Spread Btp-Bund in rialzo: un segnale preoccupante per l’economia italiana

Spread Btp-Bund in rialzo: un segnale preoccupante per l'economia italiana

Spread Btp-Bund in rialzo: un segnale preoccupante per l'economia italiana

Giada Liguori

Dicembre 17, 2025

Milano, 17 dicembre 2025 – Questa mattina lo spread tra Btp e Bund è salito a 71,7 punti base, rispetto ai 69,8 registrati ieri a chiusura. Sebbene si tratti di un livello ancora contenuto rispetto ai picchi degli ultimi anni, gli occhi di operatori e istituzioni restano puntati su questo dato. Il rendimento del decennale italiano invece non si muove, fermo al 3,54%, secondo le informazioni diffuse alle 9 dai principali circuiti finanziari.

Spread in crescita: cosa dicono i numeri

L’avvio dei mercati ha segnato un piccolo aumento dello spread, cioè la differenza tra i rendimenti dei titoli di Stato italiani e quelli tedeschi. Questo indicatore, come spesso ricordano gli esperti, è un vero e proprio termometro della fiducia degli investitori nei confronti del debito pubblico italiano. “Il movimento di oggi non preoccupa più di tanto, ma indica prudenza in vista delle prossime mosse della Banca Centrale Europea”, ha commentato a caldo un trader di Piazza Affari, contattato poco dopo l’apertura.

Rendimento decennale stabile: lo scenario europeo

Il rendimento del Btp decennale resta saldo al 3,54%, senza grandi scossoni rispetto a ieri. Gli operatori spiegano che questo livello riflette sia una certa calma sui mercati obbligazionari sia le attese per le decisioni di politica monetaria che potrebbero arrivare da Francoforte nelle prossime settimane. In Germania, il rendimento del Bund decennale si mantiene intorno al 2,82%, confermando il ruolo di rifugio sicuro dei titoli tedeschi. “La differenza tra i due rendimenti resta sotto controllo – ha detto un analista di una banca d’investimento – ma non è da escludere che nelle prossime settimane ci possano essere nuovi movimenti legati all’incertezza economica”.

Reazioni sul mercato e quadro internazionale

Negli uffici delle principali banche milanesi la mattinata è passata senza scossoni. Gli operatori hanno seguito l’andamento dello spread e dei rendimenti, ma senza segnali di tensione. “Siamo in una fase di attesa – ha raccontato un gestore obbligazionario – soprattutto perché i dati macroeconomici europei sono contrastanti e le prospettive per il 2026 restano incerte”. Il clima sui mercati rimane prudente: la crescita nell’Eurozona rallenta, mentre l’inflazione sembra finalmente in calo. Solo allora, spiegano gli esperti, si capirà se la BCE potrà davvero allentare la stretta sui tassi.

Cosa significa per l’Italia: debito e manovra

Anche il governo tiene sotto controllo il livello dello spread. Un differenziale contenuto aiuta a gestire più serenamente il servizio del debito pubblico, che a fine 2024 ha superato i 2.900 miliardi di euro, secondo i dati del Ministero dell’Economia. “Ogni punto base in più si traduce in costi maggiori per lo Stato”, ha ricordato qualche giorno fa il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante un’audizione parlamentare. La manovra finanziaria per il 2026 dovrà quindi tenere conto di questi equilibri delicati: un aumento prolungato dello spread rischierebbe di complicare la gestione dei conti pubblici e le strategie di investimento.

Prospettive per i prossimi mesi

Gli analisti restano prudenti sulle previsioni dello spread Btp-Bund nei primi mesi del 2026. Molto dipenderà dalle decisioni della BCE sui tassi e dall’evoluzione della scena politica europea, con le elezioni continentali in arrivo. “Il mercato guarda con attenzione sia ai dati economici sia agli sviluppi geopolitici”, ha spiegato un economista di una società di consulenza milanese. Per ora la situazione è sotto controllo: lo spread resta su livelli gestibili e il rendimento del decennale italiano non dà segni di tensione. Ma la prudenza è d’obbligo, almeno fino a quando non saranno più chiare le mosse delle banche centrali e le prospettive della crescita europea.