Torino, 17 dicembre 2025 – Per il centenario de La corazzata Potëmkin, il Museo Nazionale del Cinema di Torino ha organizzato una serie di eventi pensati per coinvolgere appassionati e pubblico. Il celebre film di Sergej M. Ejzenštejn, girato nel 1925 e considerato un caposaldo del cinema mondiale, sarà proiettato il 21 dicembre alle 21 al Cinema Massimo. L’accompagnamento musicale sarà dal vivo, con Bruno Dorella e Nicola Manzan. Un’occasione che mescola storia, sperimentazione visiva e musica dal vivo.
Potëmkin a 100 anni: il montaggio che ha cambiato il cinema
Non è un caso che si festeggi il centenario de La corazzata Potëmkin. Ambientato nel 1905 durante l’ammutinamento sulla nave russa, il film resta un modello per chiunque studi il linguaggio del cinema. Ejzenštejn, regista e teorico, ha spesso parlato del suo lavoro sul montaggio come di un modo per creare una “polifonia visiva”, capace di mostrare più punti di vista e dare vita a una storia corale. “Volevo che lo spettatore sentisse la tensione crescere scena dopo scena”, raccontava in una delle sue rare interviste.
La scena della scalinata di Odessa, con la folla che scappa e i soldati che avanzano, è diventata un simbolo per il modo in cui costruisce suspense e pathos attraverso il ritmo delle immagini. Un linguaggio che ha ispirato registi come Brian De Palma e Francis Ford Coppola e che ancora oggi viene studiato nelle scuole di cinema in tutto il mondo.
Rodčenko e il manifesto originale alla Mole Antonelliana
Non si tratta solo di film: il Museo Nazionale del Cinema espone fino al 22 febbraio 2026 il manifesto originale di Aleksandr Rodčenko, uno dei protagonisti dell’avanguardia russa. Il manifesto è in mostra al piano d’ingresso della Mole Antonelliana, nell’ambito di “Manifesti d’artista”. Qui si può vedere da vicino un pezzo di storia visiva, fatto di colori netti, linee diagonali e una grafica che rompe con il passato. Un segno chiaro della voglia di rinnovare non solo il contenuto, ma anche il modo di comunicare.
Enzo Ghigo, presidente del Museo, sottolinea: “Avere il manifesto originale è un’occasione rara per entrare in contatto con un pezzo di storia dell’arte e del cinema. Rodčenko ha tradotto in immagini tutta la tensione e la modernità del film”. La mostra raccoglie anche altri manifesti storici, offrendo un viaggio tra grafica, cinema e società.
Musica dal vivo: Dorella e Manzan danno voce al film
La serata del 21 dicembre al Cinema Massimo promette di unire passato e presente. La proiezione de La corazzata Potëmkin sarà accompagnata dal vivo da Bruno Dorella (percussioni) e Nicola Manzan (violino e organetto), due musicisti capaci di entrare in sintonia con le immagini. “Abbiamo lavorato molto sul ritmo – spiega Dorella – cercando di seguire il montaggio serrato senza mai sovrastare il film”. Manzan aggiunge: “Il violino evidenzia le emozioni, l’organetto richiama atmosfere popolari”.
Questa sonorizzazione dal vivo restituisce al pubblico un’esperienza quasi artigianale, dove ogni nota si intreccia alle immagini in tempo reale. Un modo nuovo di vivere il film, lontano dai soliti schemi della sala cinematografica.
Un’eredità che parla ancora oggi
A cento anni di distanza, La corazzata Potëmkin continua a stimolare domande e riflessioni. Non è solo un documento sull’ammutinamento del 1905, ma un laboratorio aperto sulle potenzialità espressive del cinema. “Ogni volta che lo rivedo – ha detto una visitatrice durante l’inaugurazione – mi colpisce quanto sia ancora attuale”.
La mostra alla Mole Antonelliana e la proiezione speciale al Cinema Massimo sono così un’occasione per ripensare a come le immagini del passato possano ancora dire qualcosa al presente. E forse, indicare nuove strade per il futuro del cinema.
