Wall Street inizia la giornata con un moderato ottimismo: Dj +0,10%, Nasdaq +0,03%

Wall Street inizia la giornata con un moderato ottimismo: Dj +0,10%, Nasdaq +0,03%

Wall Street inizia la giornata con un moderato ottimismo: Dj +0,10%, Nasdaq +0,03%

Giada Liguori

Dicembre 17, 2025

New York, 17 dicembre 2025 – Wall Street ha aperto la giornata con un passo cauto ma positivo, segnando rialzi contenuti sui principali indici. Alle 15.30 ora italiana, il Dow Jones ha toccato i 48.164,83 punti, in leggero progresso dello 0,10% rispetto alla chiusura di ieri. Il Nasdaq ha messo a segno un aumento minimo dello 0,03%, arrivando a 23.119,12 punti, mentre lo S&P 500 si è mosso appena sopra la parità, con un modesto +0,01% a 6.801,23 punti.

Wall Street procede con prudenza

L’avvio di giornata racconta di un mercato in attesa, con gli operatori che restano con gli occhi puntati sulle mosse della Federal Reserve. Dopo l’ultima riunione di dicembre, il presidente Jerome Powell ha lasciato intendere che la politica monetaria sarà “guidata dai dati”, senza però dare indicazioni precise su eventuali tagli ai tassi nel primo trimestre del 2026. “Il mercato si muove con calma, in attesa di segnali più chiari dalla Fed”, ha spiegato questa mattina John Williams, chief economist di Morgan Stanley, durante un’intervista a CNBC.

Inflazione e occupazione sotto la lente

Al centro dell’attenzione restano i dati sull’inflazione e sull’occupazione negli Stati Uniti. Gli ultimi numeri del Bureau of Labor Statistics mostrano una crescita dei prezzi al consumo leggermente più bassa del previsto: +3,1% su base annua a novembre. Il tasso di disoccupazione, invece, si è mantenuto stabile al 3,7%. Per molti analisti, questi dati rafforzano l’idea che la Fed possa lasciare i tassi fermi almeno fino alla primavera. “Gli investitori cercano conferme sulla direzione dell’economia americana”, ha commentato Lisa Grant, strategist di JP Morgan.

Tecnologia e finanza in evidenza

Tra i settori più vivaci in apertura ci sono la tecnologia e la finanza. Apple e Microsoft hanno iniziato con piccoli rialzi, rispettivamente +0,2% e +0,1%. Tra le banche, si è distinta Goldman Sachs, che ha guadagnato lo 0,3% nei primi scambi. Più debole, invece, il settore energetico: il prezzo del petrolio WTI è sceso sotto i 72 dollari al barile, dopo le nuove stime dell’OPEC sulla domanda globale per il 2026.

Occhi puntati sulle trimestrali e il quadro internazionale

Gli operatori guardano già alle prossime trimestrali delle grandi tech americane, previste tra fine gennaio e inizio febbraio. Tra queste, particolare attenzione è rivolta a Tesla, chiamata a chiarire le strategie per il mercato cinese dopo le recenti tensioni commerciali tra Washington e Pechino. Sullo sfondo, resta l’incertezza legata ai conflitti in Medio Oriente e alle elezioni presidenziali statunitensi del prossimo novembre. “La situazione geopolitica rimane fragile e può pesare sulla volatilità dei mercati”, ha ammesso Mark Zandi di Moody’s Analytics.

Cautela tra gli investitori

Nelle sale operative di Manhattan si respira prudenza. “Non ci aspettiamo grandi scossoni prima delle feste natalizie”, ha confidato un trader di Bank of America poco dopo l’apertura. Gli scambi restano piuttosto contenuti: secondo i dati del New York Stock Exchange, il volume delle transazioni nelle prime due ore è stato inferiore del 12% rispetto alla media delle ultime settimane. Gli investitori preferiscono aspettare, in attesa di nuovi dati sull’economia e delle decisioni della Fed.

Mercati globali in bilico

La giornata positiva di Wall Street si inserisce in un quadro internazionale ancora incerto. In Europa, le borse principali hanno aperto contrastate: Milano segna un +0,05%, Francoforte resta stabile, mentre Parigi cede lo 0,1%. In Asia, Tokyo ha chiuso in rialzo dello 0,4%, grazie al recupero dello yen sul dollaro.

In sintesi, la seduta di oggi a New York conferma un mercato in fase di transizione: piccoli guadagni, poche sorprese e un’attenzione costante ai dati economici e alle mosse della Federal Reserve. Gli operatori restano cauti, ben consapevoli che il quadro globale – tra inflazione, politica monetaria e tensioni geopolitiche – è tutt’altro che chiaro.