Milano, 18 dicembre 2025 – Nel terzo trimestre del 2025, i prezzi delle abitazioni in Italia sono saliti del 3,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, secondo l’Istat. Il dato, reso noto questa mattina, arriva in un momento in cui il mercato immobiliare dà segnali di ripresa, anche se la crescita sembra aver rallentato un po’ rispetto ai mesi passati.
Prezzi in salita, ma la spinta rallenta
L’Istat evidenzia una leggera frenata nella corsa dei prezzi delle case rispetto al secondo trimestre. A spingere l’aumento sono soprattutto le abitazioni già esistenti, con un +4,2% su base annua. Le case nuove crescono meno, solo l’1,4%. “L’aumento è trainato soprattutto dall’usato”, si legge nella nota dell’istituto.
Gli esperti spiegano che la domanda resta alta per le case già sul mercato, probabilmente perché si trovano più facilmente e i tempi di consegna sono più brevi, soprattutto nelle grandi città. “Le famiglie continuano a preferire l’usato, sia per il prezzo che per la posizione”, commenta un agente immobiliare di Milano, che lavora tra Porta Romana e Navigli.
Compravendite in aumento: +8,5% nel trimestre
In parallelo ai prezzi, cresce anche il numero di compravendite residenziali, che nel terzo trimestre sono salite dell’8,5% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un segnale chiaro di un mercato in fermento. “Le compravendite continuano a crescere”, sottolinea l’Istat.
Dalle prime rilevazioni delle agenzie immobiliari di Roma e Milano, la domanda si concentra soprattutto su trilocali e quadrilocali in zone semicentrali. “Si muovono anche i piccoli centri”, spiega un operatore di Torino, “ma la maggior parte degli scambi resta nelle grandi città”. Gli appuntamenti per visitare gli immobili si sono spostati fino alle 19:30 nei giorni feriali, segno di un interesse sostenuto da giovani coppie e investitori.
Mercato residenziale: il quadro e le prospettive
L’Istat precisa che l’aumento dei prezzi si inserisce in un mercato residenziale in espansione. Tuttavia, gli operatori notano una certa prudenza negli acquirenti, legata all’incertezza sui mutui e sull’andamento generale dell’economia. Ma la domanda resta solida. “Chi può comprare, lo fa ora, per paura di nuovi aumenti”, racconta un consulente finanziario di Firenze.
Secondo l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, i tempi medi di vendita si sono leggermente accorciati: oggi servono in media 4 mesi per chiudere un affare nelle grandi città. Nelle periferie o nei piccoli centri, invece, si arriva anche a oltre sei mesi.
Nuovo e usato: perché la differenza nei prezzi
Il divario tra la crescita dei prezzi delle case nuove e quelle usate si spiega anche con i costi di costruzione e la scarsità di nuove abitazioni sul mercato. “Le nuove costruzioni soffrono ancora per l’aumento dei prezzi delle materie prime e per i ritardi nei cantieri”, spiega un costruttore romano. In alcune zone periferiche di Milano, i prezzi delle nuove abitazioni restano fermi o crescono poco.
Le famiglie sembrano preferire soluzioni già pronte, spesso ristrutturate da poco. “Molti vogliono evitare i tempi lunghi e le incertezze dei cantieri nuovi”, ammette un agente immobiliare di Bologna.
Il futuro del mercato: cosa aspettarsi nel 2026
Gli operatori prevedono che la crescita dei prezzi continuerà nei primi mesi del 2026, ma più lentamente. L’Istat non si sbilancia su previsioni precise, ma avverte che la situazione è ancora in evoluzione. “Molto dipenderà dai tassi d’interesse e dal clima economico”, osserva un analista del settore.
Per ora, il mercato immobiliare italiano sembra reggere alle incognite internazionali e alle oscillazioni finanziarie. Ma solo i prossimi mesi ci diranno se la domanda resterà vivace o se prevarrà la prudenza.
