La cometa interstellare Atlas: un regalo di Natale anticipato per l’umanità

La cometa interstellare Atlas: un regalo di Natale anticipato per l'umanità

La cometa interstellare Atlas: un regalo di Natale anticipato per l'umanità

Matteo Rigamonti

Dicembre 16, 2025

Roma, 16 dicembre 2025 – La cometa interstellare 3I/ATLAS sta per sfiorare la Terra il prossimo 19 dicembre. Un’occasione rara per gli astronomi di tutto il mondo: poter osservare da vicino un oggetto arrivato da ben oltre il nostro Sistema Solare. Il passaggio, previsto nelle prime ore del mattino, avverrà in totale sicurezza. La distanza minima sarà di circa 270 milioni di chilometri, quasi il doppio di quella che separa la Terra dal Sole. Un evento che, come spiegano gli esperti, non rappresenta alcun pericolo per il nostro pianeta, ma promette di svelare nuovi dettagli sulla natura di questi corpi interstellari.

Un viaggio che parte da lontano

La cometa 3I/ATLAS è stata individuata il primo luglio scorso grazie ai telescopi Atlas in Cile. Il suo nome – 3I, dove “I” sta per “interstellare” – dice già molto: è infatti il terzo oggetto di questo tipo mai visto attraversare il nostro sistema planetario. Prima di lei, solo 1I/’Oumuamua nel 2017 e 2I/Borisov nel 2019 avevano attirato l’attenzione degli studiosi. La traiettoria di ATLAS, calcolata dagli astronomi, è chiara: arriva da una zona molto lontana della galassia e, dopo il passaggio vicino alla Terra, continuerà il suo cammino nello spazio profondo.

Osservazioni da Terra e dallo spazio

Negli ultimi mesi la cometa è stata seguita con grande attenzione da diversi osservatori. Tra questi, il telescopio spaziale Hubble e la sonda Juice della NASA, ora in viaggio verso Giove, hanno catturato immagini preziose. Gli scienziati hanno potuto analizzare la composizione della chioma e della coda, scoprendo molecole come metanolo e acido cianidrico. Sostanze che, come ricordano gli astrofisici, sono importanti anche per i processi che portano alla vita. “Ogni passaggio di una cometa interstellare è un’occasione unica per capire come nascono e si trasformano questi corpi”, spiega Gianluca Masi, a capo del Virtual Telescope Project.

Un appuntamento per appassionati e curiosi

Il momento di massima vicinanza tra la cometa e la Terra è previsto per le 5 del mattino del 19 dicembre. Chi vorrà tentare di vederla dovrà dotarsi di un buon binocolo o di un telescopio amatoriale, preferibilmente in zone con cielo limpido e senza troppa luce artificiale. Chi invece preferisce seguire tutto da casa potrà collegarsi alla diretta streaming gratuita organizzata proprio dal team del Virtual Telescope Project, con il commento in tempo reale dello stesso Masi. “Sarà possibile vedere le immagini dal vivo e fare domande agli esperti”, ha anticipato l’astrofisico in una breve intervista.

Un’occasione che non si ripeterà presto

Gli astronomi ricordano che il passaggio di 3I/ATLAS è un evento raro: oggetti simili attraversano il nostro sistema solo di tanto in tanto. Dopo aver sfiorato la Terra, la cometa riprenderà la sua corsa nello spazio interstellare, allontanandosi per sempre dalla nostra vista. Gli strumenti scientifici sono già pronti a raccogliere dati su composizione, struttura e movimento dell’oggetto. “Abbiamo pochi giorni per sfruttare al massimo questa finestra di osservazione”, ammette un ricercatore dell’INAF di Roma.

Cosa sappiamo finora

Dalle prime analisi emerge che la cometa ha una coda ricca di polveri e gas complessi. La sua luminosità è modesta – niente a che vedere con le grandi comete visibili a occhio nudo – ma abbastanza per essere individuata dagli strumenti amatoriali più sensibili. Gli studiosi sperano che i dati raccolti aiutino a chiarire l’origine di queste molecole e a capire meglio come si formano i sistemi planetari fuori dal nostro.

Per chi ama l’astronomia o vuole assistere a un fenomeno raro, l’appuntamento è il 19 dicembre, all’alba. Un passaggio silenzioso ma carico di significato, che ci ricorda quanto sia ancora misterioso – e affascinante – tutto ciò che si muove oltre i confini del nostro cielo.