Usa: a novembre 64.000 nuovi posti di lavoro, disoccupazione scende al 4,6%

Usa: a novembre 64.000 nuovi posti di lavoro, disoccupazione scende al 4,6%

Usa: a novembre 64.000 nuovi posti di lavoro, disoccupazione scende al 4,6%

Matteo Rigamonti

Dicembre 16, 2025

Washington, 16 dicembre 2025 – A novembre, l’economia americana ha creato 64.000 nuovi posti di lavoro, un numero che supera le previsioni degli esperti, fermi a circa 50.000. Il dato, reso noto oggi dal Dipartimento del Lavoro dopo qualche giorno di ritardo dovuto allo shutdown federale, dà un’idea aggiornata della situazione dell’occupazione negli Stati Uniti, in un momento segnato da incertezze politiche e segnali contrastanti sulla crescita.

Mercato del lavoro USA: numeri che parlano chiaro

Il rapporto ufficiale mostra un tasso di disoccupazione al 4,6%, in leggero calo rispetto a ottobre. Un dato che, come hanno notato vari osservatori a Washington, indica una certa stabilità nonostante le tensioni causate dal blocco temporaneo di alcune attività governative. “Il mercato del lavoro tiene e resiste”, ha detto stamattina Janet Yellen, segretaria al Tesoro, parlando con i giornalisti nella sede del ministero.

Il ritardo nella pubblicazione, solitamente prevista per il primo venerdì del mese, è stato causato proprio dallo shutdown, che ha fermato per più di una settimana diversi uffici federali importanti. Solo ieri sera, con la riapertura degli uffici statistici, si è potuto completare il lavoro di elaborazione dei dati.

Più lavoro del previsto, ma niente esagerazioni

Gli analisti a Wall Street avevano previsto un aumento più contenuto, attorno ai 50.000 nuovi occupati. Il numero reale – 64.000 – è stato accolto con un cauto ottimismo dai mercati. “Non è un boom, ma è un segnale positivo”, ha commentato Mark Zandi, capo economista di Moody’s Analytics, raggiunto telefonicamente a New York. Secondo Zandi, la crescita dell’occupazione “rimane solida, nonostante le tensioni politiche e il rallentamento della domanda globale”.

A spingere l’aumento sono stati soprattutto i settori dei servizi alle imprese e dell’assistenza sanitaria. Più deboli, invece, le assunzioni nell’industria manifatturiera e nel commercio al dettaglio, che già da tempo mostrano segni di rallentamento.

Le reazioni: tra ottimismo e critiche

La Casa Bianca ha accolto i dati con favore. In una nota, il presidente Joe Biden ha sottolineato che “l’economia continua a creare lavoro e opportunità”, pur riconoscendo che “ci sono ancora sfide, soprattutto per le famiglie a basso reddito”. Nel pomeriggio, durante un breve intervento nei giardini della Casa Bianca, Biden ha ribadito: “Non ci fermeremo finché ogni americano non avrà un lavoro dignitoso”.

Non sono mancate però le critiche. Alcuni repubblicani hanno definito i numeri “insufficienti” rispetto alle necessità del paese. “Serve una spinta più forte alla crescita”, ha detto il senatore Mitch McConnell, leader della minoranza al Senato, chiedendo nuove misure fiscali a sostegno delle imprese.

Lo shutdown ha lasciato il segno

Il recente shutdown – il blocco temporaneo delle attività federali iniziato a fine novembre per la mancata approvazione del bilancio – ha inciso anche sulla fiducia delle aziende. Secondo una rilevazione della Camera di Commercio, molte imprese hanno rimandato assunzioni e investimenti in attesa di chiarezza politica. Solo dopo la riapertura degli uffici federali, il 10 dicembre, si è potuto tornare a lavorare normalmente.

Gli economisti però invitano alla cautela. “Il mercato del lavoro è solido, ma bisogna tenere d’occhio i tassi di interesse e le tensioni internazionali”, spiega Claudia Goldin, docente ad Harvard e premio Nobel per l’Economia 2023. Goldin aggiunge che “la crescita dei salari resta bassa, e questo potrebbe frenare i consumi nei prossimi mesi”.

Cosa aspettarsi nei prossimi mesi

Guardando avanti, gli esperti prevedono una crescita moderata dell’occupazione negli Stati Uniti, con possibili alti e bassi legati sia alle mosse della Federal Reserve sui tassi sia all’andamento della domanda globale. Il prossimo report uscirà il 10 gennaio 2026: solo allora si potrà capire se la tendenza positiva di novembre potrà confermarsi o se prevarranno le incertezze.

Per ora, il quadro che emerge è a tinte miste: più posti di lavoro del previsto, ma ancora molte domande sul futuro dell’economia americana.