede un ulteriore aumento del patrimonio intorno al 7,7%, mentre il numero dei fondi potrebbe arrivare a quota 750. “Il mercato italiano sta dimostrando una buona tenuta e attrae capitali nuovi”, ha detto Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, durante la presentazione. “La domanda di investimenti immobiliari resta alta, soprattutto in settori come la logistica e gli uffici moderni”.
Il quadro europeo e globale: i dati che contano
L’Italia cresce in un contesto più ampio, dove i fondi immobiliari europei sono in espansione. Nel complesso, il valore degli asset immobiliari gestiti in Europa supera il tetto di 1.000 miliardi di euro, con una quota importante proprio dai fondi italiani. Ma è a livello mondiale che i numeri diventano davvero impressionanti: nel 2025 il patrimonio totale gestito sfiora i 5.030 miliardi di euro, con un aumento del 4,5% rispetto all’anno precedente.
A spingere questa crescita sono soprattutto gli strumenti quotati internazionali, come i Reits (Real Estate Investment Trusts), che gestiscono immobili per oltre 3.800 miliardi di euro. “Il successo dei Reits sta nella loro capacità di offrire liquidità e diversificazione agli investitori”, ha spiegato Breglia, aggiungendo che “trasparenza e regole internazionali hanno attirato capitali anche da investitori istituzionali”.
Cosa spinge il settore e quali sfide arrivano
Tra i fattori che danno slancio ai fondi immobiliari italiani ci sono la ricerca di rendimenti stabili, in un periodo di tassi ancora bassi, e l’attenzione crescente alla sostenibilità. Sempre più richiesti sono gli immobili certificati secondo criteri ESG (ambientali, sociali e di governance), soprattutto dagli investitori stranieri.
Ma non mancano le difficoltà. La volatilità dei mercati finanziari internazionali e l’incertezza sulle mosse delle banche centrali restano elementi da tenere sotto controllo. “Il settore dovrà continuare a innovare, puntando su digitalizzazione e rigenerazione urbana”, ha osservato Breglia, sottolineando che “sapere adattarsi ai nuovi bisogni degli utenti sarà fondamentale nei prossimi anni”.
Come cambia il mercato italiano e cosa ci aspetta
In Italia, le città più richieste dagli investitori sono Milano e Roma, seguite da Torino e Bologna. Gli operatori parlano di una domanda vivace soprattutto per uffici flessibili e residenze per studenti. Il settore retail, invece, mostra segnali più contrastanti. “Il mercato sta cambiando volto”, ha confidato un gestore presente all’evento romano, “e chi saprà anticipare le nuove tendenze continuerà a crescere”.
Guardando avanti, le previsioni restano positive ma con prudenza. Il settore dei fondi immobiliari italiani sembra destinato a giocare un ruolo chiave nell’economia del Paese, sostenuto da una solida base patrimoniale e da una crescente apertura all’innovazione. Sarà però la capacità di rispondere alle nuove esigenze degli investitori e alle sfide globali a fare davvero la differenza nei prossimi anni.
