Milano, 18 dicembre 2025 – Campari Group ha annunciato oggi la vendita di due pezzi storici del suo portafoglio: amaro Averna e mirto di Sardegna Zedda Piras passano a Illva Saronno Holding, già proprietaria di brand come Disaronno, Florio e Duca di Salaparuta. L’accordo, chiuso nelle ultime ore, vale 100 milioni di euro e dovrebbe concludersi entro la prima metà del 2026. Un cambio di passo importante per questi marchi italiani, che conferma la scelta di Campari di snellire la propria offerta.
Averna e Zedda Piras, cosa prevede l’accordo
Secondo quanto spiegato da Campari Group, nascerà una NewCo – una nuova società – che raccoglierà tutte le attività legate ad Averna e Zedda Piras. Nel dettaglio, saranno trasferiti i diritti sui marchi, il magazzino dei prodotti finiti, parte del personale, gli stabilimenti di Caltanissetta (per Averna) e di Alghero (per Zedda Piras), insieme agli avviamenti e ad altri contratti collegati.
Fonti vicine all’operazione assicurano che “l’operazione garantirà continuità produttiva e valorizzazione dei marchi”. Da Campari si sottolinea come questa cessione faccia parte di una strategia più ampia, che punta a concentrarsi sulle categorie principali del gruppo. Dall’altra parte, Illva Saronno Holding rafforza così la propria posizione nel mondo degli amari e liquori tradizionali italiani.
Passaggio di testimone: gli accordi temporanei
In attesa del completamento dell’affare, le due società hanno stretto una serie di accordi temporanei. Tra questi, la produzione e l’imbottigliamento di Averna continueranno nello stabilimento Campari di Canale, in Piemonte, fino al passaggio ufficiale. Inoltre, Campari manterrà la distribuzione di Averna e Zedda Piras in mercati chiave come Germania, Austria e Svizzera per un periodo limitato, prima di passare la rete vendita a Illva Saronno Holding.
“È una soluzione ponte per non interrompere la presenza dei marchi nei mercati più importanti”, spiegano dall’interno di Campari. Solo dopo il closing, previsto entro giugno 2026, la gestione commerciale passerà completamente alla nuova proprietà.
Campari snellisce il portafoglio: una strategia chiara
La vendita di Averna e Zedda Piras si inserisce in un percorso iniziato nel 2025 con altre operazioni di dismissione. A marzo è stato venduto lo stabilimento australiano per la produzione e il co-packing, a giugno è stato ceduto il marchio storico Cinzano, mentre a ottobre, tramite la joint venture Dioniso Group con Moët Hennessy, Campari ha ceduto la piattaforma Tannico a un operatore privato.
Secondo i dati ufficiali, queste uscite valgono circa il 3% delle vendite nette su base pro-forma. I ricavi complessivi superano i 210 milioni di euro. “Snellire il portafoglio ci permette di mettere più risorse e investimenti sui brand con maggior potenziale all’estero”, ha detto un portavoce del gruppo.
Gli stabilimenti e il futuro sul territorio
Gli impianti di Caltanissetta e Alghero, coinvolti nell’operazione, continueranno a lavorare sotto la nuova gestione. I sindacati locali ribadiscono che “la priorità resta salvaguardare l’occupazione e mantenere le produzioni nei territori d’origine”. Illva Saronno Holding ha assicurato di voler valorizzare le radici storiche dei marchi acquisiti.
Per il mercato degli spirit italiani è un passaggio importante: Averna, nato nel 1868 a Caltanissetta, e Zedda Piras, simbolo della tradizione sarda, entrano a far parte di uno dei principali protagonisti nazionali del settore. Nei prossimi mesi si vedranno gli effetti concreti su distribuzione, investimenti e strategie commerciali.
Intanto, da Milano ad Alghero, si segue con attenzione l’evoluzione. Tra i lavoratori degli stabilimenti c’è chi si interroga sul futuro: “Speriamo che questa transizione porti nuove opportunità”, ha detto un operaio dello stabilimento siciliano poco dopo l’annuncio.
