Boston, 18 dicembre 2025 – Un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology e dell’Università di Stanford ha trovato un modo nuovo per rafforzare la risposta immunitaria contro le cellule tumorali, bloccando un meccanismo molecolare che finora permetteva ai tumori di sfuggire al sistema immunitario. Lo studio, pubblicato su Nature Biotechnology, apre la strada a terapie più efficaci contro diversi tipi di cancro, come spiegano gli autori.
Glicani: lo scudo invisibile dei tumori
Al centro della ricerca ci sono i glicani, molecole di zucchero che si trovano sulla superficie di quasi tutte le cellule. Nelle cellule tumorali, però, questi zuccheri giocano un ruolo speciale: si legano alle cellule del sistema immunitario e ne bloccano l’azione. “I glicani sono come uno scudo che il tumore usa per difendersi”, racconta Jessica Stark, coordinatrice dello studio al MIT. In pratica, queste molecole impediscono al sistema immunitario di vedere e attaccare le cellule malate.
Una nuova arma: anticorpi e lectine insieme
Per superare questa difesa, i ricercatori hanno puntato su un’idea innovativa. Hanno usato delle molecole chiamate lectine, note per legarsi ai glicani. Ma da sole, le lectine non bastano per rompere questo meccanismo di protezione. La svolta è arrivata unendo le lectine con degli anticorpi specifici per le cellule tumorali. “Abbiamo creato una ‘coppia’ tra anticorpo e lectina, così il complesso si lega in modo preciso e stabile ai glicani sulle cellule cancerose”, spiega Stark.
Test su cellule e animali: i primi risultati
La nuova strategia è stata provata prima su cellule in laboratorio, poi su topi a cui erano state impiantate cellule tumorali. I risultati sono stati chiari: la combinazione anticorpo-lectina ha “liberato il freno” imposto dalle cellule tumorali, permettendo al sistema immunitario di riconoscerle e attaccarle. Nei topi trattati si è visto un calo delle metastasi ai polmoni rispetto a quelli sottoposti alla tradizionale immunoterapia.
Immunoterapia: nuove speranze all’orizzonte
L’obiettivo dei ricercatori è rendere l’immunoterapia più efficace per sempre più pazienti. “Sappiamo che i glicani frenano la risposta immunitaria in molti tipi di tumore – sottolinea Stark – per questo crediamo che le nostre molecole possano aprire nuove strade per curare il cancro”. La speranza è di poter estendere questa tecnica anche ad altri tumori, oltre a quelli testati finora.
Cautela e futuro: cosa ci aspetta
Nonostante i risultati promettenti sui modelli animali, gli scienziati restano cauti. Prima di poter usare questa tecnica sugli esseri umani, servono altri studi e prove cliniche. “Siamo ancora all’inizio – avverte Stark – ma i dati finora ci incoraggiano a continuare”. La comunità scientifica osserva con attenzione, consapevole che ogni passo avanti nella lotta al cancro può portare nuove speranze.
Un nuovo fronte aperto nella battaglia contro il cancro
Il lavoro del team MIT-Stanford si inserisce nella ricerca che punta a “disinnescare” i trucchi con cui i tumori si nascondono al sistema immunitario. Se la tecnica funzionerà anche sugli esseri umani, potrebbe diventare un’arma in più contro il cancro. Per ora, però, la parola d’ordine è prudenza: serviranno ancora studi per capire se la combinazione di anticorpi e lectine potrà davvero cambiare il destino di tanti pazienti.
