Castel Gandolfo, 16 dicembre 2025 – Il cinema che apre gli occhi e unisce le persone: questa è stata la vera anima della serata di ieri, quando in piazza a Castel Gandolfo si è svolta la premiazione dell’Hallelujah Film Festival 2025. Sul podio del Contest del Simposio Internazionale della Pace sono saliti tre nomi: Valter D’Errico, Luigi Zeno e Massimiliano Galea. Sono stati scelti tra quasi 300 autori da tutta Italia e anche dall’estero. Un momento che ha mescolato spiritualità, impegno civile e cultura, sotto lo sguardo attento del Cardinale Fabio Baggio e del sindaco Alberto De Angelis.
Cinema e impegno civile: una serata che ha acceso Castel Gandolfo
La festa è cominciata poco dopo le 18, e la cittadina laziale si è trasformata in un grande teatro all’aperto. Il Contest del Simposio Internazionale della Pace, cuore pulsante del festival, ha premiato film capaci di raccontare con sensibilità le fragilità del mondo di oggi. “Abbiamo voluto mettere in luce chi usa il cinema per costruire ponti, non barriere”, ha detto il sindaco De Angelis dal palco, mentre il pubblico applaudiva caloroso.
I vincitori: storie che parlano di migrazione, bullismo e disabilità
Valter D’Errico, regista romano, ha conquistato il primo premio con “Sirens”, un film che racconta la migrazione. I giudici hanno sottolineato come la sua opera “dà voce a chi spesso resta nascosto nel frastuono delle notizie, restituendo dignità a chi viene dimenticato”. D’Errico, visibilmente commosso, ha confessato: “Raccontare queste storie non è solo una scelta, ma un dovere”.
Il riconoscimento per l’interpretazione è andato a Luigi Zeno, attore napoletano, per “La linea sottile”, un film che mette a fuoco il problema del bullismo. Un racconto diretto, che parla ai giovani mostrando cosa si nasconde dietro la violenza silenziosa. “Spero che questo lavoro aiuti i ragazzi a non sentirsi soli”, ha detto Zeno stringendo la statuetta.
Chiude il podio Massimiliano Galea, regista di “Nata due volte”, che affronta il tema della disabilità fisica. Un racconto sobrio, senza fronzoli, che parla di forza e rinascita. “Ho voluto mostrare la forza di chi ogni giorno ricomincia da capo”, ha spiegato Galea, ringraziando il pubblico per l’accoglienza calorosa.
Premi speciali e un omaggio alle donne del cinema
Durante la stessa serata sono stati consegnati anche riconoscimenti a figure di rilievo: il cantautore Amedeo Minghi, il fondatore del Teatro Patologico Dario D’Ambrosi, la casting director Teresa Razzauti, l’artista musicale Valeria Altobelli e la Banda della Gendarmeria Vaticana, premiata per il valore artistico e simbolico. Applausi lunghi soprattutto per Minghi, che ha ringraziato “per un premio che parla di pace e dialogo”.
Poche ore prima, al termine del Simposio dedicato al ruolo delle donne – guidato da Suor Alessandra Smerilli e dalla sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni – era stata premiata anche la regista Liliana Cavani. Una figura di spicco del cinema italiano e internazionale, omaggiata per il suo contributo artistico e culturale. “Il cinema può ancora cambiare il modo di pensare”, ha detto Cavani dal palco.
Un festival che sa ascoltare e unire
La prima edizione del Contest si è rivelata un’occasione preziosa per dare voce a storie e sensibilità diverse. L’Hallelujah Film Festival si conferma così un punto d’incontro e crescita culturale, capace di usare il cinema come strumento di riflessione e responsabilità sociale. Tre storie diverse, una sola idea comune: mettere il cinema e lo spettacolo al servizio della riflessione e dell’impegno.
“Non premiamo solo il talento”, ha chiuso il Cardinale Baggio, “ma anche il coraggio di raccontare. Solo così cinema e spettacolo diventano strumenti veri di empatia, ascolto e pace”. Una piazza piena, sotto luci soffuse e tra applausi sinceri, ha salutato i vincitori con la promessa di ritrovarsi ancora, nel segno di una cultura che unisce.
