Consulenti del lavoro: un supporto fondamentale per le persone vulnerabili

Consulenti del lavoro: un supporto fondamentale per le persone vulnerabili

Consulenti del lavoro: un supporto fondamentale per le persone vulnerabili

Matteo Rigamonti

Dicembre 19, 2025

Roma, 19 dicembre 2025 – Questa mattina in Vaticano, durante un’udienza riservata, Papa Francesco ha ricevuto i consulenti del lavoro italiani. In quell’occasione, gli hanno consegnato una nota dettagliata sulle condizioni delle fasce più fragili del mercato del lavoro: disabili, ex detenuti, giovani Neet. Un incontro pensato per mettere in luce il ruolo sociale di questa categoria, che ogni giorno si impegna a guidare chi rischia di rimanere ai margini verso un impiego più sicuro e dignitoso.

Consulenti del lavoro in prima linea: il vero volto dell’inclusione

Durante la visita, i consulenti hanno regalato al Papa il libro “Lavoro, persone, comunità. I consulenti del lavoro nel Giubileo della Speranza”. Il volume raccoglie dati e storie che raccontano le difficoltà e i progressi nell’inserimento lavorativo in Italia. Secondo la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, negli ultimi anni qualcosa si è mosso: il numero dei Neet – giovani tra 15 e 34 anni che non studiano né lavorano – è calato di quasi un milione, restando però sopra i 2 milioni (pari al 17,3% della fascia d’età). Il tasso di occupazione tra le persone con disabilità è salito al 41,8%, mentre aumentano le iniziative per aiutare gli ex detenuti a reinserirsi.

Ma, come ha spiegato il presidente dell’Ordine nazionale Rosario De Luca, “il nostro lavoro quotidiano è sostenere lavoratori e imprese, combattere le disuguaglianze e creare opportunità per chi è ai margini”. Un impegno che non è mai semplice. “Il lavoro deve essere prima di tutto uno strumento di dignità e inclusione”, ha ribadito De Luca.

Povertà educativa e lavoro nero: i nodi ancora da sciogliere

La nota consegnata oggi mette in evidenza come la povertà educativa sia ancora una delle cause principali che tengono fuori dal lavoro molte persone. Quasi il 40% degli italiani tra 20 e 64 anni con un livello di istruzione medio o basso resta inattivo; un altro 10% cerca lavoro senza riuscire a trovarlo. Il fenomeno è più grave al Sud, dove la percentuale di chi ha poca scuola arriva al 45,6% (contro il 37,5% nazionale) e l’inattività sfiora il 50%.

Il lavoro nero continua a essere un problema serio: secondo l’Istat, quasi 3 milioni di posti di lavoro (il 12,7% del totale) sono irregolari. Il settore domestico è quello più colpito, con 55 lavoratori su 100 senza regolare contratto. Negli ultimi anni però si è vista una lieve diminuzione: dal 14,8% del 2018 al 12,7% di oggi. Rimane però alta la povertà lavorativa, cioè chi lavora ma non arriva a un reddito dignitoso: riguarda ancora il 7,9% delle famiglie con almeno un membro occupato.

Disabili ed ex detenuti: qualche passo avanti, ma serve ancora molto

Per chi ha una disabilità, le difficoltà sono soprattutto culturali e organizzative. Su 100 persone tra i 15 e i 64 anni con disabilità gravi ma in grado di lavorare, solo 41,8 trovano un impiego; tra 150 e 170 mila restano esclusi per problemi strutturali o pregiudizi. Tuttavia, rispetto al 2013, quando erano solo il 35,4%, si registra una crescita costante.

La situazione degli ex detenuti è ancora più complessa. Secondo il rapporto Cnel “Recidiva zero”, solo il 34,3% dei detenuti svolge attività lavorative in carcere. La maggior parte si occupa di servizi interni; pochi trovano lavoro presso cooperative o aziende esterne. La formazione professionale è cresciuta (dal 4,1% del 2019 al 7,2% del 2024), ma il reinserimento fuori resta difficile: spesso mancano reti di supporto e accesso ai servizi per il lavoro.

Le istituzioni e il ruolo chiave dei consulenti

Durante l’evento “Costruire il domani – etica, valori, sostenibilità, legalità”, il presidente Enpacl Sergio Giorgini ha sottolineato quanto sia importante “offrire assistenza previdenziale e sanitaria ai colleghi”. La ministra del Lavoro Marina Calderone ha ricordato che “non c’è inclusione senza lavoro” e ha annunciato nuove misure per la sicurezza sul lavoro: “Con il decreto sicurezza ci occuperemo dei minori superstiti che hanno perso un genitore sul lavoro”.

Fabrizio D’Ascenzo dell’Inail ha parlato della collaborazione con i consulenti per promuovere salute e sicurezza: “La prevenzione è fondamentale; la tecnologia può aiutare, ma va guidata con attenzione”. Francesco Vaia, Autorità garante per i diritti delle persone con disabilità, ha proposto incentivi per le aziende che dedicano tempo e risorse all’inclusione dei disabili.

Il futuro del lavoro: luci e ombre di un mercato in trasformazione

Il mercato del lavoro in Italia dà segnali di ripresa, soprattutto tra i giovani, ma restano molte zone d’ombra. L’inclusione è una sfida aperta che richiede impegno costante su formazione, legalità e sostegno personalizzato. Come ha concluso De Luca a margine dell’incontro in Vaticano: “Solo creando reti solide tra istituzioni, professionisti e società civile potremo offrire davvero a tutti una possibilità di riscatto attraverso il lavoro”.