Garlasco: il 18 dicembre si decide il futuro del caso Sempio tra perizie e misteri giudiziari

Garlasco: il 18 dicembre si decide il futuro del caso Sempio tra perizie e misteri giudiziari

Garlasco: il 18 dicembre si decide il futuro del caso Sempio tra perizie e misteri giudiziari

Matteo Rigamonti

Dicembre 17, 2025

Pavia, 17 dicembre 2025 – Domani mattina, nell’aula del Tribunale di Pavia, si svolgerà un’udienza cruciale legata all’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, la ragazza uccisa a Garlasco nell’agosto 2007. Il giudice per le indagini preliminari, Daniela Garlaschelli, ascolterà periti e parti coinvolte per chiudere l’incidente probatorio che riguarda Andrea Sempio, indagato per omicidio in concorso. Al centro del dibattito ci sarà di nuovo il Dna maschile trovato sotto le unghie della vittima e le conclusioni della genetista Denise Albani.

Perizie a confronto: il nodo del Dna

L’udienza del 18 dicembre non porterà a nessuna sentenza né a un rinvio a giudizio immediato. Il suo scopo è mettere a confronto le diverse perizie genetiche che hanno segnato questa nuova fase dell’inchiesta. La relazione della dottoressa Albani ha mostrato una possibile corrispondenza tra il profilo genetico isolato e la linea paterna della famiglia Sempio. Ma la difesa di Andrea, rappresentata dall’avvocato Liborio Cataliotti, parla di una compatibilità “non certa”, basata su dati raccolti nel 2014 dal genetista Francesco De Stefano e considerati “poco affidabili”.

“Quel Dna potrebbe appartenere a più persone. Non sappiamo se sia stato lasciato per contatto diretto o indiretto, né quando”, ha spiegato Cataliotti nei giorni scorsi. Un dettaglio che fa la differenza: i reperti non chiariscono se il materiale fosse sopra o sotto le unghie, complicando così l’ipotesi che Chiara abbia cercato di difendersi. In aula, i consulenti illustreranno i metodi usati e risponderanno alle domande delle parti, che hanno già presentato le loro osservazioni per iscritto.

Archiviazione o processo: il bivio dopo l’udienza

L’appuntamento di domani è un punto di svolta. Se la Procura dovesse ritenere che le prove raccolte – in particolare quelle sulla traccia genetica – non siano sufficienti, potrebbe chiedere l’archiviazione del caso contro Sempio. Al contrario, se gli indizi – tra cui il discusso scontrino di Vigevano usato come alibi, alcune telefonate ai Poggi nei giorni prima del delitto e nuove foto che lo metterebbero vicino alla villetta dopo l’omicidio – dovessero convincere, si aprirebbe la strada a un rinvio a giudizio.

Nessuna decisione definitiva arriverà il 18 dicembre. L’eventuale processo potrebbe cominciare solo nei primi mesi del prossimo anno. Non si esclude neppure che l’incidente probatorio venga esteso ad altri elementi, come l’“impronta 33” trovata nella casa di via Pascoli e attribuita proprio a Sempio. Questo potrebbe allungare ancora i tempi dell’indagine.

Il caso Stasi e le nuove piste

Dietro tutto resta la vicenda di Alberto Stasi, già condannato a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi. Fonti vicine all’inchiesta parlano di nuovi elementi raccolti dalla Procura, “indizi plurimi” che potrebbero far rivedere la posizione di Sempio e, di conseguenza, riaprire anche il caso Stasi.

Se nei prossimi mesi dovesse arrivare una richiesta formale di rinvio a giudizio per Sempio, la difesa di Stasi potrebbe chiedere la revisione della condanna. “Speriamo che la Procura abbia davvero in mano prove decisive”, ha detto un legale vicino alla famiglia Poggi, “così si potrà finalmente fare chiarezza”.

Un momento tecnico, ma decisivo

Domani non ci saranno colpi di scena clamorosi, ma sarà un passaggio delicato per capire dove andrà l’inchiesta su uno dei casi più discussi degli ultimi vent’anni. Le parti si confronteranno su dati tecnici e interpretazioni opposte. Solo dopo sarà più chiaro se il processo andrà avanti o se si tornerà a un’archiviazione. Intanto, a Garlasco e tra i familiari coinvolti, resta l’attesa – fatta di domande sospese e speranze mai spente – che questa lunga storia possa finalmente trovare una risposta definitiva.