Consumi in calo: Findomestic segnala una frenata del 2,4% nei beni durevoli

Consumi in calo: Findomestic segnala una frenata del 2,4% nei beni durevoli

Consumi in calo: Findomestic segnala una frenata del 2,4% nei beni durevoli

Matteo Rigamonti

Dicembre 18, 2025

Milano, 18 dicembre 2025 – Dopo due anni di crescita, il mercato dei beni durevoli in Italia frena. Secondo il 32° Osservatorio Findomestic, realizzato con Prometeia, nel 2025 i consumi scenderanno del 2,3% in volume e del 2,4% in valore, facendo calare la spesa complessiva da 79 a 77,1 miliardi di euro. Il rallentamento riguarda soprattutto la mobilità, mentre il settore casa si stabilizza dopo il boom post-pandemia. Il dato resta comunque superiore ai livelli pre-Covid, ma solo grazie a un aumento dei prezzi che, in sei anni, ha sfiorato il 20%.

Mobilità in calo: le auto nuove perdono terreno

La mobilità – tra auto, moto e veicoli usati – vale il 57% della spesa delle famiglie in beni durevoli. Qui il rallentamento è evidente: le auto nuove segnano un calo del 9% a valore, con la spesa che scende a 16,5 miliardi. Le immatricolazioni calano del 9,9%, mentre i prezzi restano praticamente fermi (+0,8%) dopo anni di rincari. Le city car, un tempo molto richieste, ora coprono solo il 12% del mercato, contro il 17% del 2019. “Chiuderemo il 2025 con un -2,4% a valore, che significa una vera riduzione della spesa delle famiglie”, spiega Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic.

Il mercato delle auto usate regge meglio: dopo due anni di crescita, si stabilizza (-0,2%) con un giro d’affari di 24,4 miliardi. Si spende il 25% in più rispetto al 2019 per comprare appena il 3% di vetture in più. I passaggi di proprietà aumentano (+2,1%), ma il calo dei prezzi (-2,1%) annulla l’effetto sui valori complessivi. Il consumatore resta prudente e punta a soluzioni più economiche e pratiche.

Le moto chiudono il 2025 in calo: -7,7% a volume e -7% a valore. Ma rispetto al 2019 il saldo è positivo: +36% a volume e +55% a valore. Gli scooter targati crescono dell’8,8%, confermandosi la scelta preferita in città. I ciclomotori invece crollano di oltre il 30%. Le due ruote rimangono un’alternativa alla seconda auto in famiglia, soprattutto con l’inflazione e il potere d’acquisto più basso.

Casa: mobili, elettrodomestici e tecnologia in equilibrio

Il settore casa – mobili, elettrodomestici, elettronica e telefonia – mostra segnali di stabilità. Dopo il biennio d’oro 2021-2022, la domanda di mobili si è normalizzata: il settore chiude l’anno a 16,5 miliardi (-0,6%), ancora sopra i livelli pre-Covid (+10%). I volumi calano (-1,7%), ma i prezzi (+1,1%) tengono su il mercato. Gli incentivi aiutano, ma non bastano a far ripartire la spinta eccezionale del post-pandemia.

Nel campo degli elettrodomestici, il valore complessivo tocca i 6,5 miliardi: 4,2 per i grandi apparecchi e 2,3 per i piccoli. I grandi elettrodomestici restano stabili (-0,3%), spinti da sostituzioni e bonus rottamazione. Crescono in particolare asciugatrici (+4,4%) e lavastoviglie (+1,7%). I piccoli elettrodomestici sono i veri protagonisti: +8,4% a volume e +5,2% a valore. In evidenza aspirapolvere di nuova generazione (+15,4%) e prodotti per l’igiene dentale (+9,6%). L’online vale ormai il 38% del fatturato di questo segmento.

La telefonia resta stabile sui 6,3 miliardi (-0,4%). Gli smartphone rallentano nei volumi ma tengono nel valore (-1,1%), grazie al passaggio a modelli più costosi. Crescono cuffie (+1,5%) e dispositivi indossabili (+1,2%). L’online supera il 20% del fatturato.

Il mercato IT torna a crescere dopo tre anni difficili: +1,7%, sfiorando i 2,2 miliardi. Trainano pc portatili (+3,5%), tablet (+4,7%) e dispositivi per il gioco (+5,3%). L’online pesa per il 32%.

Credito al consumo: una crescita che sorprende

In un momento di calo dei consumi reali, il credito al consumo va in controtendenza. Nei primi dieci mesi dell’anno le erogazioni sono salite del 7%, con un tasso di insolvenza contenuto all’1,7%. “Il credito al consumo ha un ruolo sociale ed economico fondamentale: aiuta le famiglie a non rinunciare ai propri progetti”, sottolinea Marco Tarantola, amministratore delegato di Findomestic Banca. Oltre quattro italiani su dieci hanno usato una forma di credito negli ultimi tre anni; più del 60% avrebbe rinunciato o rimandato acquisti senza questa possibilità.

Regioni a confronto: il Trentino regge, la Basilicata soffre

Il rallentamento non colpisce tutte le regioni allo stesso modo. In Trentino-Alto Adige la flessione è solo dello 0,7%, la migliore d’Italia. Sicilia e Liguria si fermano a -1,3%. In fondo alla classifica la Basilicata (-4%), seguita da Piemonte (-3,5%) e Molise (-3,3%). La Lombardia resta la locomotiva nazionale con una spesa di 15,4 miliardi, più del doppio rispetto al Lazio (7,5 miliardi).

Tecnologia ed elettronica: luci e ombre

Il mercato dell’elettronica di consumo chiude il 2025 a 1,6 miliardi (-1,9%), ancora segnato dal passaggio al digitale terrestre. La TV resta in calo (-2,9%), ma droni (+16%), cuffie wireless (+6,6%) e altoparlanti (+7,6%) spingono il settore. Il segmento video rallenta, ma si vedono segnali di stabilità.

Secondo Bardazzi, “cresce la voglia di benessere personale: dalle friggitrici ad aria ai dispositivi indossabili”. Il consumatore investe in prodotti che migliorano la vita di tutti i giorni – per monitorare, prevenire, semplificare – anche in tempi incerti.

Il quadro dell’Osservatorio Findomestic racconta un’Italia che frena nei consumi reali, ma cerca nuove strade per adattarsi: con un credito al consumo in crescita e scelte sempre più attente al rapporto qualità-prezzo.