Roma, 19 dicembre 2025 – Questa mattina lo spread tra Btp e Bund ha aperto in leggero calo, fermandosi a 68 punti base. Il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi a dieci anni è sceso di poco meno di un punto base rispetto a ieri. Un movimento che arriva subito dopo l’accordo di Bruxelles, dove i leader Ue hanno approvato un nuovo pacchetto di aiuti per l’Ucraina, finanziato con 90 miliardi di euro di debito comune.
Spread Btp-Bund cala dopo l’accordo europeo
Nelle prime ore di contrattazione, il mercato obbligazionario ha visto una leggera discesa dello spread Btp-Bund, che si è assestato appunto a 68 punti base. Secondo gli operatori sentiti da alanews.it, questo dato rispecchia la prudenza degli investitori e la risposta alle ultime decisioni prese in Europa. “L’atmosfera resta cauta, ma non emergono tensioni particolari”, ha detto un trader romano poco dopo le 9.30.
Il differenziale tra i titoli italiani e quelli tedeschi – considerati un punto di riferimento stabile nell’area euro – viaggia quindi su livelli che, negli ultimi mesi, gli analisti hanno definito “sotto controllo”. Per dare un’idea, solo a ottobre lo spread aveva superato i 200 punti base in giorni di forte nervosismo. Oggi la situazione è decisamente più tranquilla.
Rendimenti in lieve aumento nell’Eurozona
Mentre lo spread si riduce, i rendimenti dei titoli di Stato nell’Eurozona mostrano un piccolo rialzo. In particolare, il rendimento dei Btp decennali italiani è salito di un punto base, arrivando al 3,548%. Segnali simili arrivano anche da Francia e Spagna, dove i tassi hanno registrato variazioni analoghe.
Secondo alcuni operatori finanziari milanesi, questo lieve aumento è legato soprattutto all’annuncio del nuovo piano europeo per l’Ucraina. “L’emissione di debito comune è vista come un segno di unità politica, ma anche come un fattore che potrebbe aumentare l’offerta di titoli sul mercato”, ha spiegato un gestore di fondi lombardo. Da qui la leggera pressione sui prezzi dei bond e il conseguente rialzo dei tassi.
L’Europa stanzia 90 miliardi per l’Ucraina
L’intesa raggiunta nella notte tra i capi di Stato e di governo prevede uno stanziamento di 90 miliardi di euro per l’Ucraina nei prossimi anni. Le risorse saranno raccolte tramite l’emissione di debito comune europeo, una strada già battuta durante la pandemia con il programma Next Generation EU.
La decisione è stata accolta bene dai mercati, che l’hanno interpretata come un segno di compattezza tra i Ventisette. Qualche esperto, però, mette in guardia: l’aumento del debito comune potrebbe influire sul costo del finanziamento per i singoli Paesi. “È una scelta politica importante – ha detto un economista della Bocconi – ma sarà fondamentale seguire l’effetto sulle aste dei titoli sovrani nei prossimi mesi”.
Reazioni a Piazza Affari e cosa aspettarsi
A Piazza Affari la giornata è iniziata senza scossoni. Gli operatori restano concentrati su come si evolverà lo scenario internazionale e sulle prossime mosse della Banca centrale europea. Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha ribadito ieri che “la stabilità finanziaria resta una priorità”, sottolineando i rischi legati all’incertezza geopolitica.
Nel frattempo, il Tesoro italiano si prepara alle ultime aste dell’anno: fonti del Ministero dell’Economia confermano che la domanda per i titoli a medio-lungo termine resta solida. Solo allora si potrà capire se i rendimenti continueranno a salire anche nel 2026 o se prevarrà la prudenza.
In attesa delle prossime decisioni europee e delle nuove emissioni, lo spread Btp-Bund resta sotto la lente. Per ora sembra indicare una situazione stabile, anche se il quadro internazionale resta pieno di incognite.
