Manduria, 17 dicembre 2025 – Giulia Todaro, 19 anni, è morta ieri all’ospedale “Marianna Giannuzzi” di Manduria, in provincia di Taranto. Era arrivata al pronto soccorso con un forte mal di testa. La giovane, che viveva a Lizzano, si era presentata in ospedale nelle prime ore del mattino, accompagnata dai genitori, per dolori molto forti alla testa e un generale peggioramento delle sue condizioni. L’ingresso in pronto soccorso è stato registrato intorno alle 7.30; il decesso è stato certificato alle 13.40, dopo ore di tentativi di rianimazione da parte dei medici.
I segnali nei giorni prima: sintomi sottovalutati
Secondo i familiari, Giulia aveva avuto già qualche malessere nei giorni precedenti, ma si pensava fosse legato al ciclo mestruale. Solo ieri mattina la situazione è precipitata. “All’inizio sembrava un mal di testa come tanti, poi è peggiorato velocemente”, ha raccontato il padre ai medici. La decisione di andare in ospedale è arrivata quando il dolore è diventato troppo forte e Giulia si è sentita sempre più debole.
Peggioramento lampo e collasso in ospedale
Appena arrivata al pronto soccorso, è stata subito visitata dal personale sanitario. Ma il quadro clinico è peggiorato molto in fretta: Giulia ha perso conoscenza poco dopo e non si è più ripresa. I valori nel sangue erano completamente fuori norma, dicono fonti ospedaliere. A stroncarla è stata un’emorragia interna che, nonostante le trasfusioni e le cure d’urgenza, non ha lasciato scampo.
Sei ore di lotta per salvarla
I medici del “Marianna Giannuzzi” hanno provato a rianimarla per oltre sei ore. “Abbiamo fatto il possibile”, ha detto uno dei dottori coinvolti. Sono state fatte trasfusioni e somministrate terapie intensive, ma le condizioni di Giulia erano già gravissime all’arrivo. La morte è stata dichiarata alle 13.40, tra lo sconforto dei genitori che hanno assistito senza poter fare nulla.
Autopsia in arrivo per capire cosa è successo
Sono stati gli stessi medici a chiedere l’autopsia sul corpo della ragazza, per cercare di capire le cause di questo decesso improvviso. Al momento, secondo fonti giudiziarie, non risulta aperta alcuna indagine. L’esame, che dovrebbe essere fatto nelle prossime ore all’istituto di medicina legale di Taranto, potrebbe dare risposte su cosa ha provocato l’emorragia fatale e il rapido peggioramento di Giulia.
Una comunità sotto choc in attesa di risposte
A Lizzano, il paese dove viveva la ragazza, la notizia si è sparsa in fretta ieri mattina. Molti si sono stretti attorno alla famiglia Todaro: amici, conoscenti e compagni di scuola hanno lasciato messaggi di cordoglio sui social e davanti a casa. “Non riusciamo a crederci”, ha detto una vicina di casa, ancora incredula. Ora tutta la comunità aspetta i risultati dell’autopsia per capire cosa abbia portato via Giulia così in fretta.
Nessuna inchiesta aperta, la procura valuta i fatti
Al momento, come confermato da fonti vicine all’ospedale, non c’è alcun fascicolo aperto. La procura di Taranto sta esaminando gli atti inviati dalla direzione sanitaria, ma ogni decisione arriverà solo dopo l’autopsia. I familiari chiedono chiarezza sulle cause della morte improvvisa: “Vogliamo solo sapere cosa è successo”, ha detto il padre ai cronisti fuori dall’ospedale.
La vicenda resta aperta: solo l’autopsia potrà chiarire se c’è stata qualche responsabilità o se si è trattato di un tragico evento imprevedibile.
