La nuova federazione che rivoluziona l’internazionalizzazione del cinema italiano

La nuova federazione che rivoluziona l'internazionalizzazione del cinema italiano

La nuova federazione che rivoluziona l'internazionalizzazione del cinema italiano

Giada Liguori

Dicembre 19, 2025

Roma, 19 dicembre 2025 – È nata oggi a Roma la nuova Federazione MIFE – Made in Italy Film Export, un organismo che vuole trasformare il cinema italiano in una vera industria dell’export. L’iniziativa, entrata a far parte di Confimpreseitalia, si propone di offrire a produttori e operatori del settore cinematografico e audiovisivo una rete di supporto e coordinamento per aprirsi ai mercati esteri. L’obiettivo è chiaro: far uscire il prodotto audiovisivo italiano dai confini nazionali e farlo competere con continuità sui palcoscenici globali.

Un piano concreto per esportare il cinema italiano

La Federazione punta a cambiare il modo di fare cinema in Italia, prendendo spunto dalle esperienze più riuscite all’estero. Il progetto cerca di mettere insieme la ricchezza culturale italiana con una maggiore solidità economica, allargando il pubblico e aumentando i guadagni delle produzioni. “Il cinema italiano ha talento, storia e creatività, ma per troppo tempo non è stato considerato un settore strategico per l’export”, ha detto Andrea Iervolino, produttore internazionale e presidente della Federazione. “Vogliamo portare il cinema italiano nel mondo con la stessa forza con cui esportiamo moda, auto e cibo”.

Fare rete tra produzione, soldi e istituzioni

MIFE funzionerà come un punto di incontro tra chi produce, chi finanzia, chi distribuisce e le istituzioni. L’obiettivo è semplificare l’accesso ai mercati esteri, ai capitali internazionali e ai grandi distributori mondiali. In pratica, la Federazione vuole accompagnare i produttori italiani in questa sfida, mettendo a disposizione strumenti concreti e contatti utili per muoversi fuori dall’Italia.

MIFE nasce per lavorare sul campo, con obiettivi chiari e risultati misurabili”, ha detto Federico Bettoni, segretario generale. “Il nostro compito è creare occasioni reali, costruire relazioni e aprire porte ai produttori italiani che vogliono affrontare i mercati internazionali con un progetto serio. Collaboreremo a stretto contatto con Confimpreseitalia e le istituzioni per trasformare il cinema in un vero motore economico e di posti di lavoro”.

Il cinema italiano deve ripartire: numeri e sfide

Secondo i dati dell’Anica, nel 2024 il settore cinematografico italiano ha incassato circa 700 milioni di euro al botteghino nazionale. Però, a livello internazionale, il cinema fatica ancora a ritagliarsi uno spazio importante rispetto ad altri settori del Made in Italy. Moda, auto, cibo e design dominano da anni l’export italiano, mentre il cinema resta un attore più marginale. Da qui la necessità di una realtà come MIFE, capace di guidare i produttori verso una nuova fase industriale.

La mia esperienza all’estero mi insegna che, se organizzato bene, il cinema italiano è competitivo, credibile e attraente per i mercati globali”, ha raccontato Iervolino. La Federazione vuole anche rafforzare l’immagine dell’Italia nel mondo, raccontando le sue storie, i suoi paesaggi e le sue eccellenze culturali.

Prossimi passi: strumenti concreti e confronto con le istituzioni

Nei mesi a venire, MIFE organizzerà una serie di incontri con produttori, distributori e rappresentanti delle istituzioni per definire le prime azioni da mettere in campo. Tra le priorità c’è la creazione di un fondo dedicato all’internazionalizzazione delle produzioni italiane e l’organizzazione di eventi promozionali nei principali festival internazionali. “Solo a quel punto – ha aggiunto Bettoni – potremo davvero parlare di un salto di qualità per il nostro cinema”.

L’iniziativa ha trovato subito interesse tra gli operatori del settore presenti questa mattina nella sede romana di Confimpreseitalia. “Serve una visione più chiara e industriale”, ha commentato un giovane produttore milanese uscendo dalla sala conferenze poco dopo mezzogiorno. “Finora abbiamo navigato a vista”.

Il cinema italiano prova a scrivere un nuovo capitolo

Con l’arrivo di MIFE, il cinema italiano tenta di rilanciarsi come una vera industria strategica per l’export del Paese. Un percorso che richiederà tempo, investimenti e collaborazione tra pubblico e privato. Ma che, dicono i promotori, potrebbe segnare l’inizio di una stagione nuova per l’audiovisivo italiano sui mercati di tutto il mondo.