Meloni annuncia novità sul riscatto della laurea: solo per il futuro, ma ci saranno correzioni

Meloni annuncia novità sul riscatto della laurea: solo per il futuro, ma ci saranno correzioni

Meloni annuncia novità sul riscatto della laurea: solo per il futuro, ma ci saranno correzioni

Matteo Rigamonti

Dicembre 17, 2025

Roma, 17 dicembre 2025 – Poco dopo le 16 di oggi, Giorgia Meloni è intervenuta in Senato per mettere un punto fermo su una questione che nelle ultime ore aveva messo in allarme migliaia di lavoratori e pensionandi: il riscatto della laurea e le possibili novità contenute in un emendamento alla manovra finanziaria. “Chi ha già riscattato la laurea non vedrà cambiamenti, qualsiasi modifica riguarderà solo chi lo farà in futuro”, ha spiegato la premier, rispondendo alle domande dei senatori dopo il dibattito sulle sue comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.

Riscatto della laurea, niente effetti retroattivi

Il chiarimento di Meloni è arrivato in un clima piuttosto teso. L’opposizione aveva chiesto spiegazioni precise sul destino di chi ha già riscattato gli anni universitari ai fini pensionistici. Tutto è nato da un emendamento alla legge di bilancio che, secondo alcune interpretazioni, avrebbe potuto cambiare le regole anche per chi ha già fatto questa scelta. “Quell’emendamento andrà corretto”, ha assicurato la premier, lasciando intendere che il governo interverrà per evitare sorprese a chi ha già completato la procedura.

Da Palazzo Chigi fanno sapere che l’obiettivo è “proteggere i diritti già acquisiti” e non penalizzare chi ha già sostenuto spese importanti per riscattare gli anni di studio. Secondo i dati INPS, nel solo 2024 sono state presentate più di 35mila domande di riscatto, con un aumento del 12% rispetto all’anno precedente. Numeri che mostrano quanto la questione sia sentita, soprattutto tra i lavoratori più giovani e chi sta per andare in pensione.

Reazioni tra Aula e sindacati

La precisazione della premier ha suscitato un mix di sollievo e diffidenza. Dal Partito Democratico, la senatrice Cecilia D’Elia ha chiesto che il testo dell’emendamento venga pubblicato “il prima possibile”, per togliere ogni dubbio. “Non bastano le parole – ha detto D’Elia – serve una norma chiara”. I sindacati, invece, sono più cauti: la segretaria generale della Cgil, Elena Manca, ha detto che “la tutela dei diritti acquisiti è un limite invalicabile”, ma ha aggiunto che “resta da vedere come si gestiranno le nuove regole per il futuro”.

Intanto, molti lavoratori hanno chiamato i patronati per avere informazioni. “Solo stamattina abbiamo ricevuto decine di telefonate”, racconta Giovanni Russo, responsabile Inca-Cgil a Roma. “La paura è che cambino le regole a posteriori, dopo che hanno già speso cifre importanti”. L’INPS stima che il costo medio per riscattare gli anni universitari vada dai 5mila ai 30mila euro, a seconda dell’età e della storia contributiva.

Cosa prevede l’emendamento e le possibili conseguenze

L’emendamento al centro del dibattito è stato presentato dalla maggioranza nei giorni scorsi. L’intento era rivedere alcune modalità di calcolo del riscatto della laurea, in particolare il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo. Ma le prime interpretazioni facevano temere che potesse colpire anche chi aveva già concluso la procedura, scatenando proteste.

Dopo le prime reazioni politiche e tecniche, è arrivata la precisazione di Meloni. “Qualsiasi cambiamento varrà solo per il futuro”, ha ribadito la premier, sottolineando che “l’emendamento dovrà essere corretto”. Una posizione che dovrebbe rassicurare almeno in parte chi temeva di perdere benefici già acquisiti.

Prossimi passi e tempi stretti

La manovra arriverà in Aula alla Camera entro venerdì 20 dicembre. Il passaggio al Senato è previsto tra il 22 e il 23 dicembre, con poco tempo per l’approvazione finale entro fine anno. Fonti parlamentari confermano che il governo sta lavorando per modificare l’emendamento, in modo da mettere nero su bianco la tutela dei diritti già maturati.

Resta da vedere come saranno regolate le nuove norme per chi vorrà riscattare la laurea dal 2026 in poi. Su questo punto Meloni non si è sbilanciata: “Ne parleremo con tutte le parti sociali”, ha detto ai giornalisti uscendo da Palazzo Madama. Nel frattempo, l’attenzione resta alta tra lavoratori, sindacati e consulenti previdenziali. La parola finale arriverà solo con il testo definitivo della legge di bilancio.