Roma, 18 dicembre 2025 – Antonio Tajani, ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, ha aperto questa mattina alla possibilità di un Congresso nazionale del partito. Ha risposto così alle pressioni interne, in particolare all’appello del presidente della Calabria, Roberto Occhiuto. La sua dichiarazione è arrivata al termine della riunione del Partito Popolare Europeo, poco prima del pre-summit che si terrà nella capitale.
Tajani spinge per il Congresso: “Forza Italia è un partito democratico”
“Facciamolo questo Congresso: l’abbiamo già fatto in passato. Forza Italia è un partito democratico…”, ha detto Tajani ai giornalisti fuori dalla sede del PPE, poco dopo le 9.30. Il tema del dibattito interno circolava da giorni, alimentato dallo scontro tra le varie anime del partito azzurro. A chiedere a gran voce un confronto più ampio sulla linea politica e sulla leadership era stato proprio Occhiuto, che aveva invitato i vertici a “non aver paura di discutere”.
Con un tono tranquillo ma deciso, Tajani ha voluto mettere le cose in chiaro: “Non ho nemici, da nessuna parte”, ha aggiunto prima di uscire dalla sala, stringendo mani e scambiando battute con i colleghi europei. Un modo per allentare le tensioni e ribadire la volontà di tenere unito il partito.
Dentro Forza Italia: le richieste dal territorio
Negli ultimi giorni, diversi esponenti di Forza Italia hanno chiesto più partecipazione e trasparenza nelle decisioni strategiche. Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, ha parlato senza giri di parole: “Serve un congresso vero”, ha detto, sottolineando che il partito deve “tornare a parlare con la sua base”. Parole che hanno trovato riscontro anche tra altri amministratori locali e parlamentari, soprattutto al Sud.
Secondo fonti interne, il dibattito riguarda il futuro del partito dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi. Tajani, che ne ha raccolto il testimone politico, si trova a gestire un momento delicato: da una parte la richiesta di rinnovamento, dall’altra la necessità di tenere insieme sensibilità diverse. “Serve un confronto vero”, ha spiegato ieri un deputato azzurro vicino all’area moderata.
Le reazioni nel partito: tra prudenza e aspettative
La proposta di Tajani ha suscitato reazioni diverse. C’è chi vede nel Congresso un passaggio obbligato per rilanciare il progetto politico di Forza Italia, e chi invece teme che possa accentuare le divisioni interne. “Un congresso serve solo se è aperto e partecipato”, ha confidato un consigliere regionale lombardo, “altrimenti rischia di essere solo una formalità”.
Altri, come la vicepresidente della Camera, Marta Fascina, hanno preferito non commentare pubblicamente. In privato, però, si avverte una certa cautela: “Bisogna capire tempi e modi”, avrebbe detto un senatore campano durante una riunione informale ieri sera a Montecitorio.
La leadership e il rapporto con il centrodestra restano al centro
Resta aperto anche il nodo della leadership. Tajani ha sempre detto di voler guidare il partito seguendo la strada tracciata da Berlusconi, ma non sono mancati segnali di malumore tra chi vorrebbe un cambio più deciso. Il rapporto con gli alleati – Lega e Fratelli d’Italia – rimane fondamentale: “Forza Italia deve essere protagonista nel centrodestra”, ha ripetuto più volte Tajani nelle ultime settimane.
Il prossimo appuntamento ufficiale è il Consiglio Nazionale previsto per gennaio. Lì potrebbero arrivare indicazioni più chiare su tempi e modalità del Congresso. Fino ad allora, il confronto interno continuerà tra telefonate riservate e incontri nei corridoi delle istituzioni.
Forza Italia in attesa: la vigilia prima del cambiamento
In attesa di decisioni ufficiali, l’atmosfera dentro Forza Italia è quella di una vigilia. I militanti chiedono chiarezza sul percorso congressuale e sulle regole del gioco. Tajani intanto cerca di rassicurare tutti: “Non ci sono nemici”, ha ripetuto anche oggi ai giornalisti. Ma la partita è appena cominciata. Nei prossimi giorni si capirà se davvero il partito azzurro è pronto a rimettersi in gioco davanti alla sua base.
