Povertà energetica nel 2024: 2,4 milioni di famiglie a rischio

Povertà energetica nel 2024: 2,4 milioni di famiglie a rischio

Povertà energetica nel 2024: 2,4 milioni di famiglie a rischio

Giada Liguori

Dicembre 17, 2025

Milano, 17 dicembre 2025 – Sono 2,4 milioni le famiglie italiane che nel 2024 hanno dovuto fare i conti con la povertà energetica, pari al 9,1% del totale. A dirlo è l’Osservatorio Italiano Povertà Energetica (Oipe) insieme al Banco dell’energia, che oggi a Milano ha presentato dati che segnano il livello più alto degli ultimi trent’anni. Rispetto al 2023, però, la situazione resta quasi invariata: allora la percentuale era del 9%. Un aumento minimo, ma che dimostra come il problema continui a essere ben radicato.

Povertà energetica: un livello mai visto, ma senza scossoni

Secondo l’analisi di Oipe, il 2024 segna un nuovo record. Nel 2022, le famiglie in difficoltà erano il 7,7%. L’anno scorso, l’impennata era stata legata al balzo dei prezzi dell’energia. Quest’anno, invece, spiega l’economista Luciano Lavecchia, “il fenomeno si è stabilizzato, ma cresce il numero di famiglie che devono spendere cifre molto alte per l’energia”. Lavecchia sottolinea come siamo ai livelli più alti degli ultimi trent’anni, con tanti nuclei familiari in difficoltà a pagare riscaldamento, luce e gas.

Nord, Sud, Centro: il peso della povertà cambia regione per regione

La povertà energetica non colpisce ovunque allo stesso modo. I dati mostrano una forbice che va dal 5% del Lazio fino al 18,1% della Puglia. Tra le regioni con l’aumento più netto ci sono la Sardegna (+2,8%), il Piemonte (+2,3%) e l’Umbria (+1,6%). Al contrario, la Basilicata registra la diminuzione più forte (-3,7%), seguita da Campania (-1,8%) e Calabria (-1,7%). Oipe però mette in guardia: “Questi numeri vanno presi con cautela, perché su campioni piccoli possono esserci variazioni anche importanti”.

Non solo bollette più care: le vere ragioni dietro il fenomeno

Nel 2022, l’aumento della povertà energetica era stato quasi tutto messo sul conto dei prezzi alle stelle. Oggi, invece, la situazione si fa più complicata. “I costi dell’energia si sono stabilizzati rispetto ai picchi dello scorso anno, ma molte famiglie restano in difficoltà”, spiega Lavecchia. A pesare sono anche i redditi fermi e l’inefficienza energetica delle case, soprattutto nei piccoli centri e nelle zone interne, dove gli edifici sono vecchi e poco isolati.

Urgono soluzioni concrete: dalle associazioni un appello forte

Durante la presentazione a Milano, le associazioni hanno lanciato un messaggio chiaro: “Basta tamponare l’emergenza. Serve una strategia nazionale che punti a ristrutturare gli edifici e ad aiutare chi è più fragile”, ha detto un portavoce del Banco dell’energia. Anche i sindacati si sono detti preoccupati. “Il rischio è che la povertà energetica diventi una condizione cronica per milioni di italiani”, ha avvertito un rappresentante della Cgil.

Dietro i numeri, una realtà dura da raccontare

La povertà energetica non pesa solo sul portafoglio. Per Oipe, le conseguenze si fanno sentire anche sulla salute, sull’inclusione sociale e sulla qualità della vita. In alcune zone, raccontano volontari e operatori, non è raro che le famiglie debbano scegliere tra riscaldare casa o comprare da mangiare. “Ci sono persone che rinunciano a scaldare una stanza per risparmiare”, racconta una volontaria di Milano. E il problema riguarda anche quartieri meno periferici.

Guardando avanti, gli esperti chiedono di non abbassare la guardia. “Non possiamo permetterci passi indietro”, conclude Lavecchia. I dati del 2024 raccontano una realtà difficile per molti italiani. La vera sfida sarà trasformare queste cifre in azioni concrete.