Roma, 17 dicembre 2025 – Paolo Sorrentino è tornato al punto di partenza, nella sala piena di Casa Dante a Roma, per consegnare il Premio Solinas nel suo quarantesimo anniversario. Un ritorno dal sapore di cerchio chiuso: proprio qui, nel 1991, Sorrentino aveva mosso i primi passi con la sceneggiatura de “L’uomo in più”. “Tutto questo mi riporta alla gioventù, ma preferisco non pensarci e guardare avanti”, ha scherzato il regista davanti a una platea di giovani autori, molti dei quali lo ammiravano come un mito.
Premio Solinas 2025: i vincitori e la sorpresa Sorrentino
Quest’anno, il Premio internazionale Franco Solinas per la migliore sceneggiatura – con un premio da 9.000 euro – è stato diviso tra due progetti: “Furore” di Paoli De Luca e Federico Amenta e “Il vulcano non erutta mai davvero” di Raffaele Iaccarino e Vittorio Perrucci. Tutti campani, come ha fatto notare qualcuno in sala, quasi a sottolineare un filo rosso culturale e territoriale. Paoli De Luca, visibilmente emozionata, ha rivolto un pensiero a Sorrentino: “C’è molto del tuo cinema in queste storie e nei nostri cuori. Sei un punto di riferimento e questo premio è uno stimolo a proseguire”. Sorrentino, con la sua consueta ironia, l’ha corretta: “Non si dice sprono, ma sprone”, facendo sorridere tutti e mantenendo viva la sfida tra generazioni.
Generazioni a confronto: la sfida del cinema oggi
Come sono cambiati i giovani che cercano spazio nel cinema rispetto alla generazione di Sorrentino? “I problemi mi sembrano sempre gli stessi, purtroppo”, ha ammesso il regista. “Forse oggi hanno più consapevolezza delle difficoltà, mentre io ero più ingenuo allora. Ma la realtà non è mai stata facile, né per loro né per noi”. Questo confronto si è riflesso anche nella lunga discussione tra i giurati – tra cui Giulia Calenda, Edoardo De Angelis, Nicola Giuliano, Susanna Nicchiarelli, Laura Paolucci, Federico Pedroni e Federico Pontiggia – chiamati a scegliere i finalisti tra otto progetti.
Sorrentino racconta: un ricordo delle origini
Sorrentino ha svelato all’ANSA un retroscena dei suoi inizi: “Anche per ‘L’uomo in più’ c’è stata battaglia, devo molto a Leo Benvenuti che ci ha creduto fino in fondo”. Prima di quella sceneggiatura, insieme a Nicola Giuliano – amico e produttore dei suoi primi film – aveva presentato “alcuni bozzetti, piccole storie di cuochi, che poi sono rimaste nel cassetto”, ha ricordato Annamaria Granatello, presidente e direttrice del Premio Solinas. “No, no, che restino dove sono!”, ha scherzato Sorrentino mentre riceveva il premio speciale per il quarantennale. “Ho ricordi bellissimi di quell’esperienza, momenti di grande divertimento e anche di crescita”, ha aggiunto. Granatello gli ha proposto: “Puoi ripartire da qui”. Ma lui ha risposto: “Non devo ripartire, devo solo arrivare a destinazione”.
La giuria e i nuovi talenti emergenti
Per la sceneggiatura di “Furore”, la giuria ha spiegato: “Un luogo, un corpo, un’anima. In ‘Furore’ i contorni si dissolvono, la vita prende forma, il desiderio si fa strada. Con una scrittura intensa e profonda, Paoli De Luca e Federico Amenta disegnano una protagonista piena di vita, energia ed elettricità. Un racconto di formazione che mantiene vivo il mistero, il dolore e la gioia di un’età in continuo movimento. Inafferrabile, proprio come la giovinezza inquieta”. Per “Il vulcano non erutta mai davvero”, invece: “Per la sua capacità unica di mescolare survival movie e crime nelle avventure del mariuolo Alfonso Cerullo… Un personaggio indimenticabile, vinto e repellente, ma soprattutto sopravvissuto: tra neo-noir, commedia all’italiana e dramedy camorrista”.
Premi speciali e il futuro di Sorrentino
A “Furore” è andata anche la Borsa di Studio Claudia Sbarigia da 1.000 euro per il talento nel raccontare l’universo femminile. Intanto, Sorrentino si prepara a tornare al cinema con il nuovo film “La Grazia”, con Toni Servillo e Anna Ferzetti: uscirà il 15 gennaio con PiperFilm. In sala l’annuncio ha creato un’aria di attesa. Ma la vera protagonista della serata è stata la passione per il cinema, che continua a rinascere ogni anno tra le mura di Casa Dante.
