Juve inarrestabile: +18,5% in Borsa grazie a Tether e Exor si ferma

Juve inarrestabile: +18,5% in Borsa grazie a Tether e Exor si ferma

Juve inarrestabile: +18,5% in Borsa grazie a Tether e Exor si ferma

Giada Liguori

Dicembre 16, 2025

Torino, 16 dicembre 2025 – La Juventus ha visto il suo titolo volare in Borsa dopo che il Consiglio di amministrazione di Exor – la holding guidata da John Elkann e proprietaria del 65,4% del club – ha bocciato all’unanimità, nella serata di ieri, l’offerta di Tether Investments per l’acquisto di tutte le azioni. Una scelta che ha scosso subito Piazza Affari, dove il titolo bianconero ha chiuso con un balzo del 18,5%, arrivando a 2,60 euro. Quasi a raggiungere i 2,66 euro per azione proposti dalla società legata al mondo delle criptovalute.

Exor dice no, il mercato risponde con un balzo

La notizia è arrivata poco dopo le 9 del mattino, con una nota ufficiale di Exor che ha messo i puntini sulle i: “Il Consiglio, riunitosi il 15 dicembre, ha valutato l’offerta di Tether Investments e ha deciso all’unanimità di non vendere le azioni della Juventus”. Nessun dettaglio sulle ragioni, ma chi è vicino alla vicenda parla di “visioni troppo diverse” tra le due società.

A Piazza Affari, la risposta è stata immediata. Il titolo Juventus ha aperto in netto rialzo, superando in pochi minuti quota 2,50 euro. Alle 10:30 il rialzo toccava il 15%, per poi stabilizzarsi nel pomeriggio e chiudere a 2,60 euro. Un valore che non si vedeva da mesi, attirando l’attenzione degli analisti.

L’offerta di Tether e i dubbi degli azionisti

Da fonti finanziarie milanesi arriva il dettaglio dell’offerta di Tether Investments – società con sede a Hong Kong e attiva nelle criptovalute – che puntava a comprare il 100% delle azioni Juventus a 2,66 euro ciascuna, valutando il club oltre 1,3 miliardi di euro. Ma già nelle settimane scorse erano emersi dubbi sulla solidità dell’operazione e sulla capacità della società asiatica di garantire una gestione stabile.

Un socio storico della Juventus, contattato da alanews.it, ha detto: “Tra i piccoli azionisti c’era molta incertezza. Non tanto sul prezzo, quanto sulla poca chiarezza su cosa volessero fare davvero Tether”. Anche i tifosi hanno reagito a spaccatura. “Meglio restare in mani italiane”, ha detto Marco, abbonato in Curva Sud da vent’anni.

Cosa succede adesso alla Juventus

Il no di Exor rafforza la posizione della famiglia Agnelli-Elkann al timone del club. Secondo diversi osservatori, la scelta vuole anche mantenere il controllo su un asset fondamentale per l’immagine e il patrimonio della holding torinese.

Un analista di Banca IMI, che ha chiesto l’anonimato, ha spiegato: “La Juventus per Exor è più di una semplice squadra di calcio. È un simbolo, un pezzo di storia italiana”. Dietro la decisione, quindi, non ci sono solo i numeri, ma anche identità e legami profondi con il territorio.

Investitori divisi, ma cautela a Piazza Affari

Nel pomeriggio, davanti alla Borsa di Milano, alcuni piccoli azionisti si sono detti “soddisfatti” della scelta. “Meglio così”, ha confidato un investitore che preferisce restare anonimo. “Non ci fidavamo dei nuovi acquirenti”. Il clima però resta prudente: molti aspettano ora di vedere quali saranno le prossime mosse di Exor e come intendono valorizzare il titolo.

Secondo le prime stime degli operatori, il titolo Juventus potrebbe restare volatile nelle prossime settimane. Tutto dipenderà dalle comunicazioni ufficiali e dai risultati della squadra, ora impegnata nella corsa ai vertici della Serie A.

Un messaggio chiaro al mercato e ai tifosi

La giornata di oggi segna un punto di svolta per la Juventus e il suo futuro. Il rifiuto dell’offerta asiatica, insieme al rally del titolo, manda un segnale forte: la proprietà non vuole cedere il controllo senza garanzie solide. Resta però aperto il dibattito tra chi spinge per nuovi investimenti esteri e chi preferisce una gestione più radicata.

Per ora, a Torino come a Milano, la parola d’ordine è prudenza. Ma la partita – sul campo e in Borsa – è ancora tutta da giocare.