Treviso, 19 dicembre 2025 – Oggi, mercoledì 19 dicembre, apre al pubblico la terza mostra tematica dedicata a Renato Casaro, il celebre cartellonista cinematografico scomparso lo scorso 30 settembre. Il Museo nazionale Collezione Salce di Treviso presenta “Renato Casaro. Fantasy e Science Fiction”, la prima esposizione postuma dell’artista. Si tratta del terzo appuntamento di un ciclo che il museo ha già dedicato alla Commedia e al Western. Un viaggio pensato per far emergere la ricchezza e la complessità dell’opera di Casaro, uno dei più grandi illustratori italiani del Novecento.
Tra mondi fantastici e bozzetti mai visti
Nel cuore di Treviso, in via Carlo Alberto, a due passi dal centro storico, si possono ammirare circa quaranta bozzetti originali e schizzi preliminari. Sono materiali inediti o poco conosciuti, provenienti dall’archivio personale di Casaro, che raccontano il suo meticoloso modo di lavorare. “Dopo quarant’anni a curare l’Archivio, la fantasia e la varietà del maestro non smettono mai di sorprendermi, soprattutto in un genere così visionario come questo”, confida Gabriella Casaro, moglie dell’illustratore e custode delle sue opere.
La mostra si concentra sulle opere legate al cinema fantastico e di fantascienza. Casaro ha collaborato con registi e case di produzione di fama internazionale. Tra i pezzi più belli ci sono i bozzetti per Flash Gordon (1980), La storia infinita (1984), Momo (1986), Le avventure del barone di Munchausen (1988), oltre ai famosi manifesti di Conan il barbaro (1982) e Conan il distruttore (1984). Ogni disegno è una tappa diversa: si parte dal primo schizzo a matita fino alla versione finale, quella che poi è finita nelle sale.
Il modo di lavorare di Casaro: ritagli, idee e memoria visiva
“Renato aveva un vero e proprio archivio di immagini e ispirazioni”, racconta ancora Gabriella Casaro. “Tagliava fotografie da riviste e libri, a volte strappava pagine di getto. Poi le sistemava con cura, convinto che un giorno gli sarebbero servite per creare i suoi manifesti”. Un metodo semplice e artigianale, fatto di accumulo e selezione, che si vede bene nei materiali in mostra: insieme ai bozzetti ci sono appunti scritti a mano, prove colore, annotazioni ai margini. Piccoli dettagli che mostrano il lavoro quotidiano di Casaro, fatto di intuizioni improvvise e pazienza nel costruire l’immagine.
Il percorso espositivo è stato organizzato in stretta intesa con la famiglia dell’artista. Gabriella segue da oltre quarant’anni l’archivio personale, assicurando che il lavoro di Casaro continui a vivere anche dopo la sua morte. “La collaborazione con il Museo Salce è fondamentale”, sottolinea la curatrice. “Ci permette di far conoscere al pubblico aspetti meno noti del suo lavoro”.
Un’eredità che parla ancora
La mostra arriva in un momento importante per ricordare Casaro. Scomparso a 88 anni lo scorso settembre, aveva lavorato fino all’ultimo alla catalogazione delle sue opere. Il suo stile, riconoscibile per l’uso sapiente del colore e la capacità di evocare mondi lontani e personaggi iconici, ha segnato l’immaginario di almeno due generazioni.
Il direttore del Museo Salce, Michele Tavola, ricorda come “Casaro riuscisse a interpretare sogni e paure del pubblico con immagini che oggi parlano ancora ai giovani”. Dietro ogni manifesto, però, c’è una storia fatta di incontri, viaggi e scambi con registi e produttori. “Era un uomo curioso”, raccontano chi lo conosceva da vicino. “Non si accontentava mai della prima idea”.
Orari e informazioni utili
La mostra sarà aperta fino a marzo, dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18. Il biglietto intero costa 10 euro, ridotto 7 euro per studenti e over 65. Per informazioni e prenotazioni si può visitare il sito ufficiale del Museo nazionale Collezione Salce o chiamare lo 0422 591649.
Un’occasione per scoprire o riscoprire non solo l’opera di un grande illustratore italiano, ma anche il fascino senza tempo del cinema fantastico attraverso i suoi manifesti più celebri.
