Milano, 18 dicembre 2025 – Le principali Borse europee hanno chiuso oggi in modo contrastante, con una seduta all’insegna della prudenza. Solo Milano e Londra sono riuscite a restare in territorio positivo, mentre Parigi e Francoforte hanno chiuso in rosso, soprattutto negli ultimi minuti di contrattazioni, frenate dalle nuove tensioni nel settore tecnologico. In una giornata segnata da dati macroeconomici e dall’attesa per le mosse delle banche centrali, gli investitori hanno preferito consolidare i guadagni recenti piuttosto che correre rischi.
Milano e Londra in rialzo, Parigi e Francoforte chiudono in rosso
A Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso con un +0,25%, sostenuto da acquisti mirati su alcuni titoli industriali e bancari. La giornata è rimasta incerta fino a metà pomeriggio: solo dopo le 17, con i volumi in calo, l’indice ha confermato un leggero vantaggio. Meglio ha fatto Londra, che ha chiuso a +0,9%, spinta dai dati sull’inflazione britannica. A novembre è scesa più del previsto, un segnale che secondo diversi analisti della City potrebbe aprire la strada a un taglio dei tassi da parte della Banca d’Inghilterra già nei primi mesi del 2026.
Sul fronte opposto, la Borsa di Parigi ha perso lo 0,25%, mentre Francoforte ha lasciato sul terreno lo 0,48%. A pesare sono state soprattutto le vendite sui titoli tecnologici, messi sotto pressione dalle rinnovate incertezze legate allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e alle prospettive di crescita del settore.
Titoli tecnologici in calo: vendite su Asml, StMicroelectronics e Be Semiconductor
Il settore tecnologico europeo è tornato sotto i riflettori, ma non in senso positivo. Tra i titoli più colpiti ci sono Asml, che ha perso il 3,8%, Asmi in calo dell’1,6% e Be Semiconductor, giù del 3,2%. Anche la franco-italiana StMicroelectronics ha ceduto l’1,3%. Secondo alcuni operatori di Francoforte, la volatilità è stata alimentata da nuove preoccupazioni sulle valutazioni dei titoli legati all’AI e sulle prospettive di domanda per il 2026. “Il settore resta molto sensibile a ogni notizia su investimenti e regolamentazioni”, ha spiegato un trader di una grande banca tedesca.
Stoxx Europe 600 stabile, ma continua la serie positiva
L’indice paneuropeo Stoxx Europe 600 ha chiuso poco mosso, con una variazione quasi nulla dopo aver toccato un massimo intraday dello 0,5%. La vera notizia è però la tenuta del trend: per il sesto mese di fila l’indice resta in territorio positivo, segnando la serie di rialzi più lunga dal 2021. Un segnale che mostra la forza delle principali economie europee e l’attesa per possibili allentamenti nella politica monetaria nel nuovo anno.
Tutti gli occhi puntati su inflazione Usa e negoziati in Ucraina
Dopo i dati sul mercato del lavoro americano diffusi martedì, che hanno confermato un rallentamento delle assunzioni, ora l’attenzione degli investitori si sposta sull’inflazione negli Stati Uniti, i cui numeri sono attesi per giovedì. Questi dati potrebbero influenzare le decisioni della Federal Reserve sulle prossime mosse di politica monetaria. “Il mercato vuole segnali chiari dalla Fed prima di muoversi”, ha confidato un gestore milanese nel pomeriggio.
Sul fronte geopolitico, restano sotto osservazione i negoziati per un possibile accordo di pace in Ucraina, che potrebbero dare una spinta ai mercati europei nelle prossime settimane. Per ora, spiegano fonti diplomatiche a Bruxelles, non ci sono novità importanti, ma il clima resta “cauto e costruttivo”.
Mercati prudenti in vista delle decisioni delle banche centrali
In sintesi, la giornata si è chiusa con un clima di cautela. I volumi sono rimasti bassi e molti gestori hanno preferito non esporsi troppo, in attesa delle festività natalizie e delle decisioni delle principali banche centrali. “Il mercato europeo è sui massimi, ma manca un vero motivo per spingersi oltre”, ha ammesso un analista londinese.
Tra gli operatori si respira la sensazione che il 2026 inizierà all’insegna della prudenza, con gli occhi puntati su inflazione, tassi d’interesse e scenari geopolitici ancora incerti.
