Brescia, 17 dicembre 2025 – Andrei Zakabluk, 41 anni, barista, è stato accoltellato e ucciso davanti al suo bar a Sarezzo, nel Bresciano, lunedì sera, 15 dicembre. L’autore del gesto, Artenie Pirau, 32 anni, si è presentato spontaneamente ai carabinieri poco dopo. Le immagini delle telecamere di sorveglianza, trasmesse ieri dal Tg1, hanno ricostruito quegli ultimi drammatici attimi. Un fatto che ha scosso profondamente la comunità e riaperto il dibattito sulla sicurezza nei piccoli centri.
L’aggressione ripresa dalle telecamere: gli ultimi minuti
Erano circa le 19.40 quando le telecamere esterne del bar in via Dante Alighieri inquadrano Pirau seduto fuori, una sigaretta in mano e il cellulare sul tavolino. Poco dopo, Zakabluk esce dal locale e si avvicina a lui, forse per discutere. In pochi secondi, Pirau tira fuori un coltello dalla tasca e colpisce il barista al petto. Zakabluk prova a rimettersi in piedi, barcolla, poi cade a terra. Qualche cliente assiste impietrito. Una donna urla disperata – secondo chi era lì, sarebbe la moglie della vittima – mentre altri cercano di soccorrere l’uomo.
Il movente: una vendetta dopo una rissa estiva
Gli inquirenti dicono che dietro il gesto ci sarebbe una vendetta. Pirau era stato allontanato dal bar la scorsa estate dopo una rissa. “Lo ha ucciso per vendetta”, ha detto la moglie di Zakabluk al Tg1, ancora sotto choc. Dopo il colpo fatale, Pirau non è scappato. È tornato più volte sul posto. In una scena choc del video, versa della benzina dentro il locale e minaccia un giovane vicino all’ingresso. Solo allora riprende il cellulare lasciato sul tavolo e se ne va.
L’arresto: Pirau si consegna ai carabinieri
Pochi minuti dopo l’omicidio, Pirau si presenta di sua spontanea volontà alla caserma di Sarezzo. Viene arrestato per omicidio volontario aggravato. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire i rapporti tra i due. Testimoni abituali del bar raccontano di screzi frequenti negli ultimi mesi. “Dopo essere stato cacciato, era diventato sempre più aggressivo”, ha riferito un cliente. Gli inquirenti hanno raccolto i video delle telecamere e ascoltato le persone presenti quella sera.
Sarezzo sotto choc: il cordoglio e la rabbia della comunità
La notizia della morte di Andrei Zakabluk ha fatto presto il giro del paese. Tutti lo ricordano come un uomo tranquillo, sempre gentile con i clienti. Davanti al bar sono spuntati fiori e biglietti di cordoglio. “Non ci sono parole”, dice un commerciante della zona, “era una persona pacata”. La moglie, visibilmente distrutta, chiede giustizia: “Non doveva finire così”. Il sindaco di Sarezzo, Marco Bonometti, ha espresso vicinanza alla famiglia e ha annunciato che il Comune si costituirà parte civile al processo.
Sicurezza nei locali: si riaccende il dibattito
L’omicidio di Zakabluk riporta al centro dell’attenzione la sicurezza nei locali pubblici e le misure per gestire persone già note per comportamenti violenti. Secondo la Prefettura di Brescia, negli ultimi dodici mesi ci sono stati cinque episodi gravi in bar e ristoranti della provincia. “Serve più controllo”, ha spiegato il presidente dell’associazione esercenti locali, “non possiamo lasciare soli i gestori”. Le indagini vanno avanti per chiarire ogni dettaglio e verificare eventuali responsabilità.
Nel frattempo, la comunità di Sarezzo si prepara a dare l’ultimo saluto ad Andrei Zakabluk. I funerali si terranno nei prossimi giorni nella chiesa parrocchiale del paese.
