Mase: la sicurezza e l’efficienza delle caldaie al centro del dibattito

Mase: la sicurezza e l'efficienza delle caldaie al centro del dibattito

Mase: la sicurezza e l'efficienza delle caldaie al centro del dibattito

Giada Liguori

Dicembre 17, 2025

Roma, 17 dicembre 2025 – Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha fatto chiarezza sullo schema di Decreto del Presidente della Repubblica (Dpr) riguardante i controlli e le ispezioni sugli impianti termici degli edifici. Secondo il ministero, non ci sarà alcun arretramento né sulla sicurezza né sugli obiettivi di efficienza energetica. La precisazione arriva dopo alcune indiscrezioni circolate negli ultimi giorni che avevano creato dubbi tra operatori e cittadini. Il testo, spiegano dal dicastero, è ancora in bozza e dovrà passare al vaglio della Conferenza Unificata e del Consiglio di Stato prima dell’approvazione definitiva.

Controlli più stringenti per gli impianti a gas

Il nuovo Dpr dovrà allinearsi agli obiettivi stabiliti dal decreto legislativo che recepisce la direttiva europea sull’efficienza energetica. Tra le priorità, c’è il tentativo di bilanciare costi e benefici per la collettività e di semplificare le procedure di ispezione. “Va fatta una netta distinzione tra il controllo di efficienza energetica, che resta un obbligo periodico affidato a un tecnico certificato, e l’ispezione o accertamento, che invece viene effettuata a campione dalle autorità competenti”, spiegano fonti del ministero.

Nel dettaglio, il nuovo schema prevede di raddoppiare la frequenza dei controlli sugli impianti a gas con potenza tra 70 e 100 kilowatt: da una verifica ogni quattro anni si passerà a una ogni due. Una misura che, secondo il ministero, punta a rafforzare la sicurezza e a contenere le emissioni nei settori più rilevanti dal punto di vista energetico.

Soglie di potenza riviste, ma controlli invariati per altre categorie

Cambia anche la soglia minima di potenza degli impianti soggetti a controllo, che passa da dieci a venti kilowatt. Tuttavia, per gli impianti a gas tra 20 e 70 kilowatt la frequenza dei controlli resta quella attuale, cioè ogni quattro anni. “Per questa fascia non cambia nulla rispetto alle regole in vigore”, si legge nella nota del ministero. Stessa cosa per gli impianti a combustibili solidi, come pellet o legna: i controlli rimarranno con la frequenza attuale.

In pratica, i controlli più frequenti riguarderanno solo gli impianti più diffusi e con un impatto maggiore sui consumi e sulle emissioni. Una scelta, spiegano i tecnici del ministero, pensata per concentrare le risorse pubbliche dove possono dare risultati concreti.

Un percorso ancora aperto: confronto con enti locali e Consiglio di Stato

Il cammino verso il nuovo Dpr è ancora lungo. “Al momento si tratta solo di una bozza, non di una versione definitiva”, ha ribadito il ministero. Il testo dovrà prima ricevere il parere della Conferenza Unificata, che riunisce Stato, Regioni e enti locali, e poi quello del Consiglio di Stato. Solo dopo questi passaggi si potrà andare verso l’approvazione finale.

Fonti vicine al dossier sottolineano come il confronto con le amministrazioni locali sarà fondamentale per definire come e quando effettuare i controlli. In particolare, le Regioni chiedono chiarezza sulle competenze e sulle risorse necessarie per far rispettare le nuove regole.

Efficienza europea e tutela dei cittadini al centro

Dietro la revisione normativa c’è la necessità di rispettare gli obiettivi europei di efficienza energetica e riduzione delle emissioni. L’Italia, come gli altri Paesi dell’Unione, deve rafforzare i controlli sugli impianti termici per contribuire agli impegni presi con il Green Deal europeo. “Non ci sarà alcun passo indietro sulla sicurezza”, assicura il ministero, sottolineando che la protezione dei cittadini resta la priorità.

Nei prossimi mesi ci sarà un confronto serrato tra governo, enti locali e operatori del settore. Solo allora si capirà se le nuove regole riusciranno davvero a semplificare le procedure senza mettere a rischio la sicurezza degli impianti e la qualità dell’aria nelle nostre città.