Verona, 16 dicembre 2025 – Un nome nuovo, una nuova identità. Stamattina, nella sala consiliare di Palazzo Barbieri, è stato presentato Magis, il brand che prende il posto delle storiche sigle Agsm e Aim. Un cambio che chiude un capitolo importante per le due aziende energetiche, ben radicate nei territori di Verona e Vicenza, e apre la strada a una fase che vuole rafforzare la presenza del gruppo, sia in Italia che all’estero.
Magis: il volto nuovo di Agsm e Aim
“Era il momento di dare un’identità unica a due aziende come Agsm e Aim, nate e cresciute nei loro territori”, ha detto il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, davanti a una platea di amministratori locali, dipendenti e istituzioni. Il nome nuovo, ha spiegato, nasce dalla fusione delle lettere dei vecchi marchi. “Ora c’è un solo nome, ma quello che conta davvero per noi soci pubblici è andare avanti come una squadra unica, a prescindere dai cambi di amministrazione nelle nostre città”.
Il termine Magis, scelto dopo mesi di confronto interno e analisi di mercato, viene dal latino e significa “di più”, “oltre”, “verso il meglio”. Un chiaro richiamo all’idea di progresso e cambiamento che la nuova società vuole portare avanti. “L’idea di unire le due aziende è di qualche anno fa, e il nome vuole proprio sottolineare che siamo una realtà sola”, ha ricordato Tommasi, mettendo in evidenza come la fusione sia nata per affrontare sfide che non si fermano ai confini locali.
Una fusione per giocarsela a livello nazionale
La decisione di unire Agsm e Aim risale al 2021, quando i consigli comunali di Verona e Vicenza hanno dato l’ok al progetto. Da allora, il gruppo ha lavorato per mettere insieme strutture, personale e strategie. Non è stato un percorso facile: differenze di cultura aziendale, resistenze interne e la necessità di uniformare regolamenti e procedure hanno richiesto tempo e pazienza.
Ma, secondo i vertici, la mossa era indispensabile per restare competitivi in un settore – quello dell’energia – sempre più dominato da grandi aziende nazionali e internazionali. “L’azienda deve giocare su un campo molto più ampio, quello nazionale e internazionale”, ha ribadito Tommasi. Solo una realtà forte e unita può reggere la concorrenza e investire in innovazione.
Le reazioni: tra nostalgia e speranza
Non sono mancati i commenti tra i dipendenti storici delle due aziende, alcuni dei quali hanno espresso un po’ di nostalgia per i vecchi nomi. “Agsm faceva parte della nostra storia di famiglia, mio padre ci lavorava già negli anni Ottanta”, ha raccontato Marco, tecnico con oltre vent’anni di esperienza. Ma tra i corridoi della sede centrale si respira anche curiosità per quello che potrà arrivare con questa nuova identità.
Il presidente del gruppo, Stefano Casali, ha chiarito che il cambio di nome non porterà subito variazioni nelle tariffe o nei servizi per i cittadini. “Vogliamo rafforzare la nostra posizione sul mercato, ma senza perdere il legame con i territori d’origine”, ha assicurato Casali. Nei prossimi mesi partirà una campagna per spiegare agli utenti le motivazioni della scelta e i benefici attesi.
Il futuro di Magis: investimenti e innovazione
Con la nascita di Magis, il gruppo punta a rafforzarsi nella produzione di energia rinnovabile, nella distribuzione elettrica e nei servizi ambientali. Il piano industriale 2026 prevede investimenti per oltre 200 milioni di euro in nuovi impianti fotovoltaici e reti intelligenti, secondo quanto comunicato dall’azienda.
Il sindaco Tommasi ha chiuso l’incontro con un invito all’unità: “Serve sentirsi una squadra sola, credo che chi ha pensato questa fusione avesse proprio questo in mente”. Solo così – ha aggiunto – si potranno affrontare le sfide del mercato senza perdere il legame con le proprie comunità.
La trasformazione verso Magis sarà graduale: nei prossimi giorni saranno aggiornati loghi, documenti ufficiali e canali digitali. Un cambiamento che guarda avanti, ma senza dimenticare da dove si parte.
