Tragedia a Brindisi: indagati medici e ostetriche per la morte di un neonato durante il parto

Tragedia a Brindisi: indagati medici e ostetriche per la morte di un neonato durante il parto

Tragedia a Brindisi: indagati medici e ostetriche per la morte di un neonato durante il parto

Matteo Rigamonti

Dicembre 18, 2025

Brindisi, 18 dicembre 2025 – Tre medici e due ostetriche dell’ospedale Perrino di Brindisi finiscono nel registro degli indagati. L’accusa è di omicidio colposo e responsabilità per morte o lesioni in ambito sanitario, dopo la tragica morte di un neonato il 23 novembre scorso. La Procura di Brindisi, guidata dal pubblico ministero Valeria Farina Valaori, indaga per capire cosa sia successo nelle ore prima del parto e se ci siano state negligenze o errori da parte del personale.

La notte del parto: i primi segnali

La madre, una donna di 30 anni del Brindisino, era entrata in ospedale quasi alla 39esima settimana di gravidanza. Era già in travaglio nella notte tra il 22 e il 23 novembre, assistita dal personale di Ostetricia. Come da prassi, sono stati fatti diversi controlli, con tracciati cardiotocografici per tenere sotto controllo il battito del bambino e le sue condizioni.

All’inizio, spiegano fonti interne, il battito fetale c’era, anche se non sempre chiaro. “Non c’erano segnali d’allarme evidenti”, racconta un’ostetrica che ha scelto di restare anonima. Solo verso la fine del travaglio, poco prima del parto, il battito è sparito all’improvviso. Da lì la situazione è precipitata.

Il battito sparito e la corsa contro il tempo

Quando si è capito che il cuore del bimbo non batteva più, è scattato l’allarme. I medici hanno cercato di intervenire d’urgenza per far nascere il bambino, ma al momento della nascita era già morto. “Abbiamo fatto tutto il possibile”, ammette uno dei ginecologi indagati, “ma non c’è stato niente da fare”.

La notizia ha sconvolto la giovane coppia, che aveva seguito tutti i controlli con regolarità. La madre è rimasta in ospedale per alcune ore dopo il parto, seguita anche da uno psicologo. Il padre, secondo amici e conoscenti, ha subito chiesto spiegazioni per capire cosa fosse successo.

L’esposto dei genitori e l’avvio dell’indagine

L’esposto è stato presentato in Procura dall’avvocata Antonella Palmisano, legale della famiglia. Nel documento si chiedono chiarimenti sulle procedure adottate quella notte e sui tempi degli interventi. “Vogliamo solo sapere cosa è successo”, dice la legale, “e se si poteva evitare questa tragedia”.

La Procura ha sequestrato la cartella clinica e gli strumenti usati durante il travaglio. L’inchiesta punta a verificare se sono stati seguiti tutti i protocolli e se ci sono state omissioni nei controlli o ritardi negli interventi.

L’autopsia e i passi successivi

Venerdì 19 dicembre sarà eseguita l’autopsia sul neonato dal medico legale Roberto Vaglio, incaricato dalla Procura. L’esame dovrà chiarire le cause esatte della morte e se ci sono segni di sofferenza fetale prolungata o di eventi acuti nelle ultime ore.

Solo dopo i risultati dell’autopsia e delle consulenze tecniche si potrà capire se ci sono responsabilità dirette tra i sanitari coinvolti. Al momento, nessuno dei cinque operatori è stato sospeso. La direzione dell’ospedale Perrino ha spiegato che “si attende l’esito delle indagini prima di prendere decisioni”.

Il clima in ospedale e la reazione della comunità

Nel reparto di Ostetricia si respira tensione. Alcuni colleghi hanno mostrato solidarietà ai medici e alle ostetriche coinvolti, sottolineando che “situazioni come questa, purtroppo, possono capitare anche seguendo tutte le regole”. Intanto la comunità locale si stringe attorno alla famiglia, molto conosciuta in paese, che ora aspetta risposte.

Nei prossimi giorni saranno ascoltati anche altri operatori presenti quella notte. La Procura ha ribadito che “le indagini sono ancora aperte” e che ogni decisione sarà presa solo dopo aver raccolto tutti i fatti.

Restano forti le domande dei genitori: “Vogliamo solo sapere la verità”, ripetono. Ora tutto è concentrato sui risultati dell’autopsia e sulle conclusioni degli inquirenti.