Cipriani di Rio de Janeiro: il miglior ristorante italiano al mondo secondo Food, 50 Top Italy 2026

Cipriani di Rio de Janeiro: il miglior ristorante italiano al mondo secondo Food, 50 Top Italy 2026

Cipriani di Rio de Janeiro: il miglior ristorante italiano al mondo secondo Food, 50 Top Italy 2026

Matteo Rigamonti

Dicembre 17, 2025

Milano, 17 dicembre 2025 – Ancora una volta è il Ristorante Hotel Cipriani di Rio de Janeiro, guidato dallo chef Nello Cassese, a conquistare il titolo di miglior ristorante italiano al mondo secondo la guida 50 Top Italy 2026. La cerimonia si è svolta ieri sera al Teatro Manzoni di Milano, in un anno che segna un traguardo importante per la cucina italiana, appena riconosciuta come Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dall’Unesco.

La cucina italiana che brilla oltre confine

Sul podio, subito dietro il Cipriani, si sono posizionati Il Carpaccio di Parigi, con Alessandra Del Favero e Oliver Piras al timone nel Le Royal Monceau, e DaNico dello chef Daniele Corona a Toronto. La top ten racconta la vivacità della cucina italiana nel mondo: al quarto posto il Rezdôra di Stefano Secchi a New York, seguito da Da Vittorio Shanghai della famiglia Cerea. Sesto posto per Torno Subito a Singapore, guidato da Alessio Pirozzi con la supervisione di Massimo Bottura. Settimo il Fiola di Fabio Trabocchi a Washington DC, ottavo l’Otto e Mezzo Bombana di Umberto Bombana a Hong Kong. A chiudere la classifica dei primi dieci troviamo Agli Amici Rovinj della famiglia Scarello a Rovigno e Acquarello di Mario Gamba a Monaco di Baviera.

I dati degli organizzatori parlano chiaro: quest’anno sono soprattutto Stati Uniti, Francia e Svizzera a primeggiare con sette ristoranti ciascuno nella classifica. Seguono Cina e Belgio con quattro presenze. Un segnale forte della diffusione e adattabilità della cucina italiana, capace di mantenere la sua identità ovunque.

Premi speciali per chi fa la differenza

La serata ha visto anche la consegna di sedici premi speciali, pensati per valorizzare non solo i piatti ma soprattutto chi lavora dietro le quinte. Il titolo di Chef dell’Anno 2026 – Premio Ferrarelle è andato proprio a Nello Cassese del Cipriani di Rio. “Un risultato che riconosce il lavoro di squadra e la passione per l’autentico”, ha detto Cassese, visibilmente emozionato sul palco.

Il premio di Maître dell’Anno 2026 – Premio Maistà è stato assegnato a Massimo Raugi di Villa Crespi a Orta San Giulio, mentre il riconoscimento per il miglior manager – Il Fritturista – Oleificio Zucchi – è andato a Gianni Caprioli del Giando di Hong Kong. Tra le novità, il premio “Novità dell’anno” – Solania – è stato assegnato a Orsini di Zurigo, e il miglior sommelier è risultato essere Emanuele Izzo della Piazzetta Milù di Castellammare di Stabia.

Creatività che conquista: piatti e menu premiati

Non sono mancati i premi dedicati ai piatti e ai menu. Il Premio Pranzo dell’Anno 2026 – Pastificio dei Campi è andato a Il Carpaccio di Parigi, mentre il Piatto dell’Anno 2026 – Latteria Sorrentina è stato assegnato al “Fusillo al Ferretto, Lamiaceae, Caprino e Lime” firmato Marotta Ristorante di Squille. Il miglior menu degustazione, secondo la guida, è quello “Miseria e Nobiltà” dell’Osteria Francescana di Modena.

Riconoscimenti anche per chi porta avanti l’identità italiana nel mondo: il Premio Made in Italy 2026 – Salumi Coati è andato a Torno Subito di Singapore, mentre la “Performance dell’anno – D’Amico” è stata assegnata alla Roscioli Salumeria con Cucina di Roma. Per la migliore prima colazione, la scelta è ricaduta su Il San Corrado di Noto, in Sicilia.

Tra dolci e social, la tradizione si rinnova

Spazio anche alla pasticceria: il premio “Pasticceria nella Ristorazione” è andato al ristorante Duomo di Ragusa, mentre quello per la “Pasticceria dell’Anno” è stato assegnato a Pietro Macellaro di Piaggine. Riconoscimento speciale per la comunicazione social è stato dato a Uliassi di Senigallia.

Tra i nuovi talenti da seguire, la guida segnala Sustànza di Napoli con il premio “One to Watch 2026 – Goeldlin”. E per chi ha lasciato un segno nella storia della cucina italiana all’estero, il premio “Icon 2026” è andato a Mario Gamba di Acquarello a Monaco.

La serata milanese ha ribadito quanto la cucina italiana sappia rinnovarsi senza dimenticare le proprie radici. “Siamo orgogliosi che la nostra tradizione venga riconosciuta e celebrata in tutto il mondo”, ha detto uno degli organizzatori a fine premiazione. In sala, tra chef, addetti ai lavori e appassionati, si respirava l’atmosfera delle grandi occasioni: un brindisi collettivo alla forza della cucina italiana nel mondo.