Roma, 16 dicembre 2025 – Questa mattina, in un videomessaggio rivolto alle associazioni Assopetroli-Assoenergia e Assogasmetano, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha ribadito la posizione italiana sulla transizione energetica. L’occasione è stata l’evento “Insieme per il futuro”, organizzato a Roma, dove il ministro ha sottolineato che la sfida per far riconoscere il contributo italiano è “a un punto buono”, grazie a un impegno che, a suo dire, “sta portando risultati concreti”.
Italia, una visione più ampia sulla transizione energetica
Nel suo intervento, Pichetto Fratin ha chiarito che “il solo elettrico non può essere l’unica soluzione”. Una linea che ha già espresso più volte, sia a Bruxelles sia nei tavoli tecnici nazionali. “Lo abbiamo detto in tutte le occasioni”, ha ricordato il ministro. Per lui, la transizione energetica deve partire dalla neutralità tecnologica. Tradotto: bisogna tenere in considerazione tutte le soluzioni senza pregiudizi ideologici.
Il messaggio è chiaro. L’Italia chiede che il cammino verso la decarbonizzazione non si fermi all’elettrificazione, ma includa anche i carburanti rinnovabili e altre tecnologie già disponibili. “Abbiamo bisogno dei carburanti rinnovabili e di tutte le tecnologie che ci sono, già pronte”, ha detto Pichetto Fratin, mettendo in guardia dal rischio di “bloccare un percorso di decarbonizzazione che vogliamo vero e concreto”.
Le critiche italiane alle scelte europee
Il ministro non ha nascosto una certa delusione per le scelte prese finora dall’Unione europea su energia e clima. “Francamente penso che la decisione presa allora dall’Europa fosse più legata agli interessi di alcuni Paesi, non ai nostri, piuttosto che a una valutazione oggettiva sull’obiettivo della decarbonizzazione”, ha ammesso Pichetto Fratin. Un chiaro segnale che l’Italia si è sentita penalizzata da regole che favoriscono altri Stati membri.
Secondo lui, se il vero tema sono le emissioni, allora la discussione avrebbe dovuto concentrarsi sugli strumenti più efficaci per ridurle, senza imporre una sola strada. “Se il punto sono le emissioni, non deve essere lo strumento a decidere. Gli strumenti devono servire a raggiungere l’obiettivo”, ha spiegato.
Carburanti rinnovabili e tecnologie: il nodo ancora aperto
Il confronto sulle strategie per la decarbonizzazione è ancora vivo, sia in Italia che in Europa. Nel nostro Paese, il settore dei carburanti alternativi – dal biometano ai combustibili sintetici – chiede da tempo un ruolo più riconosciuto nella transizione. Le associazioni di categoria, come Assopetroli-Assoenergia e Assogasmetano, hanno accolto con favore le parole del ministro. “Serve una politica che dia spazio a tutte le tecnologie disponibili”, ha detto Andrea Rossetti, presidente di Assopetroli, a margine dell’evento.
I dati del Ministero dell’Ambiente mostrano che nel 2024 i carburanti rinnovabili hanno coperto circa il 12% dei consumi totali nel settore trasporti. Un dato in crescita rispetto agli anni scorsi, ma ancora lontano dall’obiettivo del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), che punta a superare il 20% entro il 2030.
Italia ed Europa: due visioni a confronto
La posizione italiana arriva in un’Europa divisa. Mentre Paesi come Germania e Paesi Bassi spingono per un’elettrificazione totale di trasporti e abitazioni, Italia e Francia chiedono più flessibilità e riconoscimento per le tecnologie alternative.
Pichetto Fratin ha chiuso il suo intervento sottolineando la necessità di “un approccio pragmatico” che tenga conto delle diverse realtà industriali e sociali. “Solo così – ha detto – potremo garantire una transizione giusta e sostenibile per tutti”.
Il dibattito resta aperto. Nei prossimi mesi si attendono nuove decisioni da Bruxelles sul pacchetto clima-energia. L’Italia, almeno sulla carta, continuerà a spingere perché la neutralità tecnologica rimanga il cuore delle politiche europee.
