Milano, 19 dicembre 2025 – Campari ha annunciato oggi la vendita di Amaro Averna e Mirto di Sardegna Zedda Piras a Illva Saronno Holding. L’operazione vale 100 milioni di euro e, come confermato dalle due aziende, dovrebbe chiudersi entro la prima metà del 2026. L’accordo, firmato nelle scorse ore negli uffici milanesi, segna il passaggio di consegne tra due grandi nomi dell’industria italiana degli spirits.
Campari cede Averna e Zedda Piras a Illva Saronno
La notizia è arrivata poco dopo le 9 del mattino, con un comunicato congiunto di Campari Group e Illva Saronno Holding. A finire sotto la nuova gestione sono due marchi profondamente legati al territorio italiano: Averna, l’amaro siciliano nato a Caltanissetta nel 1868, e Zedda Piras, il mirto sardo prodotto a Cagliari dal 1854. Entrambi i brand erano entrati nel gruppo Campari nel 2014, con l’acquisizione del gruppo Fratelli Averna.
Fonti vicine alla trattativa raccontano di settimane di incontri riservati tra i vertici delle due società. “Abbiamo deciso di concentrarci sui nostri marchi principali e spingere sulla crescita internazionale,” ha spiegato un portavoce di Campari, sottolineando come questa vendita sia parte di un piano per snellire il portafoglio.
Un affare da 100 milioni di euro
Il prezzo dell’accordo – 100 milioni di euro – rispecchia la forza dei marchi ceduti e le ambizioni di Illva Saronno. La holding lombarda, già proprietaria di nomi come Disaronno e i vini siciliani Florio e Duca di Salaparuta, rafforza così la sua posizione nel mondo degli amari e dei liquori tradizionali italiani.
“È un investimento che si allinea con il nostro progetto di crescita nel settore degli spirits premium,” ha dichiarato Augusto Reina, amministratore delegato di Illva Saronno Holding. “Averna e Zedda Piras hanno ancora molto da offrire, sia in Italia che all’estero.” Il closing è previsto entro giugno 2026, dopo le necessarie approvazioni regolamentari.
Cosa cambia nel mercato degli amari
L’ingresso di Averna e Zedda Piras nel gruppo Illva Saronno potrebbe cambiare gli equilibri nel mercato italiano degli amari. Secondo i dati IWSR, questo segmento vale circa 500 milioni di euro all’anno nel nostro Paese, con una crescita costante anche oltre confine. Averna è tra i primi cinque amari più venduti al mondo; Zedda Piras detiene un ruolo importante nel mercato dei liquori al mirto.
Gli esperti sottolineano come l’operazione possa creare nuove sinergie tra i marchi storici della holding lombarda. “Unendo Averna e Zedda Piras al resto del portafoglio, Illva Saronno potrà rafforzare la sua presenza sia nel canale horeca che nella grande distribuzione,” ha spiegato un consulente del settore beverage contattato da alanews.it.
Le reazioni: tra speranze e prudenza
Dopo l’annuncio, sono arrivate diverse reazioni dal mondo istituzionale e imprenditoriale. Il sindaco di Caltanissetta, Roberto Gambino, ha espresso “orgoglio per la continuità produttiva dello stabilimento Averna”, augurandosi che “la nuova proprietà mantenga il legame con il territorio”. Anche in Sardegna si guarda con attenzione: “Zedda Piras è una parte importante della nostra identità,” ha ricordato il presidente della Regione Christian Solinas.
I sindacati, invece, chiedono garanzie. “Vogliamo chiarezza sulla tutela dei posti di lavoro,” ha detto la segretaria della Fai-Cisl Sicilia, Maria Grazia Pistorio. Campari ha assicurato che “non sono previsti impatti negativi sull’occupazione”, almeno in questa prima fase.
Prospettive per Campari e Illva Saronno
Per Campari Group, questa cessione è un altro passo verso la concentrazione sui brand internazionali come Aperol, Campari e Wild Turkey. La società guidata da Bob Kunze-Concewitz ha chiuso i primi nove mesi del 2025 con un +7% di ricavi, spinti soprattutto dai mercati esteri.
Illva Saronno punta invece a rafforzarsi tra i protagonisti globali degli spirits italiani. “Siamo certi che questa acquisizione ci aiuterà a valorizzare ancora di più i nostri marchi,” ha concluso Reina. Nei prossimi mesi si vedrà come questa operazione influirà sulle strategie commerciali e sull’identità dei prodotti coinvolti.
