Devoret: il legame sorprendente tra computer quantistici e intelligenza artificiale

Devoret: il legame sorprendente tra computer quantistici e intelligenza artificiale

Devoret: il legame sorprendente tra computer quantistici e intelligenza artificiale

Giada Liguori

Dicembre 19, 2025

Roma, 19 dicembre 2025 – “Quantum e Intelligenza Artificiale sono mondi diversi, ma si completano a vicenda”. Così ha spiegato ieri Michel Devoret, fresco vincitore del Premio Nobel per la Fisica 2025 e direttore del laboratorio Quantum AI di Google, durante un incontro con la stampa a Roma. Devoret, insieme a John Clarke e John Martinis, è stato premiato per aver gettato le basi teoriche e pratiche dei computer quantistici, una delle sfide più importanti della ricerca tecnologica di oggi.

Quantum e IA, due strade che si incrociano davvero

Devoret non ha girato intorno al punto: “Un computer quantistico ha bisogno dell’IA per essere controllato”, ha detto, sottolineando come queste due tecnologie siano già strettamente legate nei laboratori. Per il fisico francese, l’Intelligenza Artificiale è fondamentale per scovare e correggere gli errori sistematici – i cosiddetti bias – che possono emergere nei calcoli quantistici. “E allo stesso tempo – ha aggiunto – i computer quantistici producono dati che sono la base su cui l’IA lavora”. Un rapporto di scambio reciproco che apre la strada a nuovi modi di controllo incrociato tra i due mondi.

Questa collaborazione non è solo teoria. Devoret ha citato il caso di AlphaFold, il modello sviluppato da Google DeepMind nel 2020, capace di prevedere la struttura tridimensionale delle proteine partendo dalla loro sequenza. “AlphaFold si basa su una grande banca dati costruita grazie a decenni di esperimenti”, ha ricordato il Nobel. E qui entra in gioco il quantum: “I computer quantistici possono velocizzare la creazione di questi dati, e in chimica questo è un passo molto importante”.

AlphaFold e la rivoluzione nella ricerca

Il riferimento a AlphaFold non è casuale. Il software ha cambiato il volto della biologia strutturale e ha fatto guadagnare a chi l’ha creato, Demis Hassabis e John Jumper, il Premio Nobel per la Chimica 2024. “È un esempio concreto di come l’IA possa rivoluzionare la scienza”, ha sottolineato Devoret. La possibilità di prevedere la forma delle proteine in pochi minuti – invece di mesi o anni di lavoro in laboratorio – ha già portato risultati concreti nella ricerca medica e farmaceutica.

Secondo Devoret, l’arrivo dei computer quantistici potrebbe dare una spinta ancora più forte: “Immaginate se potessimo generare nuovi dati sperimentali a una velocità mai vista prima. L’IA avrebbe ancora più materiale su cui lavorare”. Una prospettiva che entusiasma molti, ma che solleva anche dubbi e domande sui rischi e i limiti.

Sicurezza e privacy: il nodo della crittografia post-quantum

Sul fronte della sicurezza, però, Devoret mantiene un tono prudente. “Non temo che i computer quantistici possano violare la privacy”, ha detto. Il motivo? La crittografia si sta già muovendo verso sistemi “post-quantum”, cioè codici pensati per resistere agli attacchi dei futuri supercomputer. “Quando arriverà il momento in cui un computer quantistico potrà davvero infrangere le comunicazioni, saremo già pronti”, ha assicurato.

Questo punto di vista è condiviso anche dagli esperti di sicurezza informatica: negli ultimi anni molte università e aziende hanno accelerato lo sviluppo di algoritmi in grado di resistere a queste nuove minacce. Ma il dibattito resta aperto. Alcuni studiosi invitano alla cautela: “Non sappiamo ancora quando i computer quantistici saranno davvero operativi su larga scala”, ha ricordato un ricercatore del CNR presente all’incontro.

Il futuro tra opportunità e dubbi

Per ora, il mondo del Quantum è ancora soprattutto nei laboratori. Ma l’interesse cresce: aziende come Google, IBM e Microsoft stanno investendo miliardi nello sviluppo di hardware e software dedicati. “Siamo solo all’inizio”, ha confidato Devoret ai giornalisti, poco prima di lasciare la sala. “Ma la strada è tracciata: la collaborazione tra Quantum e IA cambierà molte cose, forse più di quanto immaginiamo oggi”.

Nel frattempo, la comunità scientifica segue con attenzione ogni passo avanti. Se le promesse della tecnologia quantistica si realizzeranno – come suggeriscono i dati finora raccolti – il modo in cui elaboriamo le informazioni, proteggiamo i dati e facciamo ricerca potrebbe cambiare profondamente nei prossimi anni.