Roma, 18 dicembre 2025 – Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, ha dato il via questa mattina all’edizione 2025 di Labordì, l’appuntamento annuale organizzato dalle Acli di Roma per avvicinare i giovani al mondo del lavoro. L’evento si è tenuto nella sede delle Acli in via Prospero Alpino, a due passi dalla Garbatella, e ha raccolto oltre duecento studenti delle scuole superiori della Capitale. “Il lavoro non serve solo a pagare il mutuo o a riempire il carrello della spesa, ma è una parte importante della nostra vita”, ha detto Tagliavanti ai ragazzi in platea, molti con il badge dell’evento appuntato sulla giacca.
Labordì 2025: i giovani e il lavoro sotto i riflettori
Quest’anno, Labordì ha puntato i riflettori sulle difficoltà che i giovani romani incontrano quando cercano di entrare nel mondo del lavoro. Secondo i dati della Camera di Commercio, nel 2024 il tasso di disoccupazione giovanile a Roma ha sfiorato il 22%, un numero che preoccupa le autorità locali e spinge a iniziative come questa. “Dall’attenzione con cui i ragazzi hanno seguito gli interventi si capisce che c’è grande interesse e voglia di capire”, ha aggiunto Tagliavanti, sottolineando come la partecipazione attiva sia un segnale positivo.
La mattinata ha visto anche gli interventi di rappresentanti del mondo imprenditoriale e sindacale. Tra loro, Francesca Di Giovanni, responsabile risorse umane in un’importante azienda tecnologica romana, ha raccontato: “I giovani ci chiedono soprattutto chiarezza sulle competenze richieste e su come crescere professionalmente. Vogliono capire come muoversi in un mercato che cambia in fretta”. Il mercato romano, negli ultimi anni, ha visto aumentare la domanda di profili tecnici e digitali, ma fatica ancora a offrire contratti stabili ai più giovani.
Le voci degli studenti e le sfide davanti a loro
Durante il dibattito, diversi studenti hanno preso la parola. Chiara, 18 anni, del liceo scientifico Newton, sogna un futuro nella ricerca biomedica. “Vorrei restare a Roma, ma ho paura che qui le occasioni siano poche”, ha ammesso. Accanto a lei, Marco, 19 anni, dell’istituto tecnico Galilei, ha spiegato: “Cerco un lavoro che mi dia indipendenza, ma spesso ci sono solo stage o tirocini non pagati”.
Una ricerca delle Acli mostra che oltre il 60% dei giovani romani tra i 18 e i 24 anni si sente poco informato sulle opportunità lavorative in città. Un dato che spiega l’importanza di eventi come Labordì, pensati per colmare il divario tra scuola e lavoro con incontri diretti con aziende, orientatori e professionisti.
I passi delle istituzioni e delle associazioni
Nel corso della giornata sono stati organizzati tavoli di confronto su orientamento, formazione tecnica e competenze trasversali. “Il nostro obiettivo – ha detto Cristina Mencarelli, presidente delle Acli di Roma – è aiutare i ragazzi a capire quali strumenti hanno per costruire il proprio percorso professionale”. Mencarelli ha ricordato come la collaborazione tra scuole, imprese e associazioni sia essenziale per offrire ai giovani opportunità concrete.
La Camera di Commercio di Roma ha annunciato nuovi progetti di alternanza scuola-lavoro per il 2026. “Vogliamo rafforzare il legame tra istruzione e impresa”, ha spiegato Tagliavanti. “Solo così potremo ridurre la distanza tra domanda e offerta di lavoro”.
Un confronto aperto sulle sfide di domani
L’incontro si è chiuso poco dopo le 13 con un lungo applauso. Nei corridoi della sede Acli, gruppetti di studenti hanno continuato a parlare con i relatori. C’è chi ha chiesto informazioni su tirocini estivi, chi ha lasciato il curriculum agli stand delle aziende.
“Non basta parlare di lavoro – ha concluso Tagliavanti – bisogna ascoltare i giovani e costruire insieme risposte concrete”. Un messaggio che ha colpito nel segno, almeno a giudicare dagli sguardi attenti dei ragazzi usciti dalla sala con una cartellina piena di appunti e qualche speranza in più per il futuro.
